GROSSETO. La Federazione lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil ha confermato il segretario provinciale uscente, Cristoforo Russo, alla guida per altri 4 anni. Così ha decretato il congresso che si è svolto il 6 dicembre, alla sala Eden, a Grosseto.
Una conferma attesa dopo i brillanti risultati ottenuti dalla Flc alle passate elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie nella scuola e nella pubblica amministrazione, che ha visto la Cgil crescere e affermarsi. Ma anche per i numeri in aumento dei tesserati della Flc, passati dai 999 del 2017, quando Russo è stato eletto segretario, ai 1440 del 2021.
Una conferma che arriva in un momento cruciale per il sindacato in vista delle battaglie per tutelare i lavoratori della scuola e difendere l’istruzione pubblica. Soprattutto, come ha detto lo stesso Russo nella sua relazione, «per alzare la voce contro un governo che propone un modello di società non inclusivo, che allarga la forbice sociale, penalizza i più poveri, in un Paese in cui le persone in povertà assoluta sono cresciute oltre i 5 milioni».
Lo sciopero del 16 dicembre
La prima levata di scudi è lo sciopero generale proclamato insieme alla Uil per il 16 dicembre, contro la legge di bilancio, che così come è in bozza non farà altro che aumentare la disuguaglianza sociale, premiando chi evade, aumentando il precariato non solo nella scuola, ma in generale, nel mondo del lavoro, spiega Russo.
Ma molti altri sono i punti nodali su cui si concentrerà l’azione sindacale e che incidono direttamente sulla qualità dell’istruzione in provincia di Grosseto.
Quota 1000 studenti per istituto comprensivo, la proposta del ministro Valditara
Proprio in questo periodo, la Flc-Cgil aveva avviato un percorso con la Provincia per rivedere l’assetto delle istituzioni scolastiche in Maremma. A sparigliare le carte arriva ora la proposta del ministro dell’Istruzione Valditara, di innalzare a 1000 il massimo di studenti per istituto comprensivo. Questo avrebbe come effetto la riduzione delle scuole e il conseguente aumento del numero dei ragazzi in aula.
«Troviamo assolutamente da respingere la proposta di portare le istituzioni scolastiche autonome a una media di 1000 alunni – spiega Russo – dato che, anche a seguito dell’esperienza del covid, l’intento era quello di ridurre il numero di alunni per istituzione scolastica. In una provincia come la nostra significa fare mega istituti che vanno dall’Amiata all’Argentario. Una iattura per le aree interne e periferiche, ma in generale per tutta la Maremma».
Stabilizzare i precari per dare un futuro alla scuola
La stabilizzazione dei precari è un altro aspetto cruciale delle rivendicazioni della Flc, alla quale affiancare un sistema di reclutamento più snello e risorse per la formazione.
«Vogliamo anche un investimento che riduca il numero di alunni per classi e la valorizzazione del personale Ata, la modifica dei provvedimenti sul taglio dei docenti e le norme sui 60 crediti formativi, oltre che un piano serio di dimensionamento della rete scolastica. Non mi sembrano richieste corporative, ma mirate a migliorare le condizioni di apprendimento dei nostri ragazzi», conclude Russo.
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