GROSSETO. Dal terreno di gioco alla tavola. Si chiude così la parentesi della 49ª edizione della coppa Bruno Passalacqua conquistata, meritatamente, dal Venturina dopo una attesa durata 37 anni.
L’intero pianeta che orbita intorno alla manifestazione si è così riunito per festeggiare l’ennesimo, ottimo, risultato conseguito durante 31 notturne premiate dal pubblico e dalla critica. Insomma un successo in piena regola.
Luzzetti: «Il torneo piace e stuzzica»
«In effetti l’affermazione è stata completa sotto tutti i punti di vista – mette in luce Francesco Luzzetti, anima e braccio del torneo – a partire da quello calcistico, passando attraverso l’entusiasmo visto ogni sera, finendo all’organizzazione mai in difetto. Per questo al termine di ogni svolgimento è usanza rinnovare questo appuntamento, è un regalo che ci facciamo col sorriso e la voglia di stare insieme. Sono ore spese bene».
«La coppa numero 49 è stata calcisticamente intensa. Non ci sono state formazioni deboli, i prestiti hanno garantito l’uniformità necessaria affinché i risultati non abbiano avuto forbici sproporzionate e quindi umilianti – conclude Luzzetti – Anche le sorprese, sale e pepe dello sport, sono state molto gradite facendo emergere società non preventivate in partenza. Le delusioni, infine, hanno contribuito a far parlare in città, e non solo, del Passalacqua la cui formula è sempre uguale, collaudata e tale da non compromettere quella suspense accattivante, che piace e stuzzica».
Nel 2025 il torneo toccherà quota 50, quindi mezzo secolo. Ci saranno delle improvvisate?
«Vedremo. Di sicuro si cercheranno idee per dare nuovi impulsi e colori ad un traguardo a dir poco straordinario – promette Luzzetti – ognuno porterà suggerimenti e progetti, li metteremo insieme per poi decidere. La nostra struttura è congegnata per crescere e perfezionarci».
Moreno Guazzini ha raggiunto quota 40
Intanto il consigliere Moreno Guazzini ha toccato quota 40 presenze nel Passalacqua: «Quando ho iniziato questo percorso – commenta – non potevo certamente nemmeno immaginare di arrivare a questo obiettivo di cui sono fiero e orgoglioso».
