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Grosseto – Istanbul, andata e ri-torno con l’Alfa d’epoca

Fabrizio, uno dei volti più noti della tv locale, aveva intrapreso lo stesso viaggio nel 1973 con l’amico fraterno Armando
Il viaggio a Instanbul del maremmano Fabrizio Pompily, nel 1973 con Armando Zanelli e nel 2023 con Cristina Bartalini, con l'Alfa 33
A sinistra Fabrizio Pompily con Armando Zanelli nel 1973, a destra Pompily con Cristina Bartalini e l’Alfa 33 nel 2023

GROSSETO. 50 anni dopo c’è tornato, con lo stesso entusiasmo. Era l’estate del 1973 quando Fabrizio Pompily, allora diciottenne, insieme all’amico Armando Zanelli, pochi anni di più, andarono fino ad Istambul in auto. Un viaggio di 5.000 chilometri percorsi in una quindicina di giorni, attraversando Jugoslavia, Bulgaria e Turchia. Un viaggio fatto per la voglia di conoscere il mondo, vedere altre realtà.

Un viaggio fatto senza navigatore, ma affrontato con una pagina strappata dall’atlante e senza mai sentirsi con le rispettive famiglie, semplicemente perché allora il telefono in casa non lo avevano.

Adesso l’amico fraterno non c’è più, ma Fabrizio ha sentito il desiderio di ripercorrere quel viaggio a 50 anni esatti da quando fu fatto. Questa volta in compagnia di Cristina Bartalini e con la propria Alfa 33, l’auto d’epoca con cui in questi anni ha percorso le strade d’Europa fino in Austria, Svizzera, Montenegro, Capo Nord e Francia.

Direzione Istanbul, stessa strada, come 50 anni fa

L’itinerario scelto per l’andata è stato quello di 50 anni fa, quindi da Trieste, Lubiana, Belgrado, Sofia fino ad Istanbul. Il ritorno invece attraverso la Grecia e poi in traghetto verso l’Italia. Quindi un po’ di chilometri in meno, “solo 4.000”.

Il viaggio ha permesso di vedere una Istambul tanto cambiata, ingigantita, moderna, con i suoi 20 milioni di abitanti. Nell’anno del viaggio di Fabrizio e Armando, la costruzione del primo ponte sullo stretto del Bosforo era quasi al termine, fu inaugurato pochi mesi dopo. Ora i ponti che uniscono la parte europea a quella asiatica sono tre, a cui si è aggiunto da pochi anni anche il tunnel sottomarino.

Fabrizio e Cristina hanno trovato una Istambul tanto moderna, ma anche tanto legata alle tradizioni e con una storia plurimillenaria da raccontare a partire dai tre nomi avuti nella storia: Bisanzio, Costantinopoli e Istambul. Una città che con l’imperatore Costantino divenne la “nova Roma”, quando nel 330 d.C. fu proclamata capitale dell’Impero Romano riunificato.

Una città che ha monumenti di una bellezza e grandezza tali che non hanno niente da invidiare alle grandi costruzioni europee. A partire dalla Basilica di Santa Sofia costruita intorno al 500 d.C., alla Moschea Blu di oltre mille anni dopo, al Palazzo del Topkapi, il palazzo dei sultani.

Durante i giorni trascorsi ad Istanbul Fabrizio e Cristina hanno anche navigato lungo lo stretto del Bosforo, una via d’acqua fondamentale per il collegamento fra il Mar Mediterraneo e il Mar Nero, da sempre. E che oggi la situazione internazionale ne evidenzia ancora di più il ruolo strategico.

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