GROSSETO. A dare la dimensione del turismo in Maremma ci sono diversi numeri, cifre e andamenti che parlano chiaro.
L’analisi sulla stagione 2023 curata da Alessandro Tortelli (direttore scientifico del Centro studi turistici di Firenze) è stata presentata all’incontro promosso da MaremmaOggi sabato 21 ottobre, Maremma 2030: il futuro del turismo.
Al netto del calo del 2020, nel pieno del periodo Covid, il confronto che più salta all’occhio è quello 2019 – 2022. Rispetto al periodo pre-pandemia il 2022 ha fatto registrare un +1.1% di arrivi, ma un -3% delle presenze.
Sono arrivate più persone in provincia di Grosseto, ma sono rimaste meno sul territorio. Dopo due anni che la tendenza ha portato il pernottamento in Maremma oltre ai 5 giorni di media, si è scesi a 4,8.
La quota dei turisti italiani è scesa di circa 2 punti percentuali e, al contrario, è aumentata quella di stranieri che hanno contribuito all’incremento di interesse verso le sistemazioni extralberghiere.
L’Amiata, a differenza dell’ambito Maremma nord e quello sud, è la zona che tra 2019 e 2022 ha avuto un incremento sia degli arrivi che delle presenze: rispettivamente + 17 e +6,6%.
L’estate 2023
Una prima indagine parziale, per quantificare i flussi dei turisti che in estate hanno scelto la Maremma, è stata realizzata tra il 22 maggio e il 1°giugno 2023 e ha coinvolto 564 imprenditori del settore con questionari compilati per la maggior parte da imprese nelle città e nelle località costiere.
Il trend atteso valorizza soprattutto città e centri d’arte e località montane, sostenuto soprattutto dagli arrivi degli stranieri.
I primi 7 mesi 2023 a livello nazionale, rispetto allo stesso periodo 2022, per adesso hanno registrato una crescita del numero di arrivi (+18.7%) e un incremento inferiore delle presenze (+9,47%). In calo la durata media dei soggiorni: da 3,5 a 3,3 notti.
A registrare il maggior aumento è la domanda estera, con quasi 23 milioni di pernottamenti in più rispetto alla passata stagione. La presenza italiana è cresciuta molto nei primi 4 mesi dell’anno per poi calare in estate, recuperata in parte dagli arrivi “fuori porta”.
Sono aumentati, invece, quei viaggiatori italiani all’estero che hanno scelto di fare vacanze con almeno un pernottamento.
Gennaio – agosto 2023: il turismo in provincia
I flussi turistici 2023 in provincia di Grosseto (numeri non consolidati) rilevati dalle strutture alberghiere ed extralberghiere, al netto delle locazioni turistiche, hanno registrato una flessione degli arrivi (-89mila) e dei pernottamenti (-404mila) rispetto allo stesso periodo gennaio-agosto 2022. Con una durata media dei soggiorni di 4,9 notti.
Gli italiani l’hanno fatta da padrone, generando il 72,9% delle presenze anche se il mercato domestico ha registrato un calo dei pernottamenti rispetto agli stessi mesi del 2022. Tendenze migliori per il turismo straniero, che ha comunque registrato soggiorni più brevi.
Mentre sull’Amiata i numeri sono rimasti pressoché stabili, il calo sembra riguardare soprattutto i comuni dei due ambiti maremmani. Concentrato nei mesi di giugno e agosto, relativo soprattutto alla domanda italiana.
Nei primi 8 mesi la domanda domestica sui nove comuni costieri della provincia ha comunque determinato il 77,8% delle presenze.
Capitolo affitti: Airbnb e Vrbo
Sempre nei 9 comuni costieri della provincia gli affitti attivi a settembre 2023, su Airbnb e Vrbo, sono 4811. Un +12% rispetto al 2022, una tendenza in aumento riscontrata anche nei ricavi medi degli affitti e nel costo medio delle sistemazioni.
Abbondano alloggi con una o due camere, solo il 5,9% è rappresentato da alloggi con 5,9%.
La trasformazione del turismo
L’evoluzione digitale ha senza dubbio contribuito alla trasformazione della domanda e dell’offerta turistica. Così come delle modalità di programmazione dei viaggi e i modelli organizzativi di imprese e destinazioni.
«La necessità di fare destinazione strutturata e contemporanea – ha detto Tortelli – si avverte a più livelli nel settore, così come si avverte il bisogno di riconsiderare in modo importante il fattore capitale umano turistico».
Sempre più necessari quindi sembrano essere l’innovazione e la diversificazione dell’offerta turistica, in un’ottica di sviluppo e rinnovamento dei prodotti turistici.
Il turismo balneare è stato indicato come il prodotto prioritario del territorio, seguono il turismo culturale e quello delle attività outdoor, in forte espansione.
Altro prodotto in espansione sono le esperienze turistiche legate ai cammini, che insieme all’enogastronomia rappresentano un altro pilastro dell’attrattività maremmana.
Il dialogo tra addetti ai lavori è stato individuato come primo motore per una partecipazione attiva allo sviluppo del settore. Così da poter coordinare risposte adeguate all’evoluzione dell’offerta e della domanda, in maniera coordinata e competitiva. «La capacità di lavorare insieme per uno sviluppo turistico del nostro territorio, attraverso il raggiungimento di accordi tra i vari attori, pubblici e privati, imprenditori e non, rappresenta un elemento fondamentale per una visione condivisa – ha detto Tortelli – Il valore forte deve essere l’integrazione, tra iniziative e risorse pubbliche e private, tra politiche di prodotto e politiche di territorio».
LEGGI ANCHE:
- Maremma 2030: Il futuro del turismo
- Maremma 2030, il Futuro del Turismo: guarda la diretta
- Turismo, come vivere solo di rendita. Il “brand Maremma” non esiste
