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Come riscoprire il tesoro nascosto nella pineta

Davide Bartolini: «Riportare l’economia a interessarsi della pineta può essere un primo passo. Si istituisca un tavolo permanente per creare progetti utili anche all’ambiente»
Davide Bartolini pineta
Nel riquadro il consigliere comunale Davide Bartolini (Pd), sullo sfondo una pineta

GROSSETO. Non c’è una critica all’amministrazione ma un gesto d’amore per la Maremma e le sue pinete. Questo sembra, a una prima analisi, il contenuto della mozione che Davide Bartolini (capogruppo Pd in consiglio comunale) porterà in discussione in uno dei prossimi consigli comunali.

Il suo è un progetto di valorizzazione che riguarda le pinete pubbliche e private nel Comune di Grosseto.

La mozione firmata da Bartolini muove dal presupposto che la pineta litoranea costiera è un elemento imprescindibile di identità territoriale, culturale e paesaggistica oltre che naturalistica. Un elemento che si può trasformare in una inestimabile risorsa economica per il territorio.

Gli interventi a tutela di queste aree purtroppo, in numerosi paesi dell’area mediterranea, non hanno portato a grandi risultati, e molte pinete costiere versano in uno stato di deperimento. Tra insetti dannosi (primo tra tutti la cimice americana delle conifere) e fattori climatici avversi, molte aree prima ricche di pini ne sono rimaste sguarnite, a fronte di una vegetazione che è divenuta spesso sempre più inaccessibile.

Pineta
Pineta

«Va ricordato che le pinete nella zona sono state vittime di numerosi incendi di natura dolosa – puntualizza Bartolini – come quello del 2012 che vide sparire oltre 40ettari di area pinetata all’ingresso di Marina di Grosseto, mettendo a rischio anche l’incolumità delle persone. Un altro brutto incendio è sicuramente quello del 2017 dove in via dei Platani anche le abitazioni hanno visto le fiamme molto vicine».

Obiettivo: riportare l’economia a parlare di pinete

La pineta è un territorio improduttivo da tempo e come sostiene Bartolini, anche la mancanza di interesse economico ha contribuito alla sua scarsa manutenzione. 

«Sempre più c’è la necessità di riportare un interesse economico all’interno delle pinete, per renderle nuovamente presidiate come quando il pinolo era una attività primaria per queste aree – dice Bartolini – La valorizzazione della pineta e la sua tutela passa anche attraverso progetti e associazioni che possono renderla fruibile tutelando la biodiversità e inserendo piccole economie nel rispetto dell’ambiente, rivolte, perché no, anche alla conoscenza dell’habitat pineta».

Così Bartolini ha pensato ad alcuni progetti per tornare a far vivere queste aree.

Primo progetto: pineta per i tartufi

Il primo progetto riguarda la raccolta dei tartufi. «Il soprassuolo delle zone pinetate infatti è naturalmente produttivo e vocato per il tartufo – dice Bartolini – Alcune associazioni hanno provato a stipulare contratti di comodato d’uso. Come tra l’azienda Ponticelli e l’associazione tartufai, dove si pone proprio l’obiettivo di valorizzare il suolo per la raccolta dei tartufi».

Tartufo bianchetto
Tartufo bianchetto

«Così intendevano anche rendere nuovamente presidiata la pineta – precisa – realizzando in economia la manutenzione del bosco. Facendo tutto, per quanto di possibile, a mano. Cosa che altrimenti non sarebbe stata fatta se non con progetti del piano AIB o simili».

Secondo progetto: sentieri di interesse ambientale

Secondo Bartolini sarebbe interessante anche realizzare un percorso nell’area di Fiumara, possibilmente in corrispondenza di uno dei parcheggi fino al mare. «Si potrebbero coinvolgere associazioni di guide ambientali ma anche installare edicole didattiche – racconta – sarebbe interessante mettere il cittadino o il turista in condizione di conoscere le principali caratteristiche ambientali, faunistiche e floristiche della pineta, come ad esempio le specie rare e tutelare come le orchidee della pineta litoranea».

La proposta di Bartolini si estende anche al recupero di pini marittimi morti o morenti. «Con piante “micorrizzate” si potrebbero sostituire le piante che non ci sono più o che sono irrecuperabili, si renderebbe la pineta nuovamente produttiva almeno per quanto riguarda il suolo – precisa – e quindi si potrebbe affidare a un’associazione che sarebbe in grado di gestirla in autonomia»

Ultima proposta, l’istituzione di un osservatorio faunistico con l’avvio di una raccolta di dati bioacustici per il monitoraggio dell’avifauna. «A livello locale ci sono alcune associazioni, anche legate al mondo venatorio, in grado di studiare in maniera scientifica i flussi migratori dell’avifauna – dice Bartolini – Si veda la Progetto Migratoria Odv, partner del Cnr per esempio. Data la vicinanza all’ambiente pelagico della pineta e l’importanza di specie come il Fratino o il Succiacapre, sarebbe possibile ipotizzare anche l’avvio di questo tipo di progettualità per monitorare l’avifauna delle nostre pinete».

L’appello all’amministrazione Vivarelli Colonna

«Con queste proposte – dice Bartolini – come consigliere comunale, chiedo al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di impegnarsi a creare le condizioni affinché si possa dare vita a un percorso partecipativo per valutare le proposte da sviluppare dentro le aree pinetate».

Secondo il consigliere Pd è necessario, «Istituire o dare seguito a un tavolo permanente di amministrazione e di governo della pineta che si occupi sia della pineta di proprietà pubblica che di quella di proprietà privata – precisa il consigliere – Dove la condivisione delle informazioni e conoscenze tra istituzioni e soggetti portatori di interessi diffusi, riusciranno a individuare associazioni o enti (anche il Comune stesso) adatti a sviluppare progetti dentro le aree pinetate nel rispetto della biodiversità».

Così, Bartolini, prova a seminare un pinolo. Al primo consiglio comunale utile, sarà stabilito se è destinato a germogliare.

Autore

  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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