GROSSETO. La pedonalizzazione di piazza del Duomo e piazza Dante, che esteticamente ha dato un volto molto più gradevole al cuore del centro storico cittadino, porta con sé, però, anche qualche problema. Perché il divieto 0-24 di parcheggiare nelle piazze è valido per tutti, al punto che sono stati spostati i taxi (ora a porta Corsica), ma è stato eliminato anche il posto riservato ai disabili che si trovava accanto a Calzedonia.
Quel posto, però, veniva usato da una dipendente del Comune, portatrice di handicap, che si muove con le stampelle. Lavora al piano terra del municipio, unica zona dove riesce ad accedere abbastanza facilmente, ma con le stampelle non può fare lunghi percorsi.
Adesso, pur potendo, con il contrassegno azzurro, parcheggiare ovunque, non sempre riesce a lasciare la sua auto a una distanza compatibile con la sua condizione.
«Prima di togliere quel posto, dovevano metterne un altro»
La dottoressa Roberta Minacci, non riuscendo a risolvere il problema, ci ha chiamato.
«Sono una portatrice di handicap e mi sposto con stampelle – racconta Roberta -, ho subito 13 operazioni e ora sono in difficoltà. Ho un certificato medico che dice che l’auto deve stare il più possibile vicina al lavoro. Lavoro al protocollo, a piano terra. Quel posto era una soluzione ottima, peraltro in un angolo della piazza. Adesso sono costretta a cercare un posto nella piazzetta alle spalle (piazza Mensini, ndr), dove non sempre c’è. Anche i posti riservati ai dipendenti del Comune sono sempre occupati. Io entro alle 7: a quell’ora anche i residenti non hanno ancora tolto l’auto».
Roberta non è contraria alla pedonalizzazione.
«Sia chiaro, esteticamente la piazza senza le auto è più bella. Non contesto questo. Dico solo che, prima di fare l’ordinanza che toglieva anche il posto che uso io, il Comune doveva individuarne un altro a poca distanza. Invece non l’ha fatto».
Adesso Roberta, dopo aver chiesto una soluzione, si rivolgerà agli invalidi civili: «Spero che l’associazione intervenga e mi dia una mano. Per me il problema è molto serio».
