GROSSETO. Uno sconto dopo l’altro, fino alla decisione di concedere i domiciliari, a casa della nonna, a Fregene. La Corte d’Assise di Appello di Roma, su istanza dei difensori, ha disposto gli arresti domiciliari (con braccialetto elettronico e divieto di comunicare con l’esterno) per l’americano Gabriele Natale Hjorth. Il 3 luglio scorso la stessa corte gli aveva ridotto la pena a 11 anni e 4 mesi per la morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, avvenuta a Roma il 26 luglio 2019.
Riduzione della pena, a 15 anni e due mesi di carcere, anche per Lee Elder Finnegan, l’amico di Hjorth che si trovava con lui al momento dell’omicidio, avvenuto con 11 coltellate.
E il cugino del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, il grossetano Emanuel Cerciello, imprenditore ed ex assessore con Emilio Bonifazi, è sconcertato, arrabbiato, deluso dalla giustizia italiana: «Con questa sentenza gli hanno dato la dodicesima coltellata. A lui, alla moglie, a tutta la famiglia, siamo sconcertati».
Quella notte nel quartiere Prati, le 11 coltellate
Nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, Cerciello, che aveva 35 anni e si era sposato da poco più di un mese con Rosa Maria Esilio, e un suo collega, Andrea Varriale, risposero ad una chiamata per un furto. I due, una volta giunti sul posto, fermarono due persone corrispondenti alla descrizione fornita dalla vittima: ne scaturì una violenta colluttazione, nella quale Cerciello venne accoltellato a morte. 11 le coltellate all’addome, che furono fatali.
Poche ore dopo vennero arrestati due turisti statunitensi, Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjorth, accusati dell’omicidio del carabiniere.
A maggio 2021, dopo il processo in primo grado, i due imputati vennero condannati entrambi all’ergastolo.
A marzo 2022 la corte d’assise d’appello di Roma ha ridotto le pene per i due statunitensi a 24 anni per Elder e 22 anni per Hjorth.
Ma la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado. Lo scorso 3 luglio 2024 la corte d’assise d’appello di Roma nell’appello bis ha ulteriormente ridotto le pene per i due imputati a 15 anni e 2 mesi per Elder e 11 anni e 4 mesi per Hjorth, al quale è stato concesso di scontare la restante pena, ha passato 5 anni in carcere, nella casa della nonna a Fregene.
La rabbia della famiglia Cerciello
Molto composta la reazione della moglie, Rosa Maria Esilio, che Mario Cerciello Rega aveva sposato 40 giorni prima di essere ucciso, che ha preferito non rilasciare dichiarazioni in pubblico, se non un eloquente «sconvolta e amareggiata».
Ma tutta la famiglia è profondamente scossa e arrabbiata.
«Non si possono fare solo cinque anni di carcere per un omicidio con 11 coltellate – dice Emanuel Cerciello, il cugino grossetano di Mario Cerciello Rega -. Ma non me la prendo con il giudice che, a quanto pare, ha applicato una norma. Me la prendo con la politica. Non è possibile che si torni in libertà così presto dopo un delitto tanto efferato. Ho scritto a tutti i parlamentari maremmani, ma una parola la vorrei sentire dal ministro Nordio che, in questo periodo, parla di continuo. Ma non ha trovato una parola per questa vicenda tanto dolorosa».
La famiglia Cerciello è una famiglia di servitori dello Stato. Il babbo di Emanuel e il fratello sono in aeronautica, altri parenti sono arruolati nell’Arma.
«E anche Mario era un grande servitore dello Stato. Ammazzato così, per una vicenda oscura legata al mondo della droga nella capitale. Non ho sentito una parola di scuse da parte dei due condannati per l’omicidio. E dall’ergastolo della prima sentenza ora uno dei due se ne va al mare. Penso che in inverno potrebbero mandarlo in montagna, così prende un po’ di aria fresca. Questa è proprio una giustizia al contrario».
Le reazioni politiche. Gasparri: «Decisione vergognosa»
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri ha annunciato che si muoverà con un’interrogazione urgente.
«Chiedo al ministro della Giustizia Nordio di disporre in via immediata un’ispezione sulla Corte di Appello di Roma. Nonostante la condanna a 11 anni, peraltro irrisoria, decisa in sede di appello e nonostante il fatto che questo americano non abbia risarcito in alcun modo i familiari del maresciallo Cerciello, è stata disposta l’uscita dal carcere. Si tratta di una decisione vergognosa».
Autore
-
Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli