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Il falco pescatore nidifica agli Orti Bottagone

Deposto anche il terzo uovo, all’Oasi Wwf Orti bottagone il falco pescatore torna a nidificare, la schiusa è prevista per i primi di maggio
Il Falco pescatore nidifica agli Orti Bottagone
Il falco pescatore nidifica agli Orti Bottagone

PIOMBINO. Il falco pescatore è tornato a nidificare nell’oasi Wwf Orti Bottagone. Sono sei i nidi in Toscana, solo otto in tutta Italia. E ieri, domenica 30 marzo, agli Orti Bottagone è avvenuta la deposizione del terzo uovo. La schiusa è prevista per i primi di maggio.

Il progetto falco pescatore

Dopo un periodo di latitanza, il falco pescatore torna dopo 42 anni a nidificare in Italia nel 2011. Il progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante di falco pescatore prese il via nel 2002 nel Parco della Maremma, grazie ad una collaborazione con il Parco Regionale della Corsica, che ha visto nel corso degli anni diverse nidiate sia nella Sardegna e nella Corsica, che nel Parco dell’arcipelago toscano. 

Il progetto è stato sostenuto dalla Regione Toscana attraverso il programma Interreg III del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. L’iniziativa, inoltre, è stata incoraggiata sia da Legambiente sia dal Wwf Italia, che nel 2006 ha insignito il Parco della Maremma con il prestigioso Panda d’Oro per il valore conservazionistico del progetto.

Il falco pescatore arriva a Piombino

Coppia di Falco pescatore
Coppia di falco pescatore agli Orti Bottagone

«Ieri sera hanno deposto il terzo uovo e la madre sta covando – ci racconta Silvia Ghignoli, referente del Wwf Orti Bottagone -. Il maschio stamani ha dato il cambio cova alla femmina. Di solito si comportano così: lui le porta il pesce, lei si alza, lo prende e va a mangiare, mentre il maschio prende il suo posto e si mette a covare, per poi lasciare di nuovo la cova alla madre, dopo circa un’ora. Questa nidiata si schiuderà i primi di maggio, il primo uovo è stato fatto il 24. Solitamente ci vogliono una quarantina di giorni ma nasceranno quasi tutti insieme, perché il primo nato poi stimola anche gli altri alla schiusa».

«La coppia è costituita da due esemplari che sono figli del progetto falco pescatore, la femmina, Ameriga, è nata nel 2016 alla Diaccia Botrona (Castiglione della Pescaia), mentre il maschio, Antares, anche lui proveniente da lì, è nato l’anno precedente. Sono fratelli, di due nidiate diverse».

«Ameriga è arrivata qui nel 2018 – continua -. Prima aveva un altro maschio che, però, non faceva parte del progetto, mentre i figli avuti nel 2023 con Antares si trovano adesso uno nel Parco del Circeo, uno verso l’Ombrone, in zona Albegna, e uno ad Oristano. I primi due o tre anni di vita, infatti, i falchi pescatori li passano volando in giro per Africa ed Europa, per poi tornare nel luogo in cui sono nati con la speranza di poter nidificare. In tutta Italia, ci sono sei nidi in Toscana, mentre altri due si trovano in Sardegna, quindi otto in tutto il paese».

Per chi volesse visitare l’oasi è possibile chiedere informazioni tramite mail a ortibottagone@wwf.it e prenotarsi chiamando al 389 9578763 oppure 328 1937095.

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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