GROSSETO. «È guerra aperta, ma combatto e vado avanti. Fortunato di essere nelle mani dei professionisti del Misericordia». Niente di più autentico e toccante delle parole di un paziente che combatte la sua battaglia riesce a sensibilizzare su questa patologia, soprattutto in occasione della Giornata mondiale contro il cancro, celebrata ogni anno il 4 febbraio.
Enrico è un uomo di 45 anni, vive in Maremma, ama la vita e i suoi piaceri. Lo scorso giugno, in un momento positivo di cambiamento, la malattia blocca i suoi progetti, imponendo un cambiamento ben più difficile da gestire e soprattutto da accettare. Tutto è iniziato da una banale febbre che prolungandosi senza motivo apparente nei giorni, ha portato il medico di famiglia di Enrico a richiedere degli accertamenti diagnostici ed ecco la diagnosi, cancro a colon e fegato.
Quella di Enrico è solo una delle storie dei pazienti in carico al Polo oncologico del Misericordia di Grosseto, diretto dal dottor Carmelo Bengala, che ripone la sua efficienza nel lavoro di squadra.
Polo oncologico, più professionisti per combattere il cancro
«Il punto di forza del servizio oncologico grossetano è la stretta interazione tra professionisti di discipline diverse, insieme impegnati nella prevenzione, diagnosi e cura dei tumori – spiega Bengala – Un percorso dedicato alla presa in carico del paziente che inizia già nel momento del sospetto di una patologia oncologica e che prosegue con canali dedicati in ambito diagnostico e clinici».
«Il paziente viene seguito costantemente a 360 gradi attraverso i Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM), costituiti da Cancer unit, Breast unit, Prostate Unit, Lung unit, diagnostica istopatologica e molecolare, Radiologia diagnostica, diagnostica endoscopica, Oncologia medica, Chirurgia ad indirizzo oncologico e Radioterapia dotata di strumentazioni di alta tecnologia. Ogni aspetto della cura, in senso ampio, è definito: al Misericordia abbiamo predisposto da ormai molti anni, il centro di accoglienza oncologica e il servizio Aiuto Point, a cui i pazienti possono rivolgersi per informazioni, indicazioni e prenotazioni di prime visite».
Tasso di mortalità per tumore in discesa
«In provincia di Grosseto, dal biennio 2006-2008 al 2016-2018, il tasso di mortalità per tumore è calato del 14% e il trend è in costante diminuzione ogni anno. Contemporaneamente cresce l’adesione agli screening, per esempio per quello al seno è stato raggiunto l’85% di partecipazione – prosegue Bengala – Questo elemento insieme a diagnosi precoce, miglioramento delle cure, sviluppo della ricerca, innovazione terapeutica con accesso a nuovi farmaci e nuove terapie hanno consentito una maggiore sopravvivenza in molti tipi di tumori e soprattutto nel caso dei cosiddetti ‘big killers’, ovvero tumore delle mammella, polmone, e colon-retto».
«Anche nei tumori ginecologici e in particolare nel tumore dell’ovaio le nuove conoscenze scientifiche e i trattamenti innovativi hanno cambiato le opportunità di cura consentendo una riduzione del rischio di progressione di malattia di circa il 50-60 %».
Nuovi macchinari al Misericordia
Il percorso oncologico al Misericordia può contare anche su strumenti e macchinari, in gran parte ricevuti grazie alle generose donazioni dei cittadini tramite le varie associazioni di volontariato. Basti pensare all’UFA, recentemente inaugurato, un sistema robotizzato automatizzato per la preparazione dei farmaci antitumorali o, tra gli altri, al Sequenziatore NGS Ion Torrent per la ricerca delle alterazioni molecolari nei tumori.
Oltre a professionalità ed esperienza, i pazienti del polo oncologico trovano anche sostegno morale, come si legge chiaramente nelle parole di Enrico: «Posso solo essere riconoscente nei confronti degli operatori che sin dal primo giorno, il più duro, mi sono stati vicini, non solo con le terapie che per fortuna stanno funzionando, ma con l’umanità che contraddistingue ognuno di loro, dalla dottoressa Astorino che mi segue, al direttore Bengala, fino a tutto il personale, medico, infermieristico e tecnico».
«Sanno entrare in empatia con il paziente, senza mai trascendere il loro ruolo, ma condividendo dubbi e paure e assicurando sempre massima chiarezza e informazione. Grazie a loro, non solo il tumore si è ridotto notevolmente, ma nei mesi ho imparato ad accettare la malattia e mi sono affidato completamente, certo di essere in ottime mani e questo mi infonde speranza, la stessa che spero possa arrivare attraverso le mie parole a chi, come me, sta combattendo la sua battaglia personale. Adesso avanti!».
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