GROSSETO. Fabio Bellacchi, dopo 38 anni complessivi al Consorzio di Bonifica, lascia con un’opera idraulica strategica. È la nuova cassa di espansione (finanziamento complessivo di 6,5 milioni di euro) che il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud sta realizzando alla confluenza del fiume Bruna e del torrente Fossa. Sorgerà in località Beccarello, non lontano dall’area del Madonnino, e permetterà di ridurre il rischio di alluvioni lungo il percorso del fiume Bruna nei comuni di Castiglione della Pescaia, Roccastrada e Grosseto.
Il percorso per la nomina del nuovo presidente è ormai quasi a conclusione. Dopo le elezioni consortili del 5 ottobre, che hanno eletto 15 membri dell’assemblea, dai quali dovrà uscire il nome del presidente, l’Anci ha nominato i propri 12 rappresentanti. Manca solo quello della Regione per arrivare a 28. Quindi la maggioranza per ottenere la presidenza è di 15.
I 12 sindaci nominati da Anci
L’Anci ha nominato 12 sindaci. Rispetto all’ultima volta rimane inalterato il rapporto fra centrosinistra (7) e centrodestra (5), anche se in realtà sarebbe un 4+1 perché Galli, di Roccalbegna, è un civico. Cambia invece il rapporto fra Grosseto e Siena: era 7 a 5, ora è 6 a 6.
Sono nell’assemblea del consorzio i sindaci di Grosseto, Orbetello, Manciano, Roccalbegna, Scansano e Seggiano, oltre a quelli di Siena, Asciano, Sovicille, Buonconvento, San Quirico d’Orcia e Abbadia San Salvatore.
Ma la sostanza non cambia. Dato per assodato che il rappresentante della Regione sarà di centrosinistra, ecco che i numeri potrebbero portare a un nome espressione di Coldiretti, magari uscito dalla seconda fascia del voto e imprenditore. I nomi tutti li sanno e nessuno li dice, ma l’impressione è che si vada a un ballottaggio fra Federico Vanni e Riccardo Colasanti.
Staremo a vedere, l’assemblea è stata convocata da Fabio Bellacchi per il 2 dicembre.
Bellacchi: «Dopo 38 anni è il momento di lasciare»
«Ormai, in varie vesti, sono 38 anni che parlo in questa sala – ha detto Fabio Bellacchi – credo sia arrivato il momento di lasciare. Lascio un Consorzio in salute, con tanti progetti finiti e tanti da completare e in buono stato di avanzamento. Sarei felice di veder realizzati i tre invasi sugli affluenti dell’Ombrone, sul Lanzo, sul Gretano e sull’Orcia. I progetti ci sono, per il terzo sono stati fatti anche gli espropri».
«Inoltre è in arrivo la nuova sede, accanto a questa storica, su un terreno di nostra proprietà».
Gli interventi in corso del Consorzio
E stamani, giovedì 14, a Grosseto nella sede del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud sono stati illustrati gli interventi in corso. Era presente l’assessora all’ambiente e difesa del suolo Monia Monni, il presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, Fabio Bellacchi, la sindaca di Castiglione della Pescaia Elena Nappi e l’assessore alla protezione civile del comune di Grosseto Riccardo Megale. Oltre al direttore del Genio, Renzo Ricciardi.
L’assessora Monni: «Opere fondamentali per difendersi dai cambiamenti climatici»
Gli invasi e le opere hanno due funzioni: difendere l’acqua e difenderci dall’acqua.
«Un intervento importante e strategico – ha detto l’assessora all’ambiente e difesa del suolo Monia Monni – in grado di aumentare la sicurezza idraulica delle aree intorno Grosseto, Castiglione della Pescaia, Roccastrada, fra le più colpite dalle alluvioni. È un opera idraulica a monte del torrente Sovata, il più importante affluente in destra, che per sua conformazione tende a esondare in occasione di piene eccezionali che interessano contemporaneamente il Bruna e il Fossa».
«Le opere sono fondamentali per l’irrigazione estiva, l’antincendio e la mitigazione del rischio, ma non bastano più a difendere la popolazione. La crisi ambientale in corso determina una condizione meteorologica estrema, ma non più rara. Accanto alle opere dunque è necessario coinvolgere i territori e i cittadini. In nuova visione della gestione del territorio, ci devono stare i piani urbanistici, il sistema fognario, per rendere sempre di più le città resilienti a questi nuovi fenomeni».
