GROSSETO. Addio ai tappeti di erba verde e soffice, ai prati all’inglese tanto belli, quanto, in Maremma, poco naturali. Il futuro, per chi ha lo spazio per realizzare anche un piccolo angolo verde è nei giardini rocciosi o di pietra, come si vogliono chiamare. Ma sempre utilizzando le piante e le essenze mediterranee, che hanno bisogno di poca acqua per vivere e, soprattutto, fanno parte dell’ambiente climatico naturale.
È la tendenza che si sta affermando qualche tempo, da quando prolungati e frequenti periodi di siccità rendono necessario risparmiare l’acqua.
Se poi il giardino roccioso viene realizzato seguendo i dettami della filosofia Zen, allora all’esigenza ecologica si accompagna anche un nuovo modo di vivere lo spazio esterno, integrato e compenetrato con quello esterno, come prevedono in canoni dell‘architettura giapponese.
Il designer grossetano che progetta karesansui
Realizzare un giardino di pietra, secondo la filosofia Zen richiede conoscenze e competenze, perché ogni minimo dettaglio deve essere al duo posto. Ne sa qualcosa il designer grossetano Ugo Capparelli, esperto della materia che ha studiato e progettato un giardino Zen, prossimo ad essere completato a cura del vivaio Barbini, in un’abitazione privata nelle campagne grossetane.
«È una realizzazione molto particolare – spiega Capparelli – con varie aree verdi, la piscina, un giardino mediterraneo e una parte che definiamo “Zen”. Ovvero in stile giapponese, ma utilizzando essenze autoctone che per le loro caratteristiche rispondo al tipo di piante che si usano nei giardini in Giappone. Questo aspetto è fondamentale per rispettare l’ambiente in cui il giardino viene realizzato».

Capparelli conosce bene l’architettura del Sol Levante, alla quale si è avvicinato diversi anni fa, appassionandosene fino a rendere la sua passione parte integrante del lavoro. Dunque oggi, tra le altre cose progetta karesansui, i “giardini di pietra” in stile giapponese.
Rispetto della natura e armonia tra spazio esterno e interno
«Mentre l’architettura occidentale è antropocentrica, basata sulla pietra, quella giapponese è naturocentrica e basata sul legno. Così il giardino giapponese, asimmetrico, apparentemente casuale, nel suo modo di compenetrarsi con lo spazio interno, esprime l’armonia dell’uomo con la natura. In questo modo favorisce la meditazione e il senso di pace di chi ci vive e se ne prende cura. È un modo per distogliere lo sguardo dalla routine e creare una condizione di rilassamento», aggiunge Ugo Capparelli.

«Ma non basta tenere conto di questo aspetto per progettare un karesansui. Devono, infatti, esserci sempre alcune componenti simboliche, in cui ogni elemento esprime un concetto: la ghiaia rappresenta l’acqua, le rocce rappresentano la solidità in quanto simbolo di montagne e isole che si innalzano dall’oceano. Inoltre, ogni pietra deve avere la sua posizione, forma e colore, deve essere levigata, mostrare contemporaneamente i segni lasciati dal tempo. Le pietre devono essere in numero dispari e più di 4. Il risultato è la riproduzione di un paesaggio: come guardare un quadro con le montagne, il mare, le isole, ma standoci dentro».
Un giardino che riproduce uno stile di vita
«Il giardino Zen è un’opera in continuo cambiamento, un’oasi di pace che si può creare quasi ovunque, per fuggire alla vita frenetica, per ritagliarsi il tempo per meditare e rilassarsi. È uno stile di vita, ma così come il susseguirsi delle stagioni, ha bisogno di cambiamento e segue i movimenti della natura e del tempo», aggiunge Capparelli.
«Per questo ha bisogno di essere curato e rinnovato continuamente. Ha bisogno di molta manutenzione e richiede molte conoscenze. Infatti gli architetti del giardino Zen sono dei medici buddisti, che hanno una cultura animista. Noi possiamo solo fruire della loro conoscenza».
Per tutte le tasche e gli spazi
Raccontato così, realizzare un giardino Zen, ma anche un “semplice” giardino di pietra, non sembra affatto alla portata di tutti, in termini di spazio e denaro. Nella realtà, invece, può essere fatto anche in piccoli spazi e pensato in base al budget. In ogni caso il risultato è garantito, purché venga progettato da chi se ne intende.
Autore
-
Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli