FOLLONICA. La recente vicenda legata alla presunta residenza falsa del sindaco Matteo Buoncristiani, ormai ribattezzata “Residence Gate” per Follonica a Sinistra «solleva interrogativi gravi sulla trasparenza e sull’etica amministrativa della città. Un tema che avrebbe richiesto chiarezza, apertura e trasparenza si è invece trasformato in un’ulteriore dimostrazione di chiusura e opacità da parte dell’amministrazione comunale». Per questo motivo Follonica a Sinistra chiede adesso che l’amministrazione faccia un passo indietro rispetto a queste scelte.
Una decisione presa col parere contrario della maggioranza dei capigruppo
La scelta di tenere a porte chiuse il dibattito sulla domanda di attualità presentata dai consiglieri e dalle consigliere di opposizione «ha rappresentato un vero e proprio schiaffo al principio della partecipazione democratica» dice Follonica a Sinistra. Una decisione che sarebbe stata «imposta nonostante il parere contrario della maggioranza dei capigruppo consiliari, che avevano chiesto un confronto pubblico e trasparente».
Per il gruppo si tratta di «un episodio che mina la fiducia nelle istituzioni locali e che alimenta dubbi sulla volontà del sindaco di affrontare con serietà e responsabilità le legittime domande poste dai rappresentanti della cittadinanza».
«Noi abbiamo sempre fatto della trasparenza e del rispetto della giustizia un nostro valore, come dimostrano tante vicende, anche passate, a partire dall’Ippodromo all’approvazione del regolamento anti-evasione. Pertanto abbiamo le carte in regola per chiedere: Se non c’è nulla da nascondere, perché evitare il confronto pubblico?».
Richiesto un passo indietro
Follonica a Sinistra chiede adesso l’amministrazione faccia un passo indietro rispetto a queste scelte «e garantisca la massima trasparenza su una vicenda che riguarda la credibilità di chi governa la città. I cittadini e le cittadine hanno il diritto di sapere e di partecipare ai processi decisionali che li riguardano. La democrazia – concludono – non può essere relegata dietro porte chiuse».
