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De Rosas rilancia il tunnel per l’Elba. Legambiente: «Impossibile»

La proposta di De Rosas di un tunnel per l’Elba fa discutere Legambiente, una riflessione costruttiva su nuove soluzioni alle problematiche elbane
L'ipotesi grafica di un tunnel fra Piombino e l'Elba e Simone De Rosas
L’ipotesi grafica di un tunnel fra Piombino e l’Elba e Simone De Rosas

PIOMBINO. Torna d’attualità il progetto di un ipotetico tunnel  tra Piombino e l’Isola d’Elba. L’idea era nata già nel 2019 da un architetto di Cavo, Riccardo Cacelli, e sostenuta anche da uno studio professionale di Campo Tizzoro.

Furono fatti anche alcuni sopralluoghi per verificare la fattibilità, ma alla fine l’idea venne messa in un angolo e accantonata.

Nel progetto di massima si parlava di un tunnel di 11 km (quasi 7 miglia marine), fra il promontorio e l’isola. Con tutte le opere di contorno per gli accessi.

L’ipotesi del tunnel viene adesso ripresa e rivalutata da Simone De Rosas, segretario della federazione Pd Val di Cornia e Isola d’Elba. Che, peraltro, essendo di Campo, fa quasi ogni giorno il pendolare fra l’isola e la terraferma.

Una riflessione, quella del politico, scritta con qualche battuta con l’intento di aprire un dibattito costruttivo, alla luce dei nuovi tempi che corrono, delle problematiche concrete che l’Elba ogni anno si trova ad affrontare e del progresso tecnologico in corso che permetterebbe a quest’isola, così piccola ma tanto turistica, di poter avere la scelta di nuove soluzioni innovative e con un minor impatto sull’ambiente.

Legambiente: «Il tunnel ci porta verso l’insostenibilità e l’omologazione»

Legambiente Arcipelago Toscano ha subito ripreso il “lancio” di De Rosas, sostenendo che il tunnel non sarebbe fattibile. Per una serie di motivi.

«L’essere un’isola è una ricchezza e non solo un peso – sostiene Legambiente – Vogliamo un’Elba con meno auto e con più trasporti sostenibili. Il tunnel avrebbe come conseguenza probabilmente un aumento di traffico veicolare su una rete stradale non in grado di accoglierlo e spesso non adeguabile. Aumenterebbero il turismo mordi e fuggi e probabilmente il cemento e l’asfalto in un territorio che sta dimostrando tutta la sua fragilità di fronte al cambiamento climatico e che verrebbe ulteriormente appesantito da infrastrutture ancora più insostenibili».

«L’Elba del futuro – continua Legambiente – può essere solo un’Elba con meno auto private e più trasporti pubblici moderni e non inquinanti, un’isola con traghetti all’avanguardia e al servizio prima di tutto del benessere dei residenti, un’isola rinnovabile, ecosostenibile, che resti orgogliosamente isola. Il tunnel ci porta in tutt’altra direzione: verso l’insostenibilità e l’omologazione».

Ribatte De Rosas sostenendo che: «Al di là di tutto, sono felice che si parli, non tanto di un tunnel o quant’altro al suo posto, ma di quello che è il punto focale della problematicità vera che gli elbani vivono: la condizione di estrema insularità, che marginalizza i residenti e che li obbliga ad essere succubi, nella loro quotidianità per i loro spostamenti, ai traghetti disponibili che, nel periodo invernale, riducono drasticamente le loro corse e che spesso, per maltempo, non vengono effettuate, costringendo talvolta i residenti per ore a Piombino in attesa di un meteo migliore».

La proposta di De Rosas

Simone de Rosas, segretario della Federazione Val di Cornia e Isola d’Elba
Simone de Rosas, segretario della Federazione Val di Cornia e Isola d’Elba

Creare un tunnel che colleghi l’Elba a Piombino è un’idea di cui già da tempo si sente parlare, ma che tuttavia non è mai stata realizzata a causa dei costi e delle difficoltà dell’operazione. «Tuttavia, oggi, siamo in una fase di progresso tecnologico tale che forse quest’idea che un tempo era così lontana – dice ancora –  potrebbe invece essere presa in considerazione seriamente». 

