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Dall’antica Roma a Grosseto, quando lavorare la pietra è arte

Grossetana Marmi in via Aurelia Nord sta per compiere 50 anni, ma i titolari le hanno dato una svolta giovane: marmo, travertino, granito, ogni pietra è unica
Grossetana Marmi: i titolari, Mattia Sabbatini e Claudio Lazzi
Grossetana Marmi: i titolari, Mattia Sabbatini e Claudio Lazzi

GROSSETO. Con il travertino i romani ci hanno costruito un impero.

Ma sulla duttilità e incredibile resistenza nel tempo del lapis tiburtinus (pietra di Tibur, antico nome di Tivoli, dove ancora c’è una cava), Roma ha costruito il suo splendore anche nei secoli successivi, basti pensare al ponte Sisto, dal nome del Papa che lo volle nel XV secolo, o ai 44mila metri cubi di travertino usati dal Bernini per il colonnato di piazza San Pietro e, nello stesso periodo, per Porta Pia, su progetto di Michelangelo.

Sono in travertino anche le facciate di Santa Maria del Popolo e San Luigi dei Francesi, le chiese che ospitano alcuni capolavori di Caravaggio. E più avanti, nel XVIII secolo, è stata realizzata in travertino anche la fontana di Trevi.

Secoli dopo quelle opere meravigliose in travertino sono ancora lì, dal teatro Marcello al Colosseo, a dimostrare che gli antichi romani sapevano fare gli ingegneri edili e usare i materiali migliori, oltre a usare un cemento che ha vinto la sfida con i secoli. Chissà se fra duemila anni i grattacieli di New York, acciaio e cemento armato, saranno ancora in piedi come i capolavori architettonici della civiltà che ha scritto la storia.

Mattia Sabbatini una barra di travertino grezzo, con quelle piccole cavità che lo contraddistinguono e lo fanno sembrare quasi una spugna, la tiene sulla sua scrivania, un po’ a fare il fermacarte, un po’ a testimoniare qual è il punto di forza della sua azienda, la Grossetana Marmi.

Nel piazzale della Grossetana Marmi, in via Aurelia Nord, le lastre stanno una accanto all’altra, appoggiate sui supporti come tessere di un gigantesco domino: marmo, granito e, appunto, il travertino. Ogni pietra ha una sua storia e ogni pietra è unica, con le sue venature, i suoi colori, le sfumature modellate dai millenni. Poi ci sono anche gli agglomerati di quarzo, per chi preferisce un colpo d’occhio diverso.

Grossetana Marmi di Lazzi C. e Sabbatini M. è in via Aurelia nord 199 a Grosseto
Grossetana Marmi  è in via Aurelia nord 199 a Grosseto

La svolta di Grossetana Marmi, dopo quasi 50 anni di storia

Grossetana Marmi ha quasi 50 anni di storia, essendo stata fondata nel 1975 da quattro soci. Un’azienda solida, che da sempre lavora nel settore, ricca di professionalità, ma che da un paio d’anni ha cambiato marcia, mettendo la gioventù nel motore. Perché Mattia Sabbatini ha solo 22 anni, il suo socio, Claudio Lazzi, ne ha 50.

Mattia Sabbatini e Claudio Lazzi di Grossetana Marmi davanti alle lastre
Mattia Sabbatini e Claudio Lazzi di Grossetana Marmi davanti alle lastre

Insieme hanno dato una svolta, dandosi importanti obiettivi di crescita nel tempo.

«Mia mamma – racconta Mattia – avrebbe voluto che io facessi qualche concorso, per trovare qualche impiego pubblico. Io ho fatto una scelta diversa, mi sono messo in gioco e, insieme a Claudio, ho preso in mano l’azienda. Rischiamo di più, ma siamo due che sappiamo prenderci le nostre responsabilità. E i risultati stanno arrivando».

Mattia e Claudio hanno inserito l’informatica in azienda e hanno diversificato il più possibile il lavoro, diventando una marmifera a 360°.

«Non solo edilizia, che pure è un punto di forza – spiega Mattia -, adesso noi siamo una delle poche aziende del settore che coprono tutti i campi di utilizzo del lapideo. Insomma, insieme a Claudio abbiamo voluto dare un’impronta nostra, anche se abbiamo preso in mano un’azienda che già funzionava bene e con eccellenti professionisti del settore».

«Lavoriamo per le costruzioni, ma poi facciamo cucine per i privati, parti di mobili, oggetti di design, arredi funerari, fino ai piccoli accessori in pietra per tutti i giorni, come i “tappetini” per il mouse. Usiamo tutte le pietre naturali ma il travertino è quello che lavoriamo di più e che ci dà grandi soddisfazioni».

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Le pietre sono uniche, non ce ne sono due uguali fra loro

Le pietre da arredamento sono un po’ come i gioielli. Ogni lastra è unica, modellata nei millenni.

«La pietra naturale, a differenza dagli agglomerati, ha le proprie venature e sfumature di colore, ogni pezzo è unico. Ha un fascino diverso quando la usi, per esempio, per il piano di lavoro di una cucina o un grande tavolo per un salotto. Eppure, devo dirlo, purtroppo da un po’ di tempo va di moda il gres porcellanato, che è meno resistente e per il quale, a volte, servono lunghi tempi di attesa per averlo».

«Inoltre ci sono i quarzi agglomerati, fatti con quarzo, sabbia di silicio e una speciale resina in poliestere: sono belli, sia chiaro, ma non hanno lo stesso appeal della pietra “vera”, quella che arriva dalle cave. Insomma, quando compri una lastra che arriva direttamente dal cuore della montagna, sai di avere una cosa unica e solo tua».

I materiali che usa Grossetana Marmi arrivano dal Senese, in particolare da Rapolano e, il travertino da Tivoli. Dalla stessa cava degli antichi romani.

Alcuni dei lavori di Grossetana Marmi


CONTATTI

Grossetana Marmi di Lazzi C. e Sabbatini M.

Via Aurelia nord 199, Grosseto

Telefono 345 0087444

Email grossetanamarmi@email.it

Grossetana Marmi




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