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Furti a raffica in città, il giudice lo manda in comunità

Il 26enne è stato condannato a tre anni e sei mesi e al pagamento di una multa di 1.200 euro: non potrà uscire la sera e dovrà lavorare
L’aula gup del tribunale di Grosseto

GROSSETO. Furti a raffica, messi a segno tra il 15 settembre e il 2 novembre 2022. In un lasso di tempo breve, durante il quale era riuscito a racimolare però, solo pochi spiccioli. Ma che gli erano costati il carcere, dov’è rimasto rinchiuso dal giorno del suo arresto, nel dicembre dell’anno scorso, fino a oggi. 

Ora, il grossetano di 26 anni, è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare Sergio Compagnucci, a tre anni e 6 mesi di reclusione e 1.200 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle del mantenimento durante la custodia cautelare in carcere. 

Custodia cautelare che è stata sospesa: il ragazzo è stato affidato a una comunità terapeutica. Durante il processo, che è stato celebrato con il rito abbreviato, è infatti emerse che il giovane, all’epoca dei furti, si trovava in una condizione di ridotta capacità di intendere e volere.  

Decine di furti in città

Sono più di dieci i furti contestati al ragazzo: tutti colpi da pochi spiccioli, messi a segno non solo a Grosseto, ma anche in altre zone della Maremma. Il ragazzo, a settembre dell’anno scorso, era stato trovato in una scuola, dov’era entrato dopo aver spaccato una finestra. Aveva rubato latte e biscotti, una forbicina, una felpa e un cappellino. Poi si era messo a dormire. 

Lo avevano trovato l’indomani, nella scuola, e il personale aveva chiesto l’intervento dei carabinieri. Pochi giorni dopo, aveva invece rubato alla Cooperativa sociale La Gerbera, dove aveva portato via 150 euro, alcune orchidee, vasi di ceramica e del concime. Il suo volto però, era stato ripreso dalle immagini di videosorveglianza, che lo avevano incastrato. 

Lo stesso era successo nella sede dell’Atletica Banca Tema, dove aveva rubato un pc portatile, una busta con 40 pezzi di monete da 500 lire e alcune cioccolate. Al bar Milady invece aveva preso tabacco per 300 euro, varie bevande e anche una cassetta con i tagliandi dei Gratta e vinci già giocati. 

Le scorribande in provincia

Un episodio, invece, si era verificato a Pitigliano, dove il giovane aveva rubato un pc portatile. Il ragazzo era stato fermato dai carabinieri: aveva ancora il pc acceso e con il cavo dell’alimentazione attaccato. 

Ai militari, aveva detto che quel pc gli era stato appena consegnato, ma non aveva saputo spiegare da chi. 

Era stato poi ripreso dalle telecamere a rubare in uno stabilimento balneare ed era entrato poi in un ristorante sul mare dove aveva portato via 15 euro. Questa volta, il proprietario del locale si era messo a cercarlo, trovandolo poco lontano. Avvisato il 112, la polizia era arrivata e lo aveva identificato. Con sé aveva i soldi rubati e diversi arnesi da scasso. 

Tra i reati contestati, c’è stato anche quello del furto di una pistola ad aria compressa, portata via dal garage di un conoscente. Mentre si stava allontanando in fretta e furia, in sella alla sua bicicletta con la pistola appena rubata, lo aveva fermato il proprietario, invitandolo ad andare con lui e con un amico in comune a bere qualcosa. Il 26enne aveva declinato l’invito: il proprietario della pistola, arrivato a casa, non aveva trovato l’arma. 

Ma la sua compagna, aveva visto il ragazzo scappare. 

Quoziente intellettivo sotto la media

Difeso dall’avvocato Alessandro Ragazzini Fuligni, il 26enne è stato sottoposto a perizia psichiatrica per stabilire se, al momento dei fatti contestati, fosse o meno capace di intendere e volere. 

Il neuropsichiatra Romano Fabbrizzi ha stabilito che la sua capacità era diminuita, in quel periodo, rilevando anche che il quoziente intellettivo del giovane è sotto la media. Ma era comunque in grado di sostenere il processo. 

Il sostituto procuratore Federico Falco aveva chiesto una condanna a 2 anni e 10 mesi di reclusione e al pagamento di 2mila euro di multa. Il giudice ha condannato il ragazzo a tre anni e sei mesi, oltre all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. 

Al giovane è stata applicata la libertà vigilata per due anni, da scontare in una comunità terapeutica, dalla quale non potrà uscire in orario serale. Il ragazzo dovrà lavorare, o dovrà seguire corsi di formazione professionale, non dovrà consumare alcolici né droghe e non potrà né guidare e nemmeno frequentare pregiudicati. 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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