
Un anno di studio dell’Albanella minore in provincia
4 Aprile @ 16:00 - 17:00

GROSSETO. Il Museo di storia naturale della Maremma, in collaborazione con la Fondazione Gioia e Carlo e l’associazione Alcedo, presenta il convegno “Un anno di studio dell’Albanella minore in provincia di Grosseto”, in programma venerdì 4 aprile alle 16, nella sala conferenze del museo, in strada Corsini 5, l’ingresso è libero.
Lo studio sull’Albanella
L’iniziativa è nata per presentare i risultati delle indagini condotte nel 2024 sull’Albanella minore, rapace di grande interesse conservazionistico. La giornata sarà introdotta e coordinata dal direttore del museo, Andrea Sforzi. A seguire interverranno alcuni dei principali protagonisti del progetto. Giampiero Sammuri, coordinatore delle ricerche, illustrerà obiettivi e modalità di studio. Guido Alari e Vincenzo Rizzo Pinna descriveranno le attività di campo svolte sia con metodi tradizionali che con nuove tecnologie. Francesco Pezzo e Lorenzo Serra, dell’Ispra, approfondiranno le azioni di cattura e monitoraggio previste dalla normativa e già avviate sul territorio grossetano.
Flavio Monti, del Cnr-Iret, presenterà l’analisi dei tracciati satellitari, mentre Letizia Marsili e Francesca Capanni, dell’Università di Siena, condivideranno i primi risultati delle analisi sui contaminanti. Nadia Mucci, responsabile del laboratorio di Genetica della conservazione di Ispra, parlerà degli aspetti genetici rilevati dallo studio. Marco Ferretti, dirigente della Regione Toscana, interverrà sul ruolo delle istituzioni regionali nella tutela della specie e nel monitoraggio previsto dalla Direttiva Habitat. Luigi Boitani, referente del comitato scientifico della Fondazione Gioia e Carlo, concluderà con una riflessione sul valore scientifico dei dati raccolti e sui criteri di valutazione dei risultati.
Le conclusioni saranno infine affidate a Daria Gentiloni e Filippo Marchi della Fondazione Gioia e Carlo, che ha finanziato il progetto. L’evento rappresenta un momento importante di confronto tra mondo scientifico, istituzioni e cittadinanza, per riflettere sul valore della biodiversità e sull’importanza della ricerca applicata alla conservazione.