MASSA MARITTIMA. Da febbraio era tornato a Massa Marittima, dove la sua compagna ha una casa. Incurante del fatto che prima o poi, i carabinieri lo avrebbero sorpreso in giro e che questa volta, per lui, i guai sarebbero diventati ancora più seri. Perché il giovane marocchino classe 1996, era ricercato. Il 10 febbraio, mentre si trovava agli arresti domiciliari a Chiesina Uzzanese per scontare una condanna per spaccio, si è tolto il braccialetto elettronico e ha fatto perdere le proprie tracce.
Attraversa mezza Toscana per tornare a spacciare
Il cuore, o forse soltanto la conoscenza della piazza e una clientela abbastanza fidata, hanno riportato El Yazid Jarmouni, a Massa Marittima dove venerdì 9 settembre è stato fermato e arrestato dai carabinieri che stavano facendo un controllo nella zona del Cicalino.
I militari del nucleo operativo e radiomobile hanno visto arrivare un’auto che si è fermata davanti alla macchia: dal bosco è arrivato un ragazzo, che i carabinieri hanno subito riconosciuto. Era El Yazid e stava portando una dose al giovane che è stato poi fermato e identificato.
Jarmouni è stato subito perquisito: nel marsupio che indossava il giovane c’erano 17 involucri di eroina per 23.41 grammi, 4 involucri di cellophane da 0.2 grammi di eroina e due involucri di hashish del peso di 21.11 grammi. Nella tasca dei pantaloni il ragazzo aveva due panetti di hashish del peso complessivo di 161.67 grammi, un involucro di cellophane con 43,70 grammi di cocaina e altri 28,30 grammi di eroina. Inoltre, i carabinieri hanno trovato e sequestrato addosso al ragazzo anche 2.500 euro in contanti.
Non risponde al giudice
Sabato 10 settembre, dopo una notte passata nel carcere di Massa Marittima, il ventiseienne è stato accompagnato in tribunale per la convalida dell’arresto. Contemporaneamente si è svolta, di fronte al giudice Adolfo Di Zenzo, anche il processo per direttissima.
Il ragazzo, difeso dall’avvocato Michele Bonuccelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per lui, il sostituto procuratore Federico Falco ha formulato l’ipotesi di spaccio di sostanze stupefacenti.
La vice procuratrice onoraria Pamela Di Guglielmo ha chiesto la convalida dell’arresto e la detenzione in carcere. Unico modo, ha detto in aula, per evitare che il ragazzo commetta di nuovo reati.
Il giudice ha convalidato l’arresto di Jarmouni, che al momento resta in carcere. L’udienza è stata rinviata al prossimo ottobre e in quell’occasione l’avvocato chiederà che il ragazzo sia ammesso al rito abbreviato.
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