«Faccio subito mea culpa – scrive sui social Simone de Rosas – quando Riccardo Cacelli lo ha proposto e molto carinamente, anni fa, l’avevo bollato come infattibile. Più una battuta che una cosa seria. Tuttavia, ogni mareggiata, ogni rischio che qualcuno non possa viaggiare per salute, per lavoro, per studio, sono tutte cose che mi hanno fatto ripensare al tunnel tra Piombino e l’Elba. Prima di Natale, con Cacelli abbiamo fatto una nuova call, un po’ più approfondita dell’altra e la sua idea mi è parsa più attuale. Con molti dubbi ancora, ma in fin dei conti sostenibile e realizzabile».

De Rosas spiega anche quali siano i pro e i contro di un tale progetto elencando i problemi attuali che l’Elba di volta in volta deve affrontare sia nel periodo estivo che in quello invernale. 

I contro al tunnel

Una veduta di Portoferraio
Una veduta di Portoferraio

«Andrebbe valutato con estrema accuratezza l’impatto ambientale della costruzione che non sarebbe banale. – spiega ancora De Rosas – A luglio e agosto bisognerebbe limitare l’accesso di auto che potrebbero prendere d’assedio l’isola. Auto, non persone che potrebbero arrivare con un servizio efficiente di trasporto pubblico o misto pubblico/privato».

Le problematiche che si vivono all’isola d’Elba sono le stesse di sempre e ricorrono ogni anno: altissimo afflusso turistico nel periodo estivo e mancanza di personale scolastico e medico sanitario in quello invernale, dal momento che la maggior parte dei lavoratori in questi ambiti proviene dal continente e che si ritrova o a dover affittare una casa o ad essere pendolare, con i rischi correlati al maltempo e l’annullamento delle corse dei traghetti.

I pro al tunnel

I collegamenti tra l'Elba e Piombino
I collegamenti tra l’Elba e Piombino

«I pro li riscontriamo nella fine della condizione di marginalità dovuta all’insularità. Cambierebbe tutto – ne è convinto De Rosas – Sanità, servizi, scuola, costo delle materie prime, prodotti nei supermercati, costo della benzina. Questo per i residenti. Penso che cambierebbe tutto anche per il turismo e, quindi, per l’economia, per chi all’Elba ha deciso di investire e, magari, ora, sta pensando di lasciare, a causa di una stagionalità sempre più corta».

«L’Elba sarebbe davvero accessibile comodamente 12 mesi all’anno – spiega ancora – e credo che la bassa stagione farebbe un salto di qualità enorme».

I costi, i tempi e la fattibilità

«Ho studiato un po’, secondo me potrebbe aggirarsi sui 600/700 milioni, ma non sono un esperto, ho preso ad esempio il Ryfylke, il tunnel norvegese di recente costruzione (14 km, 290 metri sotto terra, ndr) – aggiunge – che è costato più o meno questa cifra. Sono 25/30 anni di fondi regionali per la continuità territoriale. Non molto, secondo me. Per i tempi dovremmo aspettare circa una decina d’anni per la costruzione».

«Avere uno studio con dei dati potrebbe aiutarci in qualsiasi riflessione – dice ancora – Io credo che con l’ingegneria attuale e la tecnologia del 2025, non si possano avere gli stessi limiti di 50 anni fa».

La risposta di De Rosas a Legambiente

«Ho letto le cose che scrive Legambiente a proposito del mio post di ieri e li ringrazio di cuore per l’attenzione che hanno dedicato e il tempo che hanno impiegato per la risposta a una breve riflessione su Facebook su un argomento che non si può ridurre a qualche battuta», scrive De Rosas.

«Pur non apprezzando il cacciucco che fa Legambiente, accomunando un’infrastruttura come quella ipotizzata con il ponte di Messina e, addirittura, le centrali nucleari, apprezzo molto che il mio intervento abbia raggiunto l’obiettivo che si era fissato, cioè non andare con la cazzuola e la mestola a costruire il tunnel, ma aprire una riflessione collettiva e capire – dice De Rosas – Cosa che ormai si rinuncia a fare su quasi ogni argomento della nostra vita, convinti come siamo che la nostra verità sia l’unica e indiscutibile».

«Segnalo, peraltro, che l’Elba non è la Sicilia e che da quest’isola ci si sposta ogni giorno della vita per sopravvivere. La riflessione che muove il post è proprio la constatazione che la situazione attuale è a un punto di rottura – spiega – Sociale e economico o ancora non ce ne siamo resi conto?».

«Nei prossimi inverni le navi delle flotte private saranno sempre meno – aggiunge –  si ipotizza la chiusura di scuole per mancanza di bambini, non so mai quante strutture alberghiere sono in vendita sull’isola. E potrei continuare».

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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