Dietro al ciak di "Caro mondo crudele" insieme al regista Falsetti | MaremmaOggi Skip to content

Dietro al ciak di “Caro mondo crudele” insieme al regista Falsetti

Intervista al regista di Margini che con Caro Mondo Crudele torna al cinema con una storia ambientata nella provincia maremmana. Insieme a lui l’attore Francesco Turbanti e una coppia d’eccezione: Zerocalcare e Giancane
Caro mondo crudele, il nuovo film di Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti
Niccolò Falsetti e la locandina di Caro mondo crudele

GROSSETO. Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti tornano sul grande schermo con “Caro mondo crudele“, il nuovo lungometraggio che riparte dai luoghi della provincia maremmana trasformata in un deserto post apocalittico dalla fantasia di una bambina di 13 anni.

Il film, che strizza l’occhio ai grandi classici del cinema per ragazzi anni ’80, vede la partecipazione di un’altra coppia artistica ormai rodata: Zerocalcare, che cura le animazioni, e Giancane per la colonna sonora.

Il film è in fase di realizzazione e nel frattempo MaremmaOggi ha intervistato il regista Niccolò Falsetti, adesso impegnato alla regia di una serie Netflix.

Caro Mondo Crudele

La storia – scritta da Falsetti e Turbanti – è ambientata ad Albinia alla fine degli anni ‘90.

Giovanna, 13 anni, non riesce a capire come Mirko, il suo migliore amico da sempre, possa scomparire nel nulla dopo averle detto che doveva confidarle qualcosa di molto importante. È così che inizia la vicenda che coinvolge Giovanna e la Banda Pinetina – un gruppo di bulli guidati dalla temibile Ludovica detta “il Maglio” – sulle tracce del ragazzo.

Durante questa avventura Giovanna imparerà ad accettare l’ipocrisia del mondo degli adulti e alla fine di questa storia perderà la sua innocenza, ma riuscirà anche a farsi nuovi amici.

Il legame col territorio

Niccolò, chi sono i protagonisti di “Caro mondo crudele”?

«La cosa che ci piace e che ci teniamo a sottolineare è che si tratta di un lavoro che abbiamo mantenuto molto territoriale. Abbiamo cercato tra i ragazzi e le ragazze delle medie e in questi mesi abbiamo incontrato un paio di migliaia di studenti. Abbiamo costruito un gruppo di attori e di attrici alla prima esperienza, sono loro i veri protagonisti. Poi ovviamente avrà una parte anche Francesco Turbanti che con me ha scritto la storia».

Tornerai a raccontare la scena punk?

«No, non c’è punk in questo film ma con me ci sono gli amici del mondo punk: la solita troupe e le guest star. Questa volta abbiamo voluto raccontare una storia di adolescenti partendo da Giovanna, una ragazzina che ha perso il babbo ma che continua ad avere con lui un dialogo attraverso un mondo immaginario. Giovanna infatti immagina il babbo nei panni di Kenshiro. Da lì partono le animazioni di Zerocalcare che ci porta in un’Albinia post apocalittica ma costellata di elementi femminili come i My Little Pony. Si tratta di una commedia pop alla scoperta della morte».

Quali sono state le vostre ispirazioni?

«Le ispirazioni arrivano da dei grandissimi film ai quali abbiamo sempre guardato con ammirazione, come Stand by my me. Abbiamo ricercato uno spirito di avventura in stile Goonies ma con quella salsa maremmana che ci piace dare ai nostri contenuti, con tanta auto ironia. L’ispirazione arriva anche da film come Jojo Rabbit, Boy, Welcome to the Dollhouse o L’innocenza di Hirokazu Kore’eda. E non mancano riferimenti altissimi come Kids di Larry Clark».

Torna anche in questo film la Maremma. È così forte il legame col territorio?

«Questa è una cosa di cui vado molto fiero: abbiamo mantenuto un legame col territorio. Abbiamo portato l’immaginario di provincia al cinema con Margini, partendo da quello che conosciamo meglio, e continuiamo a farlo. I film si fanno con risorse che non vengono dai territori».

«All’interno di queste consapevolezze, cerchiamo di fare film che parlano maremmano. E la Maremma l’abbiamo girata tutta, infatti sono tanti i Comuni coinvolti. La protagonista femminile viene da Montieri e tutti gli attori e le attrici parlano maremmano. Adesso faremo i casting per i ruoli secondari (fatti giovedì 17 a Grosseto, ndr) e anche in questo caso non ci stacchiamo dal territorio». 

 

 

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