GROSSETO. Galeotta fu la vacanza in Bulgaria. Nel 2009 Filippo Rossi fece tappa in un locale dove alcune cuffie venivano utilizzate dai clienti per ascoltare la propria canzone preferita isolandosi dalla confusione.
Lì, all’imprenditore maremmano, si accese una lampadina. La sua luce si è trasformata nell’azienda “Silent emotion”. E da Manciano, noleggiando cuffie per una larga serie di eventi, si è fatta internazionale e ora ha aperto uno spazio anche nel Regno Unito, a Londra.
Da 0 a Londra
Il 2009 era un periodo dove il problema dell’inquinamento acustico e del suo impatto nei centri storici era sempre più all’ordine del giorno. «In Italia abbiamo numerosi piccoli centri. Da quel locale in Bulgaria ho pensato: perché non limitarci alla canzone preferita e fare eventi silenziosi tutti con le cuffie, perché non far passare lì tutta la musica?» dice Filippo.
Così inizia la ricerca. La tecnologia era quella che era, produrle direttamente era praticamente impossibile. «Facebook era arrivato in Italia da un anno, l’iPhone era alla sua terza generazione» ricorda Filippo. Poco più di 10 anni fa lo stato della tecnologia digitale era ancora agli esordi.
«Dopo 3 anni, ho trovato le cuffie giuste – dice Filippo – tramite un conoscente. Nel 2012 poi ho avviato l’attività, gestendone circa 200. Gli ho fatto fare un po’ di giri di presentazione. All’inizio non nascondo che sia stato difficile, nonostante il tour ampio ho avuto difficoltà che il messaggio passasse».
Ma non ha non ha mollato. «Ho fatto il primo evento gratis e da lì Silent emotion ha mosso i primi passi – racconta – Le persone hanno visto che si possono coprire anche grandi eventi e da lì in poi tutto è cambiato abbastanza velocemente. Partendo da zero dopo poco siamo andati anche fuori regione».
Silent emotion sulle strade in Giappone
L’idea piacque molto al suo amico commercialista Gianni Brunacci, che lo aiutò nel consolidamento di quello che si sta dimostrando un percorso di successo «Grazie a lui ho aperto l’azienda, creato un marchio – dice Rossi – E quando la banca ha avuto fiducia in me ho importato 2000 cuffie e ho creato la struttura, il team».
Il quartier generale rimane in Maremma, ma il 2023 per Silent Emotion è l’anno di Londra. «Abbiamo lavorato molto all’estero, dall’Oman al Perù al fitness in strada del Giappone Stiamo lavorando anche con i vari operatori turistici e con i grandi marchi. Siamo partner ufficiali della Federazione italiana fitness, e saremo alla Rimini wellness con un padiglione tutto nostro. La presenza nella City ora ci permette di sviluppare ulteriormente il nostro business, le occasioni per eventi a zero impatto acustico sono moltissime, per questo abbiamo scelto Londra».
Eventi a zero impatto sonoro
L’azienda è sempre in crescita, occupandosi di eventi a zero impatto sonoro ha finito per far parte di manifestazioni sportive, ludiche, serate danzanti, giornate di fitness e cinema.
«L’acquisto di cuffie è costante- dice Filippo – l’azienda alla fine a pochi costi fissi. Man mano che siamo cresciuti ho fatto in modo che funzionasse anche senza di me e sono soddisfatto che sia finita per creare lavoro e impiegare persone appassionate».
«La “Silent emotion” ha un’organizzazione lineare – spiega Rossi – È un business che si sviluppa sul web: veniamo contattati dai clienti che vogliono affittare le nostre cuffie e, una volta conclusa la parte commerciale, spediamo i prodotti che poi ci vengono restituiti a fine evento. Abbiamo circa 300-350 clienti al mese che chiedono le cuffie. Tra personale in azienda e collaboratori a distanza riusciamo a soddisfare ordini che in tIalia si aggirano tra le 3 e le 4mila cuffie a settimana».
L’azienda oramai è un brand consolidato. Sugli apparecchi c’è il marchio e le cuffie hanno un design brevettato: sono uniche nel loro genere.
Non solo Silent emotion
“Silent Emotion” è solo una delle tante attività del giovane imprenditore mancianese. Autore del libro “L’imprenditore fluido” racconta come la diversificazione sia uno dei suoi “segreti”. «Sono partito da zero con la voglia di cambiare la mia vita e quella degli altri – dice Filippo – Ho iniziato a creare aziende in settori diversi per cercare di avere un sostegno se una andasse male, tenendo sempre bene a mente che dobbiamo essere padroni del nostro tempo. Anche con chi lavora per la mia azienda non è vincolato a orari, si va per obiettivi. Cerco di trattare i dipendenti come vorrei essere trattato io. La ricchezza interiore è altrettanto importante che quella economica».
Filippo infatti punta molto sull’accrescimento personale e la formazione e nel diversificare gli affari ha aperto anche la “8380 collection”, un’azienda che gestisce diversi appartamenti e strutture ricettive. Da questo 2023 ha inaugurato il “reception rent” che, sempre nell’ottica del noleggio, presta alle aziende di tutta Italia i servizi di gestione telefonate e prenotazioni. Oltre a questo, non si è mai staccato dall’azienda agraria, gestita a metà col fratello.
«Serve coraggio e positività»
Come scrive anche nel suo libro, Filippo crede molto nella trasmissione dell’energia positiva, quella he serve anche per aprire un’azienda oggi. «Qui in Maremma abbiamo creato un mercato – dice Filippo – farlo a Milano magari avrebbe significato essere da subito “più fighi”, ma questo significa che tutto è possibile anche qui da noi. Siamo convinti che sia il posto giusto e vorrei che questa idea passasse anche ai ragazzi e a chiunque abbia una mezza idea di fare impresa».
Filippo ha fatto diversi lavori prima di aprire un’azienda tutta sua. Dopo il diploma al tecnico geometri di Pitigliano e la laurea a Perugia, partì su una nave da crociera girando tra Europa e Medio Oriente. Poi tornò in Italia, lavorando tra Milano a Cefalù nel settore turistico. L’esperienza alle Terme di Saturnia poi fu illuminante quanto la visita in Bulgaria «Il periodo come direttore commerciale mi ha dato tanto – racconta – poi ho lasciato tutto e ho provato a fare di testa mia. Un paio di progetti non hanno avuto la fortuna di Silent emotion, non sono andati come volevo ma alla fine la maggior parte è andata bene, anche se c’è sempre da stare aggiornati e in guardia».
«Sarebbe bello se nelle scuole si inserisse un corso che parli di imprese di successo – conclude – ce ne sono tanti di esempi anche da noi. Un corso che ispiri chi vuole fare impresa, ci sono troppi giovani scoraggiati e impauriti. Forse così sarebbero meno timori». Rossi ha in mente di creare un appuntamento su nIstagram che parli di imprenditoria, chissà che non sia un’altra storia di successo.
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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