CAMPIGLIA MARITTIMA. Il dolce profumo del gelato artigianale si mescola all’aria incontaminata di un piccolo borgo, quello di Campiglia Marittima, dove ad ogni angolo c’è una magica sorpresa. Ed è nel cuore della sua piazza centrale, che si trova un locale dove il tempo sembra essersi fermato.
Dipinto con tonalità pastello e arredato con decorazioni floreali, attira lo sguardo curioso dei passanti che vengono catapultati in un mondo di fantasia e, per un attimo, fa tornare bambini anche gli adulti più seri.
Dietro il bancone, una gelataia, Gianna Gentili, sempre sorridente, con abiti a pois dai mille colori, rossetto rosso e foulard tra i capelli. Prende un cono, rigorosamente in cialda, ed inizia a creare le sue opere d’arte, tra gusti originali e combinazioni audaci che trasportano i clienti in un percorso sensoriale unico e senza precedenti. Tavolini e sedie in ferro battuto invitano a sedersi e gustare le delizie, e mentre si ammirano i dettagli del locale, ci si perde nei propri sogni.
Nel mondo di Gianna tutta panna
Gianna Gentili, per tutti Gianna tutta panna, e il suo locale sembra esser uscito da una fiaba. Si torna bambini, con i suoi colori, la sua allegria, i suoi sorrisi.
Cosa vuole trasmettere con la scelta del suo look anni ’50, fuori dagli schemi e con il design d’altri tempi?
«Il mio intento è quello di strappare le persone dalla realtà che le circonda, una realtà ormai contaminata da tante energie negative dove la speranza è un sentimento che è andato perduto e dove anche la voglia di cercare i propri colori è stata abbandonata per fare spazio alla paura. Quando ho aperto l’attività nel 2020, ho cercato di portare nel borgo la dimensione degli anni ’50/’60 che ho sempre sentito mia, da tutti i punti di vista, dagli abiti, alla musica, ai film. Ma la mia volontà più vera era quella di creare un luogo magico che portasse le persone a credere che questo mondo, quello dei sogni, esiste anche nella realtà».

Nel suo locale si torna bambini…
«Il gelato per me è solo un mezzo per arrivare al cuore delle persone. Il fine è quello di creare un canale amorevole nei confronti delle persone che vengono da me. Il gelato è la mia chiave per liberare il bambino che teniamo nascosto ma che continua a vivere dentro ognuno di noi».
Otto gusti in diretta dal passato
I suoi gelati sono un’esperienza che va oltre il semplice gusto. Sono creazioni artigianali, nate da ingredienti di primissima qualità, ma ciò che li rende davvero unici è la sua audacia nel combinare sapori inaspettati. Il gelato alle arachidi, con la sua nota salata e croccante, è un esempio di come lei sappia trasformare un ingrediente semplice in un’esplosione di gusto. E poi c’è quello all’insalata, fresco e sorprendente, che sfida ogni convenzione.
Come riesce a mescolare insieme sapori così distanti che, però, sono una sinfonia per il palato?
«Anche in questo mi rifaccio al secolo scorso. Il mio intento è la riscoperta del minimalismo e della semplicità consapevole, non solo delle relazioni, ma anche dei prodotti. Offriamo solamente otto gusti che però sono pensati e lavorati dall’inizio alla fine. Le nocciole arrivano dal Piemonte e i pistacchi dalla Sicilia, noi li tostiamo, li passiamo nel cutter. Abbiamo poche scelte ma di ottima qualità, che a livello sensoriale hanno una profondità che va a curare l’anima del cliente. Con gli accostamenti stravaganti, come i gelati salati, ciò che cerco di fare è di dare un input insolito al nostro cervello, portandolo a scoprire nuovi orizzonti laddove non li conosce. Non lo faccio solo con i gelati, ma anche nella cucina in generale. Passeggio per la campagna, raccolgo delle erbe e magari mi vengono in mente degli accostamenti del tutto contrapposti, ma che alla fine riescono a creare un’armonia tra loro. Uno dei miei gusti più stravaganti è stato il gelato al finocchio, all’olio d’oliva e il pepe sichuan. Quando il cliente assaggia un cucchiaio del mio gelato, entra in un corridoio inesplorato dove si aprono tante porte da scoprire».

