ROCCASTRADA. Si era presentato due giorni dopo in caserma, alla stazione di Roccastrada, perché aveva saputo che i militari lo stavano cercando. Perché aveva saputo che gli indizi raccolti durante le indagini sull’accoltellamento di un uomo originario del Pakistan di 50 anni, portavano a lui.
Venerdì 12 maggio, Hamza Ali, il ragazzo di 26 anni accusato del tentato omicidio del suo connazionale, è stato portato in carcere. A disporre l’arresto, su richiesta del sostituto procuratore Giovanni De Marco, è stato il giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna.
Due coltellate al culmine della lite
Sono stati i carabinieri della stazione di Roccastrada, che hanno svolto le indagini sul tentato omicidio avvenuto la sera del 2 maggio, a ricostruire quello che era successo in un’abitazione a Roccastrada. Quando, al culmine di una lite, il pachistano di 50 anni era stato ferito con due coltellate, una all’addome e una alla schiena.
L’uomo sarebbe stato colpito da Hamza, mentre Azmat Nazir, 32 anni, lo teneva fermo per i capelli. Quest’ultimo è indagato per tentato omicidio in concorso.
L’uomo ferito era riuscito a scappare, mentre il ventiseienne lo rincorreva con il coltello. Era stato poi trovato dai soccorritori della Pubblica assistenza di Sassofortino, in via Nazionale. Soccorso e portato all’ospedale, il cinquantenne era stato operato.
Due giorni dopo, i due ragazzi si erano presentati in caserma: Hamza, di fronte ai militari della stazione di Roccastrada, si era assunto le proprie responsabilità.
Difeso dall’avvocata Francesca Carnicelli, il ragazzo venerdì mattina è stato portato in carcere.
Bevono, si ubriacano e litigano
La lite quindi, sarebbe scoppiata nell’appartamento dove entrambi erano ospiti: i due avevano bevuto molto e dalle parole, sarebbero passati alle mani. Hamza avrebbe prima colpito il cinquantenne con uno schiaffo, poi, dopo essere stati divisi da alcuni connazionali che erano nell’appartamento, il ventiseienne sarebbe tornato indietro con un coltello appuntito.
Un coltello da cucina, che ancora non è stato trovato: con quello avrebbe sferrato due coltellate all’uomo, mentre il trentaduenne lo teneva fermo per i capelli. Il cinquantenne, fuggito dall’abitazione, era stato soccorso dall’ambulanza che era passata per caso da via Nazionale. Lì, a pochi passi dal ferito, ci sarebbe stato anche il ragazzo accusato di averlo accoltellato, con l’arma ancora in mano. Ma quando il giovane ha visto l’ambulanza e ha capito che di lì a pochi minuti sarebbero arrivati i carabinieri, sarebbe scappato per i campi.
Secondo il giudice, Hamza avrebbe voluto uccidere il cinquantenne e non sarebbe riuscito a farlo solo grazie alla presenza dei due soccorritori della Pubblica assistenza di Sassofortino. Che, in questo modo, avrebbero salvato la vita al cinquantenne due volte.
«Ove lasciato in libertà – sostiene il giudice – l’indagato può reiterare la condotta omicida, tanto più in ragione del retroterra culturale di provenienza e del malinteso senso dell’onore ferito da lavare nel sangue che lo contraddistingue». Durante la lite, il cinquantenne avrebbe infatti offeso la mamma del ragazzo. Per il rischio di reiterazione del reato, il giudice ha disposto la custodia in carcere.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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