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Lo Zenit San Pietroburgo ingaggia Matteo D’Angella

Matteo D’Angella (a sinistra) durante la conferenza stampa

GROSSETO.  Una delle società più ricche della Russia, lo Zenit di San Pietroburgo, ha pescato in Maremma per salvaguardare la salute dei suoi atleti. La scelta è caduta su un apprezzato fisioterapista come Matteo D’Angella, 39 anni, che dalla metà di novembre dovrà occuparsi delle tre squadre di una polisportiva che comprende il calcio, la pallavolo e la pallacanestro. Le tre formazioni sono campioni del loro paese e hanno ambizioni nelle rispettive Coppe dei Campioni. «La prima cosa che mi è stato detto dai dirigenti dello Zenit – ha raccontato Matteo D’Angella in una conferenza organizzata nel suo studio in via degli Apostoli, sopra la Conad del Tiro a segno – è che al presidente non piace arrivare secondo. Nel calcio non hanno pretese, ma puntano alla Final Four del basket e alla vittoria della Coppa nella pallavolo, lo sport che a loro più interessa».

Un’opportunità straordinaria per la carriera di questo professionista originario di Merano, che ormai si sente maremmano al cento per cento. «A questa terra devo tutto – sorride – mi ha dato una famiglia, una moglie e due splendidi bambini, che mi hanno fatto passare alcuni notti insonni prima di dare l’okay alle offerte dello Zenit».

Conosciuto per essere, insieme ai suoi collaboratori, il fisioterapista dell’Us Grosseto, dopo essere stato collaboratore dell’Invicta Volley, della Pallacanestro Grosseto, della Gea, D’Angella è stato contattato a fine settembre da un procuratore dello Zenit. «La storia è nata da un collega che vive e lavora da dieci anni in Russia, che ha fatto il mio nome alla società di San Pietroburgo prima dell’estate. A fine luglio ha iniziato a seguirmi su Instagram un russo, ma lì per lì non ho c’ho fatto casa. A fine settembre c’è stato il primo vero contatto che solo nei giorni scorsi si è concretizzato. Ho fatto presenti le mie esigenze e alla fine siamo arrivati ad un punto d’incontro. Entro la metà di novembre farò il mio primo viaggio in Russia. Ho messo nero su bianco anche per alternare le presenze tra San Pietroburgo e Grosseto».

«Mi è stato raccontato – ha proseguito – che il mio centro sarà nel mezzo tra lo stadio e il palasport; un centro d’avanguardia dotato dei migliori macchinari, che la scorsa settimana ha fatto un esame ad un giocatore infortunatosi contro la Juventus all’una di notte. In Russia sono avanti con le attrezzature, ma scelgono i loro collaboratori dall’estero. E mi lusinga che abbiano preso me, che valorizzerò la fisioterapia italiana. Ringrazio i miei collaboratori del centro di Grosseto, Tommaso Gentili, Luigi Belardinelli, Michele Romani e Mirko Pancellini, che mi sostituiranno e continueranno a seguire i nostri pazienti, a cominciare dai giocatori biancorossi, ai quali mi sento di dire che saranno in buone mani».

D’Angella racconta anche un anedotto curioso: «Ho comunicato la notizia della firma del contratto a Simone Ceri, con il quale lavoro dai tempi del Roselle. Nel salutarmi si è raccomandato di scendere dall’areo con la divisa del Grosseto. Lo farò ben volentieri».

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