GROSSETO. Due giorni per acquisire gli strumenti per gestire le situazioni critiche di alterazioni gravi del comportamento, rivolto a tutti gli operatori di polizia del territorio, che ha visto anche la partecipazione degli operatori sanitari del 118.
È il convegno che si è svolto nell’auditorium della questura e che è stato introdotto dalla psichiatra Edvige Facchi, direttrice della Psichiatria Grosseto, e dal questore Antonio Mannoni, tenuto da relatori di alto profilo, appartenenti a CoeSo, Azienda Usl Toscana Sud Est, Psichiatria, l’Ufsma Amiata Colline Metallifere – zona grossetana, polizia municipale, questura e prefettura di Grosseto e Procura, è stato organizzato con l’obiettivo di fare incontrare e dialogare operatori diversi per mettere a fuoco i punti di forza e le criticità che si incontrano durante lo svolgimento dell’attività, nonché la coerenza necessaria per assicurare un impatto positivo in termini sociali e di sicurezza.
Comportamenti aggressivi, come intervenire
La prima giornata è stata dedicata a conoscere i contesti della crisi e i diversi vertici di osservazione con una breve illustrazione sulla multidimensionalità del comportamento umano e a seguire sono stati forniti alcuni cenni sull’inquadramento del comportamento aggressivo, psicopatologia e valutazione del rischio di violenza, successivamente sono stati evidenziati alcuni aspetti della gestione della crisi nei contesti di emergenza – urgenza, citando esempi concreti al fine di individuare le soluzioni migliori. Nell’occasione sono stati presentati gli strumenti del Tso e Aso con approfondimenti normativi e declinazioni tecniche da utilizzare nella gestione degli interventi critici.
Nella seconda giornata – che ha visto la partecipazione della prefetta di Grosseto Paola Berardino e della procuratrice capo Maria Navarro – sono stati affrontati gli argomenti relativi alle buone pratiche e alle strategie d’intervento da adottare. A tal riguardo sono state evidenziate le tecniche comunicative nella de-escalation dell’aggressività, oltre alle misure di sicurezza per gli operatori delle professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.
È seguito un intervento dimostrativo sul “bloccare senza offendere”, tenuto da un maestro di Aikido, responsabile Dojo Grosseto e, a seguire, sono stati proiettati alcuni video sulle tecniche di contenimento, illustrati dagli istruttori di tecniche operative in servizio in questura, che hanno suscitato un notevole interesse che si è manifestato con diversi quesiti posti ai relatori.
«Il convegno ha favorito e promosso il dialogo tra Prefettura, Procura, Asl, CoeSo e forze di polizia – ha detto il questore Antonio Mannoni – incoraggiando e promuovendo la collaborazione tra i diversi operatori attori della gestione della criticità. Sono certo che la collaborazione di tutti possa contribuire in modo concreto e duraturo ad una maggiore sicurezza per tutti gli operatori coinvolti nella gestione degli eventi critici».
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