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Coltellate e sprangate, due ragazzi dimessi

I due ventenni che erano stati medicati all’ospedale Misericordia sono tornati a casa, il ventottenne ricoverato a Siena è ancora in prognosi riservata ma stabile
Le macchie di sangue lasciate a terra dopo l'accoltellamento in via Pietri
L’impronta dei piedi lasciata nel sangue

GROSSETO. Sono già stati dimessi i due ventenni coinvolti nella rissa scoppiata nelle prime ore di lunedì 26 agosto in via Pietri, a due passi dal Cottolengo. Mentre il terzo, un 28enne, è ancora ricoverato in prognosi riservata alle Scotte di Siena.

Le sue condizioni, seppur gravi, sono stabili: il ragazzo non sarebbe in pericolo di vita. Intanto, le indagini della squadra mobile sulla rissa scoppiata nella zona tra il tribunale e il Cottolengo continuano. Intanto, con il racconto dei due ragazzi che sono stati dimessi.

Il giovane bengalese, 20 anni, è finito all’ospedale con una profonda ferita alla testa. L’altro, il ragazzo tunisino, suo coetaneo, con una coltellata sotto a un’ascella. 

La fuga in due direzioni opposte

Erano armati di coltello e spranghe, ma avevano con sé anche una pistola scacciacani che non è stata utilizzata. Coltello e pistola che sono stati sequestrati dagli agenti delle volanti, intervenuti appena ricevuto l’allarme. 

La pistola era sporca di sangue. 

I tre si sarebbero affrontati, per motivi sui quali sta indagando la polizia, in via Petri. Poi, da qui, i due fratelli tunisini di 18 e 28 anni sono scappati lungo via Garigliano e sono arrivati in via Adda dove la loro fuga è finita. 

Quando sono stati soccorsi erano in una pozza di sangue. Tanto ne avevano perso durante la fuga, probabilmente in bicicletta. Il terzo ragazzo, un ventenne di origini bengalesi invece, è scappato in direzione opposta. È stato lui a dare l’allarme al 112, una volta arrivato a casa, in via Beethoven, e a chiedere l’intervento dell’ambulanza. Aveva una profonda ferita sulla testa, provocata da una sprangata

Rissa, lesioni gravissime. Forse tentato omicidio: potrebbero essere questi i reati contestati dalla procura che sta coordinando le indagini della squadra mobile ai tre ragazzi. Rissa scoppiata per motivi ancora ignoti

Sicurezza, Rossi (FDI): “Simiani critica se stesso e il PD. Episodi tra stranieri figli delle scellerate scelte sull’immigrazione da parte della sinistra protrattisi per anni”

Rossi: «Episodio figlio delle scelte della sinistra»

Non si placa la polemica politica sulla rissa scoppiata a Grosseto. Questa volta è il parlamentare di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi a rispondere al collega Marco Simiani, deputato dem. «Integrare gli immigrati che si macchiano di crimini è la sua soluzione o apre gli occhi sul degrado causato da taluni soggetti che arrivano senza controlli e che finiscono in mano alla criminalità organizzata e delinquono? Preferisce punire chi commette reati, soprattutto quelli legati alla droga, che rappresentano nel nostro territorio la stragrande maggioranza dei fatti incresciosi degli ultimi tempi oppure pensa che il problema sia risolvibile come ha fatto la sinistra nel decennio precedente con la solita ricetta demagogica?», si chiede Rossi.

Fabrizio Rossi

«Fdi ha fatto la sua scelta da tempo – aggiunge – I delinquenti a maggior ragione se illegalmente presenti nel territorio nazionale devono essere espulsi dal paese o messi in carcere e, grazie alle politiche del governo Meloni, oltre ad esserci un calo del 65% degli sbarchi, anche le espulsioni (effettive) sono più che raddoppiate».

L’ipotesi di Rossi: «Regolamento di conti per la droga»

L’ennesimo episodio di violenza e «regolamento, plausibile, di conti a Grosseto, dovuto allo spaccio di stupefacenti, con tanto di