De Martis: «Sindaco sessista e Minacci e Amante zitte» Skip to content

De Martis: «Sindaco sessista e Minacci e Amante zitte»

Carlo De Martis (Grosseto Città Aperta) dopo le offese alla Schlein allarga il campo alle donne del centrodestra: «Silenzio assordante»
Carlo De Martis e i post offensivi di Vivarelli Colonna sulla Schlein
Carlo De Martis e i post offensivi di Vivarelli Colonna sulla Schlein

GROSSETO. Ormai è una battaglia quotidiana quella fra Carlo De Martis e Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Ma il sindaco, stavolta, si è esposto da solo all’attacco dell’opposizione, facendo più di un assist a un centravanti solo davanti alla porta vuota. Le “storie” sul profilo Instagram nelle quali si prende gioco di Elly Schlein hanno scatenato un putiferio, tanto da andare ben oltre le Mura di Grosseto.

Ma Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta, va oltre.

E chiama in causa le donne del centrodestra: due in particolare. Insomma, si chiede: possibile che in nome della tenuta della coalizione si possa tollerare tutto?

De Martis quindi chiede conto del silenzio di Angela Amante, assessora alle pari opportunità e alla… gentilezza, e di Carla Minacci, presidente della commissione pari opportunità. Chiedendo, peraltro, che la commissione venga convocata al più presto.

Intervengono anche i consiglieri del Pd e i segretari del Pd, provinciale e comunale, Termine e Cozzupoli, chiedendo le scuse del sindaco. E l’onorevole Marco Simiani.

De Martis: «Insulti che coprono di vergogna noi grossetani»

«Gli insulti sessisti rivolti da Vivarelli Colonna contro Elly Schlein, nuova segretaria del Partito Democratico, hanno ricoperto di vergogna tutti noi grossetani».

«Un fatto talmente grave e incredibile da essere rilanciato dalla stampa nazionale che conferma che siamo governati da un personaggio inadeguato, che non solo non ha più il controllo della sua maggioranza, ma non ha evidentemente più neppure il controllo di se stesso».

«La colpa di Elly Schlein? Essere donna, in primo luogo. Donna di sinistra, donna intelligente e che non ha mai nascosto il proprio orientamento sessuale, dichiaratamente bisessuale. Qualità evidentemente intollerabili per Vivarelli Colonna, leone da tastiera che non ha saputo far altro che riversare il suo odio e la sua frustrazione su Facebook con insulti triviali che costituiscono un’offesa verso tutte le donne e disonorano l’istituzione che rappresenta».

«Il sindaco di una comunità dovrebbe costituire, al di là di ogni appartenenza politica, un modello per tutti i suoi concittadini, a cominciare dai più giovani. Un sindaco che pratica pubblicamente body shaming che modello può essere?»

«Sono tantissime le ragazze ed i ragazzi che quotidianamente, specialmente in rete, sono vittime di body shaming, una modalità particolarmente odiosa di bullismo che – lo ricordiamo – costituisce una vera e propria forma di violenza capace di provocare grandissime sofferenze».

«Nelle settimane scorse Vivarelli Colonna pretendeva di entrare nelle scuole per portare il suo modello di politica e di educazione civica. Caro sindaco, ci faccia la cortesia, stia lontano dalle nostre ragazze e dai nostri ragazzi».

De Martis: «Silenzio intollerabile da Amante e Minacci»

«Intanto, ad un giorno di distanza dai fatti, registriamo l’assordante silenzio tanto dell’assessora alle pari opportunità ed alla gentilezza, Angela Amante, quanto della presidente della commissione Pari opportunità, Carla Minacci. Un silenzio intollerabile che, persistendo, significherebbe una gravissima connivenza con le condotte del sindaco».

«Per questo Grosseto Città Aperta, attraverso i propri consiglieri comunali Carlo De Martis e Marilena Del Santo, chiede che la presidente Minacci convochi immediatamente la commissione Pari opportunità per affrontare quanto accaduto ed assumere le necessarie azioni di contrasto affinché simili eventi non abbiano più a ripetersi».

Cozzupoli e Termine: «Vivarelli Colonna chieda scusa»

«ll sindaco è il primo cittadino – scrivono Demetrio Cozzupoli, segretario dell’Unione Comunale Pd di Grosseto e Giacomo Termine, segretario del Pd della Provincia di Grosseto -, una guida amministrativa della città, ma anche una persona che rappresenta un stile comportamentale per la popolazione. Evidentemente Vivarelli Colonna ha nelle sue caratteristiche “naturali” la mancanza di rispetto, l’offesa mascherata dall’ironia».

«I post sessisti rivolti alla neo segretaria nazionale del Pd Elly Schlein non sono diversi da tante altre uscite, unica novità è aver alzato il tiro a livello nazionale forse per ottenere una maggiore visibilità».

«Il rischio è abituarci a questo stile politico senza tenere conto che un sindaco è anche un esempio, un modello per la popolazione che guida (appunto)».

«Non confidiamo che Vivarelli Colonna chieda scusa, che torni sui suoi “post” negandoli».