L’assessora ha anche parlato del “problema” delle allerte meteo: «Sta diventando sempre più difficile fare previsioni esatte. Perché i cambiamenti climatici stanno cambiando profondamente il quadro. In 40 giorni abbiamo avuto già 4 allerte arancioni, l’anno scorso furono 2 in tutto. E poi i fenomeni sono sempre più localizzati e difficili da prevedere in anticipo. Qualche settimana fa in Val di Cornia a Campiglia ci sono stati 220 millimetri di pioggia. Nel comune limitrofo 25».
Bellacchi: «Un’opera pianificata da 20 anni»
Per il presidente Fabio Bellacchi arriva a compimento un percorso durato vent’anni.
«La pianificazione di quest’opera così strategica – ricorda il presidente di Cb6 – affonda le sue radici già nel 2004, con il Progetto di piano di assetto idrogeologico (Pai) del bacino regionale Ombrone. In quell’anno, con gli eventi alluvionali che interessarono il bacino idrografico del Bruna, fu chiara l’esigenza di un intervento di questo tipo e il Consorzio ha sempre mantenuto alta l’attenzione».
L’iter, come spesso accade per un’opera pubblica, non è stato semplice.
«Grazie alla convenzione con la Provincia di Grosseto e a ulteriori finanziamenti regionali – ricorda Bellacchi – fu possibile realizzare l’impianto idrovoro del fosso Beccarello, collaudato nel dicembre 2011. Ma il completamento del progetto di messa in sicurezza nel bacino del fiume Bruna è sempre rimasta una nostra priorità. La progettazione e l’iter autorizzativo sono andati avanti e finalmente, con risorse statali, sono arrivati i fondi necessari».
È con il piano nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico 2021 e 2023, infatti, che è stato stanziato un finanziamento complessivo da 6,5 milioni necessario per realizzare la cassa di espansione.
«I lavori – prosegue Bellacchi – sono stati affidati a novembre 2023 e sono subito iniziati. Da maggio 2024 il cantiere procede a pieno ritmo anche se nell’ultimo periodo, a causa delle intense precipitazioni, la direzione lavori ha concordato con la ditta Massai la sospensione parziale dei lavori di movimento terra per il compimento dell’argine».
In questa fase si stanno realizzando le opere strutturali e la parte impiantistica: l’auspicio è di concludere l’intervento entro la fine del 2025.
Un’opera che mette in sicurezza tutta l’area
«L’obiettivo – spiega Roberto Tasselli, dirigente area progettazione di Cb6 – è di laminare le portate alla confluenza Bruna-Fossa e consentire allo stesso Bruna di ricevere in condizioni migliori poco più a valle il torrente Sovata. Il più importante affluente in destra, infatti, tende a esondare di frequente a causa del rigurgito che si genera alla confluenza con il Bruna in occasione di piene eccezionali e contemporanee».
Sono numeri importanti, quelli garantiti da questa opera.
«Il volume d’acqua invasato – aggiunge Tasselli – sarà di 2,5 milioni di metri cubi, con una quota massima in cassa di 15,3 metri per garantire il franco di sicurezza di un metro e mezzo del nuovo rilevato arginale di chiusura della cassa».
«Le manifestazioni estreme di maltempo alle quali sempre più di frequente ci troviamo a far fronte – riflette Fabio Zappalorti, direttore generale del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – impongono interventi strutturali per garantire una maggiore sicurezza al territorio. Le casse di espansione oggi rappresentano lo strumento più efficace a disposizione per contrastare le conseguenze di eventi tanto violenti e improvvisi».
«Con questo progetto – prosegue il dg – diamo una risposta concreta e attesa da tempo a una parte importante del nostro comprensorio».
Nappi e Megale: «Collaboriamo per un territorio più sicuro»
Elena Nappi e Riccardo Megale, sindaca di Castiglione e assessore alla protezione civile di Grosseto, hanno sottolineato come la collaborazione fra Comuni confinanti sia fondamentale per la sicurezza del territorio.
Elena Nappi ha puntato il dito anche sul problema delle cannucce portate dal Bruna che, alle prime piogge, arrivano al mare. In questo senso il presidente Bellacchi ha fatto presente che la macchina “River Cleaner” che sarà installata sul fosso di San Rocco a Marina può essere utilizzata anche sul Bruna.
C’è già uno studio di fattibilità in questo senso.
Un museo a Ponte Tura
L’assessore Riccardo Megale ha poi avanzato l’ipotesi di usare i luoghi della bonifica come zone, nella buona stagione, come punti di attrazione, sia per percorsi di trekking, sia per le bici.
«Ma soprattutto sarebbe da recuperare Ponte Tura, che racconta la storia di questo territorio e della bonifica, che potrebbe essere trasformato in un museo».
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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