GROSSETO. Il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Grosseto è destinato a rimanere con un primario “congelato”. Almeno fino al prossimo ottobre e se l‘Asl non prenderà decisioni diverse. Il tempo che si è presa la corte d’appello di Firenze per decidere nel merito del ricorso presentato dall’Asl sulla sentenza del tribunale del lavoro di Grosseto, che aveva annullato il concorso per il primariato vinto da Filippo Francalanci.
Il giudice Giuseppe Grosso, infatti, aveva accolto il ricorso di uno dei candidati, Stefano Tamburro, assistito dall’avvocato Giancarlo Faletti del foro di Torino, secondo in graduatoria alla selezione. Dunque se i tre gradi di giudizio daranno ragione a Tamburro, il concorso è da rifare.
In mezzo a questa battaglia in tribunale, l’ostetricia e ginecologia del Misericordia ha un primario che potrebbe essere rimosso al termine dell’iter giudiziario, se le ragioni dell’Asl non saranno raccolte dai giudici.
Il valzer dei primari di ginecologia
In questa partita, la direzione aziendale starebbe preparando alcune manovre per non farsi trovare impreparata a questa evenienza, utilizzando “risorse interne”. Ovvero spostando i direttori di ostetricia e ginecologia in forza negli ospedali aziendali (nelle tre province di Grosseto, Siena e Arezzo), casella per casella, coprendo così anche Grosseto.
Per il Misericordia si fanno i nomi di Ciro Sommella (primario di ostetricia e ginecologia al San Donato di Arezzo) e Massimo Gabbanini (primario di ostetricia e ginecologia all’ospedale di Campostaggia). A Campostaggia, al posto di Gabbanini potrebbe andare Stefano Galiberti, mentre Filippo Francalanci tornerebbe a Montevarchi.
Questo scacchiere gira da qualche settimana per i corridoi del Misericordia e non solo, ma nessuno di questi spostamenti è al momento confermato.