L’emozione del rapporto con i bambini
Ha un amore spassionato per i bambini, per loro non si limita solo a preparare il gelato, ma organizza giochi, compleanni, eventi a tema e merende dedicate animando anche il borgo di Campiglia e attirando clienti da ogni parte della Toscana..
«Amo i bambini incondizionatamente, nutro per loro un affetto spassionato. Ho aperto l’attività nel periodo della pandemia, dove i bambini hanno subito un’atrocità enorme in un momento, l’infanzia, che per loro doveva essere il periodo più bello della loro vita. Partivo con l’apino, durante il lockdown, con tutti i colori, le stelle, i gelati e facevo le consegne a domicilio. Per un attimo, i bambini potevano uscire di casa e venirmi incontro, ci scambiavamo un sorriso che si percepiva dagli occhi, perché pure le emozioni erano nascoste da una mascherina, in quei momenti mi rendevo conto che io ero uscita dal negozio con l‘idea di fare un regalo a loro, ma in realtà erano i bambini che lo facevano a me. Da lì mi sono aperta alla vita, mi sono data a quello che ho scoperto essere non solo il mio destino ma la mia autenticità, mettendo tutto il mio cuore in ciò che faccio, senza sentire la fatica del lavoro, perché se ami ciò che fai i pesi neanche li senti. Avere a che fare con i bambini è un’emozione che ogni volta si rinnova e non è mai la stessa».
Un ritorno al passato anche per quanto riguarda i giochi che propone…
«Viviamo in un mondo dove i bambini assorbono tutte quelle che sono le emozioni negative che i genitori provano a causa delle difficoltà che ogni giorno devono affrontare su tutti i fronti, vivono in famiglie dove i genitori stessi hanno perso la speranza. Spero che con la mia attività riesca a far credere nei sogni non solo i più piccoli ma anche gli adulti. Spero di donare quel pizzico di spensieratezza, gioia e voglia di credere in se stessi e negli altri. Così, durante i compleanni, organizzo i giochi di un tempo, campana, strappabandiera, acchiapparello, un due tre, stella. Cerco di far passare il messaggio che non ci vogliono per forza i soldi per divertirsi, ma ci vuole la fantasia e questa bisogna portarla fuori, giocando con il nulla. Un legnetto, un sasso, un tempo con poco si faceva tanto, c’era il gioco simbolico, c’era la fantasia, c’erano le relazioni, si creavano unioni con gli altri. Non c’erano le vetrine sociali, virtuali, l’individualismo, il perfezionismo. Con i bambini si può ancora sperare, si può insegnare loro la vita, quella vera, quella che noi abbiamo vissuto ma che loro non conoscono. Si può davvero riscrivere un altro capitolo della storia».
La caccia al carciofo nel borgo
Che cos’ha in programma per domenica?
«Questa domenica, 6 aprile, a partire dalle 10.30, si terrà la Caccia al carciofo nel borgo, organizzata dall’associazione Sei Venturinese se, dove ogni negoziante porterà una specialità e noi porteremo il gelato al gusto del carciofo in una chiave molto particolare. Naturalmente vi invito tutti a venire a trovarci».
In questo luogo magico, Campiglia Marittima, c’è un negozio, quello di Gianna tutta panna, dove il tempo scorre lento e i problemi svaniscono. Ogni morso di gelato è un’esplosione di gusto, ogni sorriso della gelataia è un regalo che fa bene al cuore. Terminata la sua merenda, si ha la sensazione di aver vissuto un sogno, si rimane poi con la voglia di tornare presto a immergersi in quell’atmosfera incantata.
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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