«Vivarelli Colonna è così. Sbruffone, sessista, volgare e arrogante».

«E, allora, poiché confidiamo che in questa città, anche intorno al sindaco, ci siano persone responsabili e perbene, le invitiamo a fermarlo perché Vivarelli Colonna così comportandosi fa danni alla città e ai suoi cittadini».

«Invitiamo tutti a riflettere. Minimizzare queste esternazioni come semplice ironia è molto grave, in questo modo vengono legittimati comportamenti offensivi e da bulli in seno alla nostra società. I messaggi dovrebbero essere educativi ed edificanti da parte di una istituzione, non questa indecenza».

Simiani: «Superato ogni limite»

Anche l’onorevole Marco Simiani interviene.

«Il sindaco di Grosseto è palesemente offensivo e non capace di confrontarsi sui contenuti: chi utilizza la denigrazione fisica come strumento di confronto politico va condannato senza se e senza ma. Come cittadino di Grosseto sono imbarazzato ed indignato per le offese verso Elly Schlein. Mi aspetto le scuse e la presa di distanza della destra e del premier Meloni».

«In politica il rispetto reciproco è l’architrave della nostra carta costituzionale. Io l’ho sempre fatto, qualcuno stasera evidentemente no».

Il gruppo consiliare Pd: «Si scusi e cancelli i post»

«A tutto c’è un limite – scrivono dal gruppo consiliare del Pd -. È oramai evidente che il nostro primo cittadino, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, non riesca a fare a meno di social, di ogni genere e grado “d’età”, pur di cercare consenso, soprattutto tra i giovanissimi».

«E ci siamo abituati anche ad essere presenti sulle pagine nazionali, purtroppo mai per meriti di cui vantarsi, ma per episodi alquanto discutibili. E non ci soffermiamo nel rammentare quali siano stati perché come cittadini ce ne vergogniamo e come consiglieri ce ne dissociamo».

«Abbiamo evitato, nelle occasioni precedenti di commentare pubblicamente, per non dare ulteriore risalto ai comportamenti che abbiamo ritenuto non condivisibili. Ma facciamo una premessa. Ogni azione che in silenzio abbiamo contestato è riconducibile, per la maggior parte, ai suoi profili social “personali“. Profili in cui dimentica, però, la figura istituzionale che riveste, lasciandosi andare alla condivisione oltre misura».

«Ma data la consapevolezza che egli dimostra sull’uso di questi strumenti, che tanto gli hanno giovato e che ha il merito indiscutibile di saper utilizzare per far sì che la sua popolarità aumenti battuta per battura, selfie dopo selfie, ci aspettiamo che la medesima consapevolezza lo accompagni quando supera quel limite oltre il quale nessuno dovrebbe andare».

«E siamo altrettanto certi che il nostro primo cittadino, che, come noti politici, ha esordito oramai da tempo sui social della cosiddetta generazione z, abbia non solo la consapevolezza, ma la capacità di conoscere l’effetto e la portata di ogni parola postata, di ogni gesto, di ogni immagine. Glielo chiediamo apertamente: sig. sindaco di Grosseto: ha pensato alle conseguenze della sua ultima trovata? Alle ripercussioni che avrà?»

«Ci riferiamo al body shaming rivolto inequivocabilmente alla nostra neo eletta segretaria Elly Schlein. Ci riferiamo alle immagini che ha postato, ai fotomontaggi che di ironico hanno ben poco, alle discriminazioni e derisioni nei confronti di una persona per via del suo aspetto fisico».

«Che si tratti di una donna non fa altro che far sì che le sue frasi e battute siano anche sessiste. Ma sono soprattutto un cattivo e pessimo esempio. E non siamo preoccupati neppure per Schlein, che se ha saputo prendere in mano le redini del Partito Democratico, non si abbatterà certamente per le sue considerazioni di cui siamo certi si farà una ragione. Siamo preoccupati per ciò che i suoi followers e sono tanti lo sappiamo noi, lo sa anche lui, possono sentirsi legittimati a fare dopo i suoi post, perché lo ha fatto lui per primo».

«Lui che è primo cittadino, lui che rappresenta un’istituzione, lui che ha iniziato questo secondo mandato da sindaco annunciando che avrebbe avviato campagne di sensibilizzazione contro il bullismo. Lui che a quanto pare piacerebbe ai giovani».

«Ora gli chiediamo di dare l’esempio: chieda scusa, cancelli quei post perché sono potenzialmente pericolosi, torni sui suoi passi, dica che ha sbagliato, che non ci ha riflettuto abbastanza, che comprende quanto sia facile lasciarsi andare alla moda social di attaccare futilmente qualcuno perché dietro la tastiera è facile farlo. Le scuse noi le pretendiamo e ribadiamo non solo ad Elly Schlein ma ai giovani tutti ai quali ha dato un pessimo esempio».

«Lo ammetta signor sindaco, perché in questo caso sì che darebbe un insegnamento. L’attacchiamo, quindi, per darle un’opportunità. Non la sprechi. Sappiamo che sa fare molto meglio di così». 

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