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Corriere scomparso: «Legato da qualche parte, diteci dov’è»

L’appello dei familiari di Nicolas, scomparso ormai da una settimana. Il giallo del secondo furgone trovato nel parcheggio del parco faunistico
Il sopralluogo dei carabinieri dove sono state ritrovate le scatole e, nel riquadro, Nicolas Matias

GROSSETO. Un appello fatto con il cuore in mano durante la puntata di mercoledì 29 maggio di Chi l’ha visto? È l’appello del babbo di Nicolas Matias Del Rio, il corriere quarantenne scomparso ormai da più di una settimana mentre trasportava borse di lusso per un valore di 500.000 euro. 

Lo stilista Eduardo del Rio parla con la voce rotta alle telecamere della trasmissione di Federica Sciarelli. «Arrivi alla sera e ti fermi e non puoi fare altro che pensare a lui – dice il padre del 40enne – non auguro a nessuno di provare quello che sto provando io. È troppo doloroso»

Eduardo Del Rio

Le parole di Eduardo arrivano dritte come un pugno nello stomaco, a una settimana dalla scomparsa dell’uomo. 

Il primo viaggio da solo sul furgone senza satellitare

C’è almeno un punto fermo nel giallo della scomparsa dell’uomo, che da una settimana tiene con il fiato sospeso due province, quella di Grosseto, dove il 40enne è scomparso e quella di Siena dove viveva con la moglie Carolina e il figlio di 8 anni ad Abbadia San Salvatore.

Quello di mercoledì 22 maggio, per Nicolas, era il primo viaggio che faceva da solo da quando era stato assunto, il 1 maggio, nell’azienda di trasporti New Futura. Sul furgone non c’era l’impianto satellitare

Sergio De Cico e Carolina con i carabinieri

Ma qualcosa, in quel suo primo trasporto da solo, non va come avrebbe dovuto. 

Nicolas parte da Piancastagnaio e raggiunge Castel del Piano. Qui carica le borse: sono le 16.50. Alle 16.56 telefona al suo datore di lavoro, Sergio De Cico. Una telefonata strana, durante la quale un uomo che dice di chiamarsi Goni, gli chiede di portare 4 scatole in un’altra azienda di Piancastagnaio che però è chiusa da tempo. 

Poi, Nicolas scompare, inghiottito da un mistero che per ora non trova soluzione

Le scatole vuote e il giallo dei due furgoni

Due giorni dopo la scomparsa di Nicolas, il furgone dell’azienda viene trovato incendiato nel parcheggio del Parco faunistico del Monte Labro. Parco faunistico che è chiuso un solo giorno alla settimana, per l’appunto il mercoledì. Il giorno in cui Nicolas è scomparso. 

L’ipotesi che si sta facendo strada è che Nicolas sia stato lasciato legato da qualche parte, nei boschi dell’Amiata, dopo che gli è stato rubato il carico delle preziose borse. Un’ipotesi che fa paura. 

Le scatole trovate dall’inviato di Chi l’ha visto? nel casolare

I carabinieri, con il reparto scientifico, stanno facendo tutti i rilievi sul percorso fatto dal corriere.

L’azienda di Castel del Piano si trova in via Roma e da lì il 40enne avrebbe dovuto riprendere la strada per Piancastagnaio. Invece, il furgone viene ritrovato a a 10 km da lì, tra Arcidosso e Roccalbegna. Dove un testimone intervistato da Chi l’ha visto? nel parcheggio del Parco faunistico dice di aver visto, lo stesso giorno, un furgone bianco. Parcheggiato e regolarmente chiuso. Forse quello che è servito, poi, per caricare le borse e portarle via. 

Le scatole sono state trovate in un casolare poco lontano. 

La disperazione del padre e della moglie

Nicolas è scomparso da 8 giorni e la paura che sia stato lasciato da qualche parte, magari legato, a morire da solo, sta distruggendo il padre Eduardo e la moglie Carolina. 

Sono loro a lanciare un appello a chi ha fatto sparire le borse. «L’unica cosa che mi importa è ritrovare mio marito – dice Carolina – vi chiedo per favore di dirci dov’è, siamo disperati».

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Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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