GROSSETO. Edicole trasformate per non chiudere in modo definitivo, il Comune ha deciso di cambiare il regolamento. Tecnicamente si tratta del regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria.
Un regolamento, le cui modifiche sono state illustrate lunedì 24 in commissione consiliare e che sono all’ordine del giorno del consiglio comunale di oggi, venerdì 28, e che va a disciplinare, fra le altre cose, le attuali edicole che oltre alla vendita dei giornali effettuano anche un’attività promiscua con vendita di cibo e bevande.
I casi a Grosseto e nelle frazioni sono tanti. E altri sarebbero in arrivo. In qualche caso per iniziativa dei vecchi proprietari, in altri perché le edicole sono state vendute e acquistate proprio con l’intenzione di trasformarle. In ogni caso si tratta di libera iniziativa imprenditoriale: in un momento così difficile per il commercio, se c’è chi investe, gli andrebbero fatti ponti d’oro.
Il fenomeno si è manifestato negli ultimi anni.
Alcune edicole, non vendendo più abbastanza giornali per essere economicamente sostenibili, hanno chiesto, e ottenuto, perché i permessi nel tempo sono stati rilasciati, di trasformare i chioschi (anche) in altro.
Alcuni esempi sono quella all’inizio di corso Carducci, i lavori di trasformazione sono in corso, l’edicola di piazza Albegna, dove ora c’è Egg, quella di via Michelangelo, che con il nome Pangiusto ha funzionato bene a lungo anche come bar e punto aperitivi e che ora è in vendita, anche una a Marina, in via Bramante, dove al posto dell’edicola c’è un’attività collegata a Coldiretti.
Edicole trasformate che hanno tutti i permessi
Il problema è che ora, dopo che i permessi sono stati rilasciati e le persone hanno investito, si va a cercare di limitare queste nuove attività imprenditoriali. Con una serie di paletti.
In sostanza, con il nuovo regolamento, si impedisce a chi ha queste attività di avere un po’ di suolo pubblico dove mettere due tavoli. Non certo su un marciapiede, ma in molti casi su pertinenze laterali al chiosco stesso.
Forse, dopo il caos creato con i gazebi qualche anno fa in centro storico, con strascichi giudiziari andati avanti per anni, ora si preferisce stare il più abbottonati possibile.
Il nuovo regolamento prevede anche che le concessioni scadano a fine 2034 e vengano poi rimesse a bando. Quindi ogni investimento è limitato a poco più di 10 anni.
Inoltre l’attività principale deve essere la vendita di giornali. Eppure la domanda viene spontanea: se avessero venduto abbastanza giornali si sarebbero messi a fare i frittini e gli spritz?
E non va dimenticato che la distribuzione dei quotidiani, che ha una percentuale sulle copie vendute, fa pagare anche un prezzo fisso per il trasporto, per cui in molti casi i pochi giornali venduti non ripagano le spese. In sostanza, venderli è un costo.
Si parla di concorrenza, ma ormai il commercio è liberalizzato e spesso l’essere uno vicino all’altro spinge a migliorare il servizio e calmeriare i prezzi: qualcuno ha qualcosa da ridire in piazza del Sale con un bar attaccato all’altro?
Il nuovo regolamento, che andrà in discussione in consiglio oggi, venerdì 28, va quindi anche a vanificare nuovi investimenti.
Un progetto ci sarebbe anche per l’edicola di piazza Tripoli, chiusa da tempo, ma non è detto che a queste condizioni convenga. Meglio lasciarla arrugginire, creando solo degrado. Quella di piazza Duomo, invece, dopo che arrugginiva da anni è stata rimossa.
Altre due edicole in città, dicono i rumors, sono in chiusura, una terza è al momento chiusa a Marina, dove in estate rischia di restarne solo una, davanti alla chiesa: meglio lasciarle con la serranda abbassata oppure dar loro la possibilità di sopravvivere vendendo anche altro?
Rita Bernardini: «Si penalizzano le famiglie che hanno investito»
«Queste sono attività – dice la consigliera Rita Bernardini, del gruppo misto di opposizione – i cui permessi sono stati rilasciati negli anni precedenti. Attività che a seguito di permessi hanno effettuato degli investimenti, tutto questo per salvare le edicole. Attività dove ci lavorano delle famiglie».
«Leggendo nello specifico l’articolo 12 comma 5 bis dice: “Sono, altresì, ammesse domande per l’occupazione di suolo pubblico in manufatti, per i quali è necessario il rilascio di titoli edilizi abilitativi, già esistenti alla data di entrata in vigore del presente regolamento, con scadenza tassativa alla data del 31/12/2034”. Questo cosa vuol dire? Cosa succede alla scadenza del 31/12/2034? Un punto interrogativo che sa un po’ di spada di Damocle».
«Mi auspico che si possano meglio regolamentare queste attività al fine di garantire una continuità lavorativa a chi si è messo in gioco effettuando degli investimenti».
Venerdì 28 la discussione in consiglio
Il nuovo regolamento è all’ordine del giorno del consiglio comunale in programma venerdì 28 aprile. Sono attesi numerosi interventi, comprese le spiegazioni degli assessori competenti.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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