Hildegard, la donna che ha reso bello il santuario della Verna | MaremmaOggi Skip to content

Hildegard, la donna che ha reso bello il santuario della Verna

In occasione dell’ottavo centenario della stimmatizzazione di Francesco d’Assisi, padre Rodolfo Cetoloni racconta l’impresa dell’artista berlinese Hendrics e delle sue opere

GROSSETO. Tra le numerose iniziative sorte collateralmente alle celebrazioni per l’ottavo centenario della stimmatizzazione di Francesco d’Assisi sul monte della Verna, particolare pregio riveste la pubblicazione “Hildegard. Tre porte e un retablo alla Verna” (Effigi, 16 euro). È opera di padre Rodolfo Cetoloni, frate minore e vescovo emerito di Grosseto.

Appassionato di arte, monsignor Cetoloni ha voluto rendere omaggio ad un’artista tedesca, Hildegard Hendrichs, che a La Verna ha lasciato la sua firma scolpendo tre pregevoli opere e una quarta al Pastor Angelicus a Chiusi della Verna.

L’artista berlinese che viveva nel segno del Poverello

Originaria di Berlino, dove era nata nel 1923, la Hendrichs univa ad una notevole capacità ed eleganza artistica anche una spiritualità raffinata. Particolarmente legata al santuario in provincia di Arezzo, aveva abbracciato la regola del Terz’Ordine francescano, per aderire più pienamente ed intimamente alla spiritualità del Poverello.
In occasione dell’ottavo centenario padre Cetoloni ha raccolto in una elegante pubblicazione la sua personale rilettura delle opere scultoree dell’artista berlinese morta nel 2013, realizzate per il santuario, a più riprese, a metà degli anni ‘50. Una rilettura tutta spirituale, per far emergere quanto della vita di a Francesco e Chiara d’Assisi era penetrato nell’animo dì Hildegard e che lei aveva saputo rielaborare in modo originale e raffinato.

Un omaggio a Hildegard e alle donne che hanno reso la Verna un posto speciale

«Questo libro è un omaggio a lei e, tramite lei, a tutte le donne che, in vari modi, hanno contribuito alla bellezza del santuario. A partire dalle monache che, nel tempo, hanno ricamato paramenti per la liturgia – commenta padre Cetoloni – Ma di Hidelgard mi è piaciuto far emergere una spiritualità ricca, continuamente alimentata dalla preghiera, in una terra – quella tedesca – non facile, né durante gli anni del regime nazionalsocialista, né nei decenni successivi. Hidelgard, infatti, scelse di rimanere nella Germania dell’est, passata sotto l’egida comunista, col desiderio di annunciare il Vangelo attraverso la sua arte, in un contesto in cui molti non avevano più nulla in cui credere. Dalle sue opere, anche da quelle lasciate a La Verna, emerge un viaggio interiore, che aveva incontrato l’esperienza francescana della perfetta letizia».

Due video per raccontare Hildegard

Particolarmente felici di questa pubblicazione i Frati Minori che oggi compongono la comunità del santuario della Verna. «Nella sua umiltà – dicono – questa francescana rischia ancora una volta di rimanere in secondo piano, ma come ogni artista di valore, Hildegard ha interpretato le vicende di una stagione dell’umanità cogliendone il dramma e immettendo il dolore umano nel suo dialogo con Dio ed in san Francesco ha trovato la chiave per portare le vicende drammatiche del ‘900 fin sotto la croce di Gesù. Questa pubblicazione – concludono i frati della Verna – permetterà a tanti di conoscere questa artista che amato tanto il santuario delle stimmate e che silenziosamente ha trasfuso la sua fede in quel legno che ha scolpito per farlo “parlare” di Cristo crocifisso e di Francesco, l’amato ferito dall’Amore».

Accanto al testo, monsignor Cetoloni ha voluto realizzare anche due video che, con immagini e parole, raccontano l’arte di Hidelgard e raccontano cosa è la Verna. Scaricabili attraverso un qr code associato al libro, i video sono stati realizzati con l’ausilio di alcuni amici professionisti: Michele e Bruno Ruffaldi Santori, di Videografica 01 di Grosseto, che hanno realizzato le riprese anche coi droni e hanno curato il successivo montaggio, nel quale sono state inserite musiche composte dalla stessa Hendrichs, conservate in un cd nell’archivio custodito a suo nome nel santuario. Il video è stato possibile grazie alla fondamentale collaborazione del Parco nazionale delle foreste casentinesi. 

L’opera può essere reperita al botteghino del santuario, oppure richiesta all’autore via email (curia@grosseto.chiesacattolica.it).

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