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Depurazione, dal Fiora 23 milioni di investimenti in tre anni

Inaugurato l’impianto di Badesse, che è stato ristrutturato per renderlo molto più efficiente. Serve un’area di 7000 abitanti
Il depuratore di Badesse ristrutturato
Il depuratore di Badesse ristrutturato

Lo speciale Acquedotto del Fiora

BADESSE (Siena). È stato inaugurato l’impianto di depurazione di Badesse, completamente rinnovato dopo l’importante intervento di miglioramento infrastrutturale effettuato.

Prosegue così l’impegno di Acquedotto del Fiora nel portare avanti il proprio piano di investimenti, in linea con gli obiettivi n.9 e n. 12 dell’Agenda Onu 2030 e con la propria mission di lavorare per il benessere della comunità e del territorio.

Da parte dell’Amministrazione comunale di Monteriggioni viene espressa piena soddisfazione per l’opera di ammodernamento del depuratore di Badesse. Un milione e mezzo di euro è l’importo complessivo dell’investimento, finalizzato a migliorare le prestazioni dell’impianto in ottica di sostenibilità ambientale – miglior qualità dell’acqua depurata, riduzione dei fanghi, minor consumo idrico ed energetico – continuità e qualità del servizio, facilità di gestione e controllo e sicurezza degli operatori.

Il sindaco ha voluto, inoltre, ringraziare il presidente Renai per questo importante investimento, che risponde diffusamente a un’esigenza da tempo presente sul territorio, a beneficio dei cittadini e dell’ambiente.

«Grazie a questo importante investimento dotiamo Monteriggioni di un depuratore all’avanguardia, sia a livello tecnico che di sostenibilità ambientale, confermando così la nostra vicinanza al territorio servito – sottolinea il presidente di AdF Roberto Renai – Questo impianto ha caratteristiche nettamente migliorative rispetto al precedente sia per il processo di depurazione e quindi per qualità dell’acqua depurata che restituiamo all’ambiente, sia come impatto visivo in un territorio di grande valenza paesaggistica».

23 milioni di euro in tre anni nella depurazione

«La depurazione è uno degli ambiti su cui AdF concentra l’attenzione: nei prossimi tre anni investiremo in questo settore 23 milioni di euro, con un incremento del 10% rispetto al precedente triennio – aggiunge l’amministratore delegato Piero Ferrari –. Con i complessivi 115 milioni di euro di investimenti su reti e impianti da oggi al 2024, ribadiamo il nostro impegno nel dotare il territorio di infrastrutture innovative e all’avanguardia, che oltre a migliorare i processi industriali guarderanno al risparmio energetico in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030».

Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Depuratore di Badesse, ecco il nuovo impianto

Il depuratore situato in località Badesse ha una potenzialità di 7mila abitanti equivalenti e raccoglie i reflui provenienti dalle frazioni di Badesse, Belverde, San Martino, Tognazza, Colombaio, Monteresi e dai piccoli agglomerati adiacenti. Avendo all’attivo molti “anni di servizio”, l’impianto necessitava di lavori per risolvere alcune problematiche, oltre che per adeguare il trattamento dei reflui alle ultime tecnologie, potenziare la sicurezza degli operatori e l’efficienza depurativa e migliorarne gestione e aspetto.

L’investimento effettuato da AdF ha interessato tutte le sezioni di trattamento del depuratore, l’impianto elettrico, le aree di manovra e le aree esterne, fino a includere la realizzazione di un’area dedicata per la disidratazione dei fanghi.

Oltre a risolvere le problematiche strutturali e gestionali esistenti, l’intervento ha migliorato l’efficienza e l’efficacia di trattamento, grazie all’utilizzo di tecnologie e macchine meno energivore e alla nuova sezione di grigliatura.

Il depuratore di Badesse ristrutturato
Il depuratore di Badesse ristrutturato

Sono state eliminate le turbine superficiali e di conseguenza la produzione di aerosol, è stata incrementata la continuità di funzionamento dell’impianto per mezzo delle nuove apparecchiature e del nuovo gruppo elettrogeno ed è stato ridotto il consumo di acqua potabile per i processi con l’attivazione di un gruppo di pressione per il riutilizzo dell’acqua in uscita.

L’utilizzo di tecnologie tra le più avanzate a disposizione ha permesso di ridurre la produzione di fanghi ed inoltre è stato reso possibile il bypass di tutte le sezioni dell’impianto, così da agevolare eventuali manutenzioni future. Infine, gli interventi sull’impianto elettrico, sulle parti edili e sulle aree esterne hanno incrementato la sicurezza degli operatori.

Complessivamente quindi l’impianto, pur mantenendo la stessa potenzialità di 7mila abitanti equivalenti, presenta caratteristiche nettamente migliorative, oltre che per il processo di depurazione, anche in termini di impatti ambientali e visivi e sotto il profilo della facilità di gestione e controllo.

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