GROSSETO. Claudia Rotondo era un’insegnante di italiano e storia al liceo artistico di Grosseto. La cultura e la letteratura erano una parte fondamentale di lei, una passione che forse gli è stata tramandata all’università dal suo insegnate Eugenio Montale, poeta e letterario. Il 5 agosto la prof, che aveva 76 anni, è venuta a mancare, lasciando il marito, il figlio, la nuora e le nipoti.
«Chissà se un giorno butteremo le maschere che portiamo sul volto senza saperlo», scriveva Montale. Queste maschere che anche Claudia portava, ma che erano maschere di gentilezza, compassione e amore verso il prossimo, soprattutto per i suoi studenti.
La professoressa, infatti, aiutava sempre i genitori dei ragazzi a comprendere meglio i loro figli e anche i giovani a trovare la loro strada. Tutto questo lo faceva sempre con il suo sorriso e la sua ironia. «Ragazzetti io prendo i mie cocci e sfollo», disse la professoressa Rotondo appena andò in pensione. Oppure diceva sempre ai suoi studenti, scherzando e ridendo, «Siete furbi come i polli ciechi».
La vita di Claudia
Claudia Rotondo ha insegnato per molto tempo al liceo artistico di Grosseto, dove aveva un rapporto meraviglioso con gli studenti e i loro genitori. Lei aiutava tutti, mostrava comprensione e riusciva ad entrare in comunicazione con i ragazzi con una facilità disarmante.
Tutti la ricordano con affetto e con amore. «Era una grandissima donna di cultura ed umanità, una persona che non giudicava ed era sempre positiva. Per esempio aiutava i genitori capire meglio i loro figli – dice Pietro Corridori, parente della donna – e nel 1984 fu una delle prime a schierarsi a favore dei diritti della comunità LGBTQ+».
Claudia aveva una vita piena, era rimasta in contatto con molti amici romani e anche grossetani, e aveva lavorato tanto e sodo per costruirsela.
Era anche un pozzo di cultura, di umanità e di certo non era un’insegnate convenzionale. «Era diversa come professoressa, si dedicava molto ai suoi studenti – dice Pietro – li aiutava nell’affrontare i loro problemi, anche dopo il diploma. Indirizzava loro nel lavoro e negli studi universitari, con passione, dedizione e amore. Era una donna straordinaria, non giudicava mai nessuno, anzi accoglieva gli altri a braccia aperte e con il sorriso».
La donna lascia un vuoto incolmabile nei suoi familiari e nei suoi amici, ma anche in qualunque studente che lei ha aiutato e in tutti coloro a cui ha mostrato la sua generosità e compassione.
Per chiunque voglia ringraziarla e salutarla un’ultima volta la sua salma è esposta dalle 13 all’obitorio dell’ospedale della Misericordia. Il funerale si terrà domani, mercoledì 7 agosto, nella chiesa di madre Teresa di Calcutta alle 17. La salma sarà poi cremata.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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