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Consonni: «Mi sento pronto per il Grifone. Ora reagiamo»

L’ipotesi di dare a Consonni la panchina biancorossa è stata di Francesco Lamioni. Così è nato il nuovo progetto tecnico del Grifone. Gianni Lamioni: «Resto altri 10 anni»
Gianni Lamioni e Gigi Consonni durante la presentazione allo Zecchini
Gianni Lamioni e Gigi Consonni durante la presentazione allo Zecchini

GROSSETO. La coppia Lamioni – Consonni si è presentata alla città.

Il primo è il proprietario del Grifone, il secondo il centrocampista della serie B, adesso nuovo allenatore biancorosso dopo le dimissioni di Roberto Malotti.

Una combinazione originale, nata dalla fresca proposta di Francesco Lamioni (figlio del patron) immediatamente discussa e accettata dall’intero vertice del sodalizio. Un cavalcavia per unire il Grosseto che fu alle aspirazioni future rilanciate da Lamioni con grande intensità.

Lamioni: «Per altri 10 anni il Grifone è mio»

«Mi preme chiarire e rispondere a quanto leggo continuamente sui social – parole di Lamioni – cioè a commenti forvianti e distorti. Il Grosseto calcio è l’investimento più importante della Lamioni Holding, finora ha raggiunto la cifra di 2 milioni e 570 mila euro in due anni, e ci impegniamo a farlo anche nel futuro».

«La mia famiglia non arretra, anzi, dopo l’ingresso di mia figlia Viola, tra pochi giorni anche mio figlio Francesco entrerà stabilmente nell’organizzazione. Il calcio maremmano, quindi, è in mani solide, tanto solide che potrebbe permettersi la serie cadetta. Le critiche alla mia persona, e alla società nascono dall’invidia. Grosseto città condona qualsiasi cosa, dimentica tutto, ma non perdona il successo. Questi personaggi – termina Lamioni – si devono mettere l’animo in pace perché per i prossimi 10 anni ci sarò io al comando insieme a Vetrini, Tonelli e il presidente Fiorini. Dopo saranno i miei figli a decidere cosa e come fare».

Il patron saluta Consonni non dimenticando Malotti: «Ho accolto Gigi con gioia, che non è il parafulmine della situazione come si cerca di far credere. Terminata la brutta prestazione di Terranuova, sono entrato negli spogliatoi per dire alla squadra che mi faceva schifo e stava sprecando talento e valori. Ho ribadito che serve rispetto per la città, a loro stessi e a me. Oltre che ai colori della maglietta. Ringrazio Malotti – continua – è un grandissimo uomo con valori assoluti e ha rassegnato le dimissioni sotto contratto».

Lamioni passa poi alla cronistoria sfociata nella decisione di arruolare Consonni.

«Ci siamo ritrovati tutti domenica sera a casa mia. Ad un cero punto Francesco ha fatto il nome di Consonni. Ci siamo guardati e dopo 30 secondi ci siamo convinti del disegno ed è partita la telefonata. Non lo voglio chiamare una bandiera – prosegue Lamioni – perché la parola è pesante e potrebbe remargli contro. Gli ho chiesto di tirarci fuori da questo brutto periodo. Non parliamo di vincere il campionato, anche se il tempo ci sarebbe, ma di allontanare in fretta questi pesi, che ci condizionano. Ho trovato – conclude – una persona straordinaria la cui pretesa economica è stata un premio in caso di successo in campionato. È sotto contratto fino a giugno 2025, ma credo sia l’elemento ideale per aprire un ciclo».

Consonni: «Centrocampo fulcro essenziale»

Il nuovo tecnico ha ascoltato le parole del patron, ha ringraziato la società per averlo tesserato.

«Una chiamata non attesa, una bella sorpresa – inizia – qualche tempo fa non avrei accettato, non sarei stato pronto. Le esperienze funzionano da apri pista, ti fanno maturare, fare il callo a qualsiasi cosa. In dieci secondo ho ponderato il detto “Profeta in patria”, l’ho scavalcato e risposto sì senza nessuna remora».

«La situazione – puntualizza Consonni – è difficile ma non tragica. Chiaro che devo esaminare la rosa ma il Grosseto non merita questa classifica, dovrebbe essere vicino al Livorno e al Siena. Farò di tutto per capire le problematiche per un campionato difficilissimo come la serie D, dove il talento non basta. Sostituisco un tecnico come Malotti, che, per carattere, mi è differente, voglio entrare in empatia col gruppo».

«Ho visto le gare di Livorno e Terranuova. Come prima impressione – prosegue Consonni – i ragazzi non reggono la pressione del campo, alle prime difficoltà la squadra si scioglie. Adesso rendiamoci conto dei perché e reagiamo. In certi frangenti la gara va gestita senza pensare solo al proprio orticello».

Sull’aspetto tattico Consonni si nasconde: «Devo capire le caratteristiche dei singoli. Posso aggiungere che è il centrocampo è il reparto cruciale, quello che permette di gestire al meglio difesa e attacco. Parlerò con i ragazzi dicendo loro che il livello tecnico è il problema minore».

Nel pomeriggio prima incontro con la squadra sull’erba del Palazzoli insieme al secondo Tommaso Salvestroni.

Il primo allenamento di Consonni al Palazzoli
Il primo allenamento di Consonni al Palazzoli

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  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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