CASTIGLIONE. Don Paolo Gentili è il nuovo parroco di Castiglione della Pescaia.
L’annuncio è stato dato dal vescovo Giovanni al clero diocesano riunito al monastero di Siloe per una mattinata di approfondimento e riflessione sul cammino sinodale imboccato dalla Chiesa italiana.
Come noto, il 21 novembre prossimo don Gianni Malberti, sacerdote della fraternità dei missionari di San Carlo Borromeo, lascerà la guida della parrocchia di San Giovanni Battista dopo 18 anni di presenza, perché richiamato dai superiori della sua congregazione ad altro servizio nel nord Italia, avvicinandosi ai suoi familiari.
«Nel dare la notizia, nei primi giorni di ottobre, della partenza di don Gianni Malberti – dice il vescovo Giovanni – avevo assicurato che avrei provveduto a individuare la migliore soluzione pastorale per quella che è la parrocchia più grande della diocesi all’esterno della città di Grosseto. Così è stato: don Paolo non solo è sacerdote di grande esperienza pastorale, ma è desideroso di esercitare la sua paternità spirituale verso una realtà della nostra Diocesi tra le più significative sul piano sociale e culturale e che ha, nel tempo, mostrato un volto molto dinamico anche sul piano pastorale. Come frate cappuccino penso agli anni in cui i miei confratelli hanno operato in quella bella realtà e da loro ho sempre sentito solo parole di gratitudine per quanto riuscivano pastoralmente ad esprimere. Padre Giovanni Liverani, che fu uno dei primi tre frati a giungere a Castiglione, oggi ultranovantenne, ricorda sempre con grandissimo affetto quella comunità. Don Paolo saprà, ne sono certo, farsi subito voler bene».
Don Paolo, 55 anni, sacerdote da 26
55 anni, sacerdote da 26, don Paolo Gentili è stato vice parroco della Cattedrale, poi nella parrocchia di San Giuseppe, quindi, parroco a Roselle. Alle responsabilità parrocchiali ha affiancato anche il servizio nella pastorale giovanile diocesana e successivamente nella pastorale familiare, che ha rivestito un ruolo centrale nella sua vita, tanto che nel 2009 la Cei lo ha chiamato a Roma per ricoprire il delicato incarico di responsabile dell’ufficio nazionale per la famiglia. Un servizio gravoso, ma anche ricco di fecondità, che lo ha portato a conoscere nel profondo la Chiesa italiana soprattutto nella sua dimensione laicale. A novembre 2019, concluso il servizio in Cei, è rientrato in Diocesi ed è stato nominato vicario generale, servizio che continuerà a portare avanti anche adesso che è parroco.
Don Paolo farà il suo ingresso ufficiale a Castiglione della Pescaia nel pomeriggio di domenica 5 dicembre. I dettagli saranno resi noti prossimamente.
«Sono felice di tornare a guidare una parrocchia»
«Sono estremamente felice di tornare in parrocchia e di farlo a Castiglione della Pescaia, realtà che in parte conosco e che in parte è da scoprire – dice don Paolo – Sono cresciuto a Marina di Grosseto quindi comprendo bene le dinamiche, anche pastorali, di una località di mare; Castiglione, poi, respira davvero un’aria che la proietta su molti versanti e questo è stimolante anche sul piano della proposta di fede. Vado con grande voglia di mettermi in gioco in mezzo alla gente, ben sapendo che ci attende tanto impegno, a partire dal percorso verso la realizzazione della nuova chiesa di Santa Maria Goretti. Confido molto, per la risoluzione di alcune problematiche, che a tal proposito stanno emergendo, nella collaborazione di tutti e in particolare dell’amministrazione comunale e delle altre istituzioni civili. So anche che arrivo in una comunità desiderosa di camminare ed irrobustita dalla presenza di sacerdoti che hanno davvero inciso: penso a don Aldo Palombo, che io non ho conosciuto ma che so essere ancora ricordato con gratitudine e affetto dai castiglionesi; pensi ai frati cappuccini che gli subentrarono e che hanno portato avanti un lavoro pastorale molto profondo; penso ai miei confratelli che dal 2000 ad oggi hanno continuato la semina: don Giovanni Ricciardi, don Giuseppe Benedetti, don Enzo Capitani, don Pier Mosetti e soprattutto don Gianni Malberti, a cui va la mia gratitudine».
«Confido molto nel supporto di don Francisco, che resterà mio valido collaboratore nel portare il Vangelo al popolo e ai tanti turisti che beneficiano della bellezza di questa terra. Sono fortemente preoccupato degli impegni da Vicario del Vescovo, che si intrecciano con la cura della parrocchia. Nello stesso tempo, però, mi aiuta la certezza che i battezzati e gli uomini e le donne di buona volontà comprenderanno, come fanno i figli che vedono gli impegni di lavoro dei propri padri. Alla gente di Castiglione, alle autorità civili e militari, alle famiglie dico fin da adesso: continuiamo con ancora più convinzione e amicizia nella speranza che si genera dal Vangelo».
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