MASSA MARITTIMA. È stata necessaria un’ordinanza della sindaca Irene Marconi per affermare un concetto che normalmente sarebbe stato dato per scontato: non dare da mangiare ai ratti. Evidentemente la questione non trova tutti d’accordo, tanto che sulla strada che collega via Curiel e viale Risorgimento e allo stadio Elmi è stato necessario un intervento di disinfestazione dai ratti molto consistente, perché qualcuno si ostina a portare cibo ai roditori.
Gli interventi sono stati numerosi ma tutto è stato vanificato dal continuo foraggiamento e adesso i roditori sono centinaia.
L’ordinanza comunale che sigilla la zona
La sindaca di Massa Marittima ha emesso un’ordinanza per intervenire con un’azione di disinfestazione sulla strada che porta da via Curiel a viale Risorgimento, attraverso la scalinata, dove è stata riscontrata la presenza di una colonia di ratti Norvegicus domestici e su di un tratto all’interno dello Stadio Elmi, lungo il muro di recinzione, dove insistono tane di roditori.
L’ordinanza prevede la chiusura e l’interdizione a chiunque dell’area oggetto di intervento, che è già stata transennata, in modo da garantire l’efficacia del trattamento. La disinfestazione che è già in corso da tempo sulle strade, con esche e trappole, ma è stata resa inefficace dal regolare foraggiamento dei ratti, per mano di alcuni cittadini.
Richiesta la collaborazione dei residenti
Il Comune ordina a tutti i residenti di collaborare alla riuscita dell’intervento con una gestione corretta dei rifiuti organici, per mantenere pulite anche le aree esterne, limitrofe alla zona di intervento, in modo da evitare che i topi abbiano a disposizione del cibo. Le esche sono collocate all’interno di apposite scatole derattizzanti, progettate per impedire il contatto con altri animali.
In via precauzionale è stato fatto divieto di portare animali domestici a spasso nelle vicinanze delle aree interessate dall’intervento.
I rischi per la popolazione
Il Comune ha reso noto che l’area è attualmente infestata da una colonia murina composta di centinaia di esemplari, che possono «portare malattie di vario genere tra le quali la salmonella, la leptospirosi, l’hantavirus e la peste».
I residenti sono molto preoccupati per quanto sta succedendo e la speranza è che, con questo intervento molto consistente, il problema venga risolto una volta per tutte.
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