GROSSETO. Il 2 ottobre 2023 il giudice di pace di Siena gli aveva ordinato di lasciare l’Italia, bocciando il ricorso presentato da un uomo di origini nordafricane, che era stato espulso dalla Prefettura.
L’uomo era arrivato in Italia regolarmente. Era sposato con una donna italiana che vive nell’entroterra della provincia di Grosseto ed aveva quindi varcato i confini della penisola per motivi di famiglia. Per ricongiungersi alla moglie. Ma con la donna, aveva poi scoperto il giudice di pace, lui non aveva mai avviato una convivenza. A confermarlo alla Prefettura era stata proprio la moglie dell’uomo, che non aveva più rapporti con lui da almeno due anni.
«Ho sposato una non musulmana, mi serve protezione»
Un’ordinanza, quella del giudice di pace di Siena, che l’uomo ha deciso di impugnare. Il cittadino nordafricano ha presentato ricorso alla Suprema corte, per evitare di essere rimpatriato.
Secondo l’uomo, il giudice di pace aveva assecondato l’espulsione della Prefettura senza tenere in considerazione il fatto che l’uomo, in Italia, c’era arrivato da regolare. Aveva un visto per motivi familiari.
Ma c’era anche un’altra questione che aveva sollevato: ovvero il fatto di aver sposato una donna italiana, non musulmana. E per questo, aveva chiesto il riconoscimento della protezione internazionale per motivi religiosi.
Sposando la donna, che vive nell’entroterra maremmano, l’uomo aveva contravvenuto ai precetti della sua religione e della sua famiglia d’origine che gli aveva trovato una moglie che però, lui, non aveva voluto sposare.
La commissione, però, aveva respinto questa richiesta. L’uomo si era quindi rivolto al tribunale di Firenze, sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale, che ha sospeso l’espulsione.
Ha il permesso di soggiorno ma deve lasciare l’Italia
In questa battaglia di ricorsi, presentati prima al tribunale di Siena, poi a quello di Firenze, la questura di Grosseto ha rilasciato il permesso di soggiorno che rende regolare la posizione amministrativa dell’uomo.
Ma anche questo non basta: il tribunale di Firenze ha sì concesso la sospensione per il riconoscimento dello status di rifugiato, ma la Cassazione ha chiarito la situazione. È stata la prima sezione civile, presieduta dalla giudice Maria Acierno (relatore Maura Caprioli) a firmare l’ordinanza. Affermando che l’uomo può essere espulso lo stesso anche se i giudici fiorentini hanno concesso la sospensione per valutare la richiesta di status di rifugiato.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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