di Elisa Bartalucci
ROCCASTRADA. Sono quasi quindici giorni che l’autunno ha cominciato a donare i suoi frutti più preziosi, i funghi, e nei boschi dell’alta Maremma, tra Piloni e Torniella, si è scatenata una vera e propria caccia. Un angolo di provincia, questo, caratterizzato da una fitta macchia, da boschi di castagno e faggio, habitat perfetto del porcino.
Il rischio di perdersi è sempre dietro l’angolo
Andare a far funghi, specialmente in posti che non si conoscono, è un’attività che richiede attenzione perché il rischio di perdere l’orientamento nei boschi è sempre dietro l’angolo. Solo ieri nella nostra provincia si sono perse, e per fortuna ritrovate, ben sette persone e tre di queste stavano battendo proprio i boschi della Riserva Naturale del Belagaio.
Se i primi due scomparsi venivano da fuori, la terza persona, scomparsa la mattina del 26 settembre, vive proprio a Piloni. L’uomo era andato a far funghi la mattina intorno alle 10 e due ore dopo ha chiamato la moglie al telefono dicendo che non riusciva a ritrovare la strada per tornare alla macchina: «Non riesco a tornare indietro, morirò qui», ha detto spaventato alla moglie.
Grazie all’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri, è stato poi, per fortuna, ritrovato la sera alle 18. Nonostante, quindi, quella zona la conoscesse bene, il cercatore di funghi ha perso la direzione perché a volte, il bosco, specialmente quello del Belagaio sembra non perdonare.
1996: un uomo scomparso e mai ritrovato
Era il 1996, infatti, quando Fortunato Giaimo era andato a far funghi con un suo amico, entrambi di Torniella. I due avevano lasciato la loro auto parcheggiata vicino al castello e si erano divisi per darsi di nuovo appuntamento alla macchina dopo qualche ora. Fortunato a quell’appuntamento non è mai arrivato.
Il dispiego di forze per ritrovarlo è stato importante: vigili del fuoco, carabinieri, ricerche a tappeto con volontari e cacciatori della zona esperti del bosco.
Tutto fu inutile. L’uomo non venne mai ritrovato. La sua foto è ancora pubblicata tra gli scomparsi sul sito di “Chi l’ha visto?”.
Anni ’80: scomparso e ritrovato morto dopo cinque giorni
Prima di lui, a scomparire fu Cleonte Bartalucci, anche lui pilonaio, fungaiolo appassionato, di cui si persero le tracce un giorno d’autunno di fine anni ’80.
Anche in questo caso furono impiegati mezzi e uomini per ritrovarlo ma le ricerche terminarono dopo cinque giorni con il ritrovamento del suo corpo a chilometri di distanza dal punto in cui fu visto l’ultima volta.
Nel bosco del Belagaio sembra facile perdersi
Quindi, solo un fortuito caso o nel bosco del Belagaio è facile sparire? Quello che è certo è che quella macchia, fatta di bosco ceduo e pineta, si somiglia tutta. Mancano i punti di riferimento, c’è una sola strada che lo divide a metà, le altre sono tutte strade che vanno a finire, non esistono percorsi circolari dove se ci rimani dentro e prendi, poi, una direzione fissa da qualche parte riesci ad uscire.
I cacciatori del posto dicono che il bosco del Belagaio è un bosco come tutti gli altri, che è facile perdercisi dentro solo se non lo si conosce bene, ma i fatti, sembrano smentirli.
Il bosco del Belagaio pare, insomma, una sorta di labirinto intricato di natura selvaggia, che sembra, a volte, nascondere le tracce dietro di te.
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