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Il Cinemaniaco – L’uomo lupo è in giro

Al cinema l’atteso film di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria: la vita ai margini di un gruppo di circensi nella Roma sotto i bombardamenti
Una scena del film
Una scena del film

GROSSETO. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, Freaks Out, ribattezzato anche “l’Uomo Lupo”, l’atteso film di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria, nelle sale da questa settimana (visibile sia al The Space cinema, che alla multisala Aurelia Antica) è già diventato un caso, per una proiezione assolutamente da non perdere.

La coppia Mainetti-Santamaria è infatti alla seconda esperienza insieme dopo l’esordio con Lo chiamavano Jeeg Robot, altro film fantastico e pieno zeppo di analogie, in senso artistico, con Freaks Out.

Claudio Santamaria e Pietro Castellitto
Claudio Santamaria e Pietro Castellitto

Proprio Santamaria a Venezia ha spiegato cosa ha pensato quando gli hanno proposto il ruolo di Fulvio, l’uomo lupo, che lo nasconde praticamente alla vista: «Se consideriamo Jeeg Robot come uno scavo preliminare – ha detto Santamaria – Freaks Out è la diga di un cinema fantasmagorico e spettacolare, che alla fine parla di vicende umane che ci coinvolgono tutti. Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura ho subito pensato ad una sola parola, “finalmente”, e mi sono davvero emozionato. Prima di arrivare a definire chi fosse il vero Fulvio, ho lavorato molto con Mainetti per costruire il passato di quest’uomo, dieci anni rinchiuso in gabbia, l’amore per la lettura e un’esistenza vissuta in “modalità sopravvivenza”. All’apparenza cinico e disincantato, il film ha molto di più da offrire e mostrare di quanto non si veda in superficie».

La vita ai margini durante la guerra

Santamaria-Fulvio è un uomo che vive con gli amici Matilde (Aurora Giovinazzo), Cencio (Pietro Castellitto, il figlio di Sergio) e Mario (Giancarlo Martini) nel Circo Mezzapiotta gestito a Roma da Israel (Giorgio Tirabassi). Un caleidoscopio di persone che vive ai margini della società e considerati “mostri” (freaks, appunto). Però è un gruppo che fa squadra per mandare avanti la baracca, e si sente come una vera e propria famiglia. Ecco perché quando il loro capo-padre scompare, gli artisti si sentono sperduti: e iniziano le ricerche per ritrovarlo.  Il tutto durante la Seconda Guerra Mondiale, in un 1943 con Roma sotto assedio, tra l’avanzata degli alleati e l’egemonia nazista.

Alcune curiosità

Per essere una produzione italiana e belga, Freaks Out oltre all’alone di mistero che lo circonda da anni, fa parlare di sé anche per i costi di produzione: oltre 15 milioni di euro, con effetti speciali davvero all’altezza.

Freaks Out (Ita-Bel 2021, 141 minuti). Regia di Gabriele Mainetti; soggetto di Nicola Guaglianone, sceneggiatura di Gabriele Mainetti, Nicola Guaglianone; prodotto da Andrea Occhipinti e Gabriele Mainetti; produttore esecutivo Jacopo Saraceni; casa di produzione Goon Film, Lucky Red, Rai Cinema, GapBusters; distribuzione 01 Distribution; fotografia Michele D’Attanasio; montaggio Francesco Di Stefano; effetti speciali SFX Maurizio Corridori, VFX Stefano Leoni; musiche Gabriele Mainetti, Michele Braga; costumi Mary Montalto; trucco Federico Carretti, Davide De Luca, Marco Pema, Diego Prestopino, Barbara Tovazzi.

 

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