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Distretto biologico: così la Maremma abbraccia il futuro

Imprese, istituzioni e associazioni di settore costituiscono l’assemblea che darà vento alle vele del territorio, la rotta è tracciata
Distretto biologico della Maremma: la sala del consiglio comunale di Grosseto gremita
La sala del consiglio comunale di Grosseto con ospiti e partecipanti alla costituzione dell’Assemblea del distretto

GROSSETO. Il futuro non aspetta ed è necessario afferrarlo prima di perderne qualche pezzo per strada. Così la Maremma ha scelto di dotarsi del suo Distretto biologico, e oggi, 23 giugno, ha dato vento alle sue vele facendo nascere l’Associazione del Distretto biologico della Maremma, il suo braccio operativo guidato dall’Assemblea.

Il Distretto biologico della Maremma mette insieme cittadini, istituzioni, agricoltori e altri attori della filiera agricola biologica. Oggi, dopo numerosi incontri (12) hanno stretto formalmente un patto per la gestione sostenibile del territorio secondo i principi dell’agricoltura biologica, facendone una leva di sviluppo. Sono 7 i Comuni coinvolti: Grosseto, Capalbio, Castiglione della Pescaia, Magliano in Toscana, Manciano, Orbetello e Scansano.

Insieme ai comuni, a firmare oggi la costituzione dell’Assemblea del Distretto biologico della Maremma sono i vari referenti delle aziende coinvolte e delle associazioni di settore (Cia Grosseto, Coldiretti Grosseto, Confagricoltura Grosseto, Coordinamento toscano produttori biologici). Gli Enti (Parco regionale della Maremma, Ente terre regionali Toscane) e la Fondazione polo universitario grossetano.

La neocostituita assemblea del distretto ha votato all’unanimità come presidente il primo cittadino di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Simone Cucinotta (segretario comunale) e Fabrizio Filippi (Coldiretti), sono stati eletti rispettivamente segretario e vicepresidente.

Il sindaco Vivarelli Colonna riveste il ruolo di presidente anche nell’Associazione Distretto biologico. Cristian Stivaletti dell’azienda bioagricola La Selva è il suo vicepresidente e Ariane Lotti è la segretaria tesoriere.

Il distretto come risposta alle sfide del futuro

L’entusiasmo del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna nel presentare questo nuovo inizio, non ha mancato di elencare gli impegni presi dal Comune di Grosseto, gettando un occhio verso il domani di un territorio che ancora ha molto da raccontare dal punto di vista agricolo. L’obiettivo del distretto è quello di mettere insieme pubblico e privato per sfruttare al meglio risorse e opportunità. Così da affrontare con le antenne pronte tutte le sfide del futuro, riuscire ad innovare e a servire sempre più bisogni possibile. Tutto sotto la bandiera delle produzioni agricole biologiche: tutelate e valorizzate, dal produttore fino all’ultimo ingranaggio della filiera.

La firma di Vivarelli Colonna
La firma di Antonfrancesco Vivarelli Colonna, a destro il segretario comunale Simone Cucinotta

Grosseto è la seconda provincia toscana per numero di imprese agricole e nei territori dei comuni del Distretto la superficie coltivata a biologico supera il 40%. La scelta dei comuni non è stata casuale: per costituire il Distretto, almeno il 30% del territorio di ogni comune afferente doveva essere coltivato a biologico o in via di transizione.

La costituzione del distretto ha messo in conto criticità e minacce che gravano sui territori dove si muove. Dall’alta età media degli agricoltori, alla difficoltà di ricambio generazionale. Dal poco potere di contrattazione commerciale nel settore biologico, alla scarsità di manodopera. Molte però sono le opportunità che la Maremma potrà cogliere con questo distretto. Dalla nascita di nuove aziende e nuove filiere, fino ai nuovi posti di lavoro e all’aumento del potenziale commerciale anche di fronte alle richieste della grande distribuzione.

Attualmente, su un totale di oltre 5.000 aziende agricole presenti nei sette comuni del distretto, ben 1.341 conducono già la propria attività con metodo biologico certificato. L’obiettivo del Distretto biologico della Maremma è quello di arrivare al 50% di superficie coltivata a regime biologico, accompagnando l’agricoltura sui binari di innovazione e sostenibilità. Promuovendone un’immagine coerente, che sappia anche attrarre turismo.

Un compito certo non facile, ma neanche impossibile per un territorio che ha tutte le carte in regola per farcela.

Il supporto della Regione Toscana

La Regione Toscana si è adoperata già da tempo per preparare un “campo legislativo” sul quale far crescere i semi dei Distretti come quello inaugurato oggi. All’incontro in Comune erano presenti anche Stefania Saccardi, assessora all’agricoltura e vicepresidente della Regione Toscana e Leonardo Marras, assessore regionale alle attività produttive.

Proprio ieri, 22 giugno, si è conclusa la conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale. In quell’occasione l’assessora Saccardi ha avuto modo di confrontarsi anche col Ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida. «Col ministro abbiamo avuto modo di conversare su alcune nuove leggi che nel mondo stanno regimando il settore agricolo – ha detto Saccardi – Il governo irlandese sta valutando un provvedimento che intende abbattere 200mila bovini per via dell’impatto delle loro emissioni di CO2. Agli agricoltori verranno dati 3mila euro per ogni capo abbattuto. Ditemi voi se questo può essere il futuro del nostro sistema».

Stefania Saccardi durante l'intervento. Distretto biologico della Maremma
Stefania Saccardi

«Con il governo c’è larga comunità di intenti sul settore – ha specificato Saccardi – I distretti nascono per dare risposte anche ai tempi che corrono. Senza dare dei no pregiudiziali ma rilanciando ogni sfida con competitività e innovazione. Scongiurando la possibilità che anche nel nostro paese vengano proposti provvedimenti simili a quelli irlandesi».

In Toscana la quota di terreno coltivabile messo a regime biologico è il 36%. «Siamo da esempio a tutta Italia – dice Saccardi – l’agricoltura è un settore che merita di essere valorizzato con soluzioni intelligenti come quelle dei Distretti, che intendono rispondere ai bisogni futuri. La comunità degli agricoltori sarà fondamentale e sicuramente darà ottime risposte. Sono fiduciosa. Soprattutto dopo anche aver visto quanto hanno dato, nonostante tanto avessero già perso, per aiutare le comunità nelle zone alluvionate».

L’assessore Leonardo Marras ha salutato con orgoglio questo passo in avanti. «Da grossetano oggi sono molto orgoglioso – ha esordito l’assessore – Ricordo negli anni ’90 i primi approcci con la cultura distrettuale che riconosce nel territorio e nelle sue numerose imprese delle risorse fondamentali. Per come è, la Maremma può benissimo essere il territorio ideale per fare da esempio ad altri. In Regione si stanno avanzando proposte diverse per altri territori e qui in Maremma tutto è già pronto per partire al meglio».

Autore

  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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