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Estorsione e usura, tutti assolti

La sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva chiesto condanne pesanti: da 2 a 9 anni. Ma per i giudici, era solo un prestito da restituire
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Erano stati accusati di aver estorto soldi a una coppia. Ma anche di aver applicato tassi di interesse esorbitanti. Tanto che in tre erano finiti a processo. 

La vicenda, che si è conclusa mercoledì 5 aprile in tribunale, era cominciata nel 2014: e per Federico Gianluca Moi, 38 anni accusato di estorsione, usura e detenzione illegale di armi insieme ad Alessio Meschinelli, 45 anni e a Ciro Cuomo, 40 anni, a processo solo per usura, si è conclusa nel migliore dei modi. I tre sono stati assolti dal collegio, composto dal presidente Adolfo Di Zenzo e dalle giudici Laura Previti e Ludovica Monachesi. 

La rapina per pagare i debiti

La vicenda parte dal lontano: dal 2014, quando marito e moglie vengono fermati dalla polizia dopo una rapina in una tabaccheria. Rapina che – spiegano – avevano messo a segno per disperazione, perché dovevano ripagare un prestito, concesso a tassi da usura, a tre persone. A Meschinelli e a Moi, che avrebbero minacciato di morte i due e a Cuomo, che invece era stato accusato di aver dato 300 euro alla coppia, chiedendone indietro 600 e trattenendo anche un motorino come garanzia. 

Meschinelli e Moi, invece, dietro minacce di morte, avrebbero dato alla coppia 100 euro, chiedendone indietro 10.000. I due erano stati accusati di estorsione, oltre che di usura: la coppia aveva raccontato alla polizia di esere stata minacciata di morte, oltre che di far prostituire la donna, dopo averle fatto toccare anche una pistola. 

Per questi reati, la sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva chiesto pene pesanti: 9 anni per Moi, difeso dall’avvocata Serena Gasperini, e 7.000 euro di multa, 7 anni e 3 mesi per Meschinelli, oltre a 5.500 euro, difeso dall’avvocato Riccardo Lottini e 2 anni e 8 mesi e 6.600 euro per Ciro Cuomo, difeso dall’avvocato Marco Fanti. 

Anche la coppia, che non si è costituita parte civile, era finita nei guai per la rapina che gli aveva fruttato 180 euro. E perché l’uomo, aveva mandato alcune foto in lingerie fingendo di essere una donna a un uomo in cambio di soldi. Per questo avevano patteggiato. 

Un prestito da restituire

In realtà, hanno sostituto gli avvocati della difesa, in questa vicenda non c’è stata né usura né estorsione, ma solo, nel caso di Moi, di esercizio arbitrario delle proprie ragioni: il reato, però, è prescritto. 

Il reato di estorsione era stato infatti così riqualificato per Meschinelli e Moi. Entrambi sono stati assolti da tutte le accuse, così come Cuomo, da quella di usura, perché il fatto non sussiste

 

 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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