GROSSETO. Un progetto che punta alla riabilitazione del detenuto e al suo reinserimento nel mondo del lavoro, anche durante il periodo del carcere: questo è “Com.pa.i.o“. 8 detenuti del carcere di Grosseto avranno la possibilità di seguire dei corsi di formazione e, dopo, degli stage in alcune aziende.
I carcerati potranno formarsi sul mondo della manutenzione degli spazi verdi e sulla panificazione. «Vogliamo creare una nuova opportunità per chi l’ha persa – dice Anna Rita Bramerini, direttrice di Cna Grosseto – È importante che le persone possano reinserirsi nella società e nel mondo del lavoro rieducati, per dare loro una seconda possibilità».
«Un ringraziamento speciale va alle aziende del territorio, che accoglieranno i detenuti, e anche al Comune di Grosseto – continua – che ci ha dato la possibilità di realizzare questo progetto, e anche alla Regione, che ha accolto il nostro percorso legato alla legalità».
I lavori per i detenuti
I detenuti hanno già scelto fra due percorsi diversi, uno dedicato alla cura degli spazi verdi e l’altro dedicato alla panificazione. «Abbiamo scelto questi due ambiti per far fronte all’esigenza di mano d’opera specializzata di alcune aziende – dice Elena Dolci, responsabile di Cna servizi – Insieme abbiamo individuato le carenze del mercato lavorativo e abbiamo deciso di formare i detenuti proprio su queste».
«Siamo tutti molto felici di questo progetto e ci crediamo fortemente, perché dare una seconda possibilità ai detenuti è fondamentale – continua Eleonora d’Amico, educatrice della casa circondariale di Grosseto – La scelta dei detenuti adatti è stata un po’ difficile: per primi abbiamo scelto chi rimarrà a lungo nel carcere di Grosseto, anche fra chi è in attesa del processo. Così abbiamo individuato 8 detenuti per questo progetto».
Non ci sarà solo il lavoro, visto che è previsto anche la creazione di un orto in carcere. «Nella struttura creeremo uno spazio per dare la possibilità ai detenuti di poter coltivare qualche verdura e frutto – dice d’Amico – che poi saranno utilizzate nella cucina del carcere».
I corsi di formazione inizieranno fra maggio e giugno. «Anche i detenuti sono molto entusiasti, alcuni volevano partecipare ad entrambi i corsi di formazione – dice l’educatrice – Per tutti noi è un modo per rieducare il detenuto e renderlo pronto a tornare in una vita di legalità».
Soddisfatte anche le aziende
“Com.pa.i.o” è possibile grazie all’umanità che hanno dimostrato le aziende coinvolte, ovvero Favilli Rinaldo e la Cooperativa il Melograno. «Siamo molto felici di questo progetto, abbiamo già collaborato con altri detenuti ed è stato meraviglioso, siamo riusciti a creare un legame di affetto con loro – dice Luigi Favilli – È stato veramente un esperienza unica, che ci teniamo a replicare con questo progetto».
«Per il detenuto è difficile reintegrarsi, per via dello stigma che si porta dietro essendo stato in carcere – dice Silvia Giannella, responsabile ufficio risorse umane – Non tutti assumerebbero un ex detenuto. È per questo che il progetto è importante: rende efficace il reinserimento nel mondo del lavoro».
Anche il Comune è soddisfatto. «Siamo felici di poter affiancare “Com.pa.i.o”, perché aiuta l’integrazione dopo un percorso difficile – dice Sara Minozzi, assessora del Comune – Inoltre ottimizza anche il tempo passato in carcere e insegna al detenuto sia il rispetto delle regole che un lavoro».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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