GROSSETO. Le prime auto iniziavano a popolare anche la Maremma. Fuori dalle mura le nuove costruzioni allargavano i primi quartieri strappandoli alla grande pianura. Così, per servire una Grosseto in continua crescita e un mondo rurale che era sempre abituato a far da sé, nel 1959 i fratelli Santini rilevarono la precedente attività fondando la Casa del Bottone.
In poco tempo è divenuto un vero punto di riferimento non solo per Grosseto e il suo centro storico. Le sue porte, ancora aperte su via Paglialunga, servono un territorio intero. Il negozio negli anni ’70 si è poi ridimensionato, ma al suo interno è sempre possibile trovare il solito mondo. Condotto da Sileno Santini e dalla moglie Editta Sassetti è una merceria storica e preziosa, scrigno per chi ama il cucito, il punto croce, la realizzazione di capi e finiture con le proprie mani.
La parete fatta di cassetti ricolmi di bottoni riluce, ammiccando coni riflessi a quella opposta, dove regnano invece i filati. Gomitoli variopinti di cotone, lana merino, mohair, alpaca.
Tutti nelle proprie caselle, in ordine, finché occhio riesce ad arrivare. Dopo, il regno dei bottoni si inoltra in un serie cassetti e vani più piccoli, dove sono conservate rifiniture, passamanerie e vari utensili per cucire.
Tanti prodotti, ma anche consigli e idee
Basta passare anche poco tempo in negozio per vedere che l’esperienza dall’altra parte del bancone, non solo sa trovare il prodotto giusto ma anche rispondere alle esigenze e necessità più particolari dei clienti.
«Menomale che ancora c’è un negozio così altrimenti…» Il signore che è appena entrato cercando dei nuovi bottoni per il suo giubbotto non finisce la frase. Ma la risposta la sa già e come lui anche gli altri dentro alla merceria. Così come chi sta leggendo queste righe.
Tutte le persone che continuano a fare della Casa del Bottone un punto di riferimento non sono solo clienti fidelizzati. C’è anche chi la trova per la prima volta chiedendo agli amici, c’è chi la cerca online e scopre un mondo tutto nuovo. Maria Pia Santini, la figlia che accompagna nell’attività Sileno ed Editta, racconta di come la clientela sia cambiata. «Ci sono persone che sono volti conosciuti oramai da anni – racconta Maria Pia – ma ultimamente ne ho visti di nuovi clienti. Si è avvicinata molto anche la clientela maschile, prima molto più rara».
«A volte sono venuti qui anche dei collezionisti – racconta – in cerca di oggetti minuziosi che hanno trovato solo da noi. Così è successo anche per alcuni articoli che sono serviti alla rifinitura di alcune barche».
«Il periodo di pandemia poi ha avvicinato molte persone – conclude Santini – Alla scoperta di tecniche per aggiustare e rammendare i vestiti, o per creare proprio capi nuovi. Chi può a volte preferisce fare da sé. Riuscendo così a unire al risparmio, la soddisfazione di creare qualcosa di bello con le proprie mani».
Il senso del tatto
La Casa del bottone è uno di quei negozi che a molti ricordano il passato, ma che non hanno mai smesso di parlare di futuro. Cercare e comprare online a volte è fin troppo semplice, come facile è vedersi anche arrivare a casa una fregatura. Specialmente se vengono acquistati articoli così particolari e specifici come quelli contenuti alla Casa del bottone.
Entrare in questi negozi invece è sempre una garanzia. Varcare la soglia qui è un piacere per gli occhi, un tripudio per le pupille più curiose e, soprattutto, una soddisfazione per chi vuol sentire con mano quello che compra. Ogni lana, ogni filato o tessuto ha il suo modo di scorrere sulla pelle e la sensazione non è replicabile né acquistabile online.
I prodotti più particolari poi, si trovano solo in negozi come questo. Che riescono a fare della loro storia e dei loro fornitori di fiducia, due dei loro punti di forza.