Furto di gasolio per 332mila euro a Sei: altri due indagati Skip to content

Furto di gasolio per 332mila euro a Sei: altri due indagati

Ha trent’anni e fino al 2018 ha lavorato per la società di raccolta dei rifiuti: è stato trovato al distributore mentre riempiva alcune taniche di gasolio. Ecco chi è l’uomo arrestato dalle volanti
Furto di gasolio, la questura di Grosseto
La questura di Grosseto

GROSSETO. Tre nomi sono stati iscritti, al momento, nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna per il furto di gasolio, ma potrebbero diventare molti di più.

Sono quelli di Giovanni Policarpo, 30 anni, difeso dall’avvocato Massimo Venditto e di due uomini di origini romene di 53 anni e di 33 anni, tutti residenti a Grosseto.

I tre sono stati fermati lunedì 19 settembre al distributore Tamoil in via Senese: erano arrivati con le loro auto a fare rifornimento e per pagare, hanno utilizzato le due tessere di Sei Toscana, che sarebbero state portate via da Policarpo quando ancora era dipendente della società.

Furto di gasolio, arrestato al distributore

Tutto sarebbe cominciato dopo che Sei Toscana si è accorta degli ammanchi sui conti corrente della società e ha sporto denuncia alla questura.

Il personale delle volanti si è messo subito al lavoro e lunedì pomeriggio, alla stazione di servizio in via Senese, ha visto un’auto fermarsi e aprire il bagagliaio: c’erano quattro taniche vuote. L’uomo che era alla guida stava parlando al telefono: proprio in quel momento, è arrivata un’altra auto, che si è fermata sul retro della stazione di servizio. Da quell’auto è sceso Policarpo, che aveva in mano un tovagliolo e dentro c’erano due tessere

Sorrisi e abbracci: i due uomini si conoscevano e poco dopo, quello che aveva la tessera in mano ne ha utilizzata una per attivare l’erogazione del carburante e per riempire tre taniche. La polizia, che stava osservando da vicino tutta la scena, ha visto arrivare subito dopo un’altra auto, alla guida della quale c’era il romeno di 33 anni. anche lui, ha fatto rifornimento. 

Gli agenti sono quindi intervenuti, sequestrando le carte e il cellulare di Policarpo e le taniche e lo scontrino del carburante acquistato dagli altri due uomini. 

Subito dopo, i poliziotti  sono andati a casa del trentenne che poi è stato arrestato e qui hanno trovato, in una busta di cellophane nascosta in un borsello nero che si trovava sotto la cucina, in un vano ben nascosto, 7.450 euro, mentre nel cassetto del mobile della camera da letto c’erano 1.840 euro in contanti, per un totale di oltre 9mila euro, oltre a una modica quantità di hashish e marijuana

La moglie: «Portava i soldi ai suoi familiari, sapevano tutto»

Di fronte alle prove raccolte dalla polizia sul furto di gasolio, la moglie di Policarpo non è rimasta in silenzio. La donna sapeva che il marito aveva a disposizione quelle due tessere che aveva preso quando ancora lavorava per Sei Toscana. L’uomo aveva poi dato le dimissioni dalla società il 30 novembre 2018.

E il pm Melchionna, ricontrollando tutti i prelievi effettuati con quelle carte insieme agli agenti delle volanti, si è accorto che la cifra totale prelevata è di oltre 330mila euro.

190mila, come riportato nel nostra precedente articolo,  sarebbe la cifra spesa nell’ultimo anno e mezzo, quella che è stata denunciata da Sei Toscana nella querela sporta. Ma i movimenti sulle carte sarebbero  cominciati subito, nel 2018, quando l’uomo si è licenziato. Il conto fatto dal sostituto procuratore insieme alla polizia è quindi ben superiore rispetto a quello denunciato dalla società. 

Giovanni Policarpo, avrebbe utilizzato quelle tessere per fare rifornimento, rivendendo poi il carburante a un prezzo più basso del mercato, scontando circa 50 centesimi di euro al litro. E ad acquistare il carburante dall’uomo, potrebbero essere state decine di persone

Il trentenne, poi, in occasione dei viaggi a Napoli fatti con la moglie per andare a trovare i familiari, portava i soldi guadagnati ingiustamente. E a detta della moglie, i suoi genitori sapevano come il figlio avesse guadagnato quei soldi: in un’occasione, il trentenne avrebbe portato ai suoi 30.000 euro. Soldi contanti – ha specificato la moglie – che provenivano dalla vendita di carburanti. 

Ad agosto poi, la coppia era stata a fare un viaggio in Africa, pagando 4900 euro, tutti in contanti. 

Indagini ancora in corso

Le indagini, coordinate dal pm Melchionna, proseguiranno. Sono ancora diversi i punti oscuri di questa vicenda, che il trentenne avrà la possibilità di chiarire nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, fissata in tribunale. 

Il pm Giampaolo Melchionna

Uno dei due uomini fermati con lui al distributore, il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati, ha detto di essere andato lì lunedì sera perché lui l’aveva chiamato al telefono. E di aver conosciuto Policarpo sei mesi prima, dopo essere stato avvicinato dal trentenne che gli aveva offerto del carburante a costo minore rispetto a quello del distributore. 

Furto aggravato, appropriazione indebita, indebito utilizzo di carte di debito, ricettazione. Sono diversi i reati che il sostituto procuratore potrebbe contestare al trentenne, anche se le indagini proseguiranno per cercare di ricostruire tutte le vendite di carburante fatte nel corso di questi anni. Vendite per oltre trecentomila euro di carburante, tutte pagate da Sei Toscana.

La società: «Ringraziamo la polizia, lui è un ex dipendente»

Sei Toscana, quando si è accorta di tutti quegli ammanchi e delle tessere che erano scomparse, tessere relative a mezzi dismessi, calcolati in 190 mila euro, ha sporto denuncia alla polizia e gli agenti delle volanti, in pochissimo tempo, hanno arrestato il trentenne. 

«Ci siamo accorti degli ammanchi – dice una nota di Sei Toscana – grazie a nuove e più efficaci procedure di controllo interne e abbiamo presentato denuncia alla questura di Grosseto che ha arrestato una persona.  Per questo, Sei Toscana ringrazia la questura di Grosseto per la massima e proficua collaborazione e per la prontezza di intervento mostrata. La società attende fiduciosa il termine delle indagini – tutt’ora in corso – e, successivamente, agirà in tutte le sedi competenti per tutelare i propri interessi. Sei Toscana, proprio per consentire agli organi deputati di concludere al meglio l’attività investigativa e processuale, intende adottare un profilo di assoluto riserbo sulla vicenda, ma tiene a sottolineare che la persona attualmente oggetto di indagine non è più dipendente della società». 

 

 

 

 

 

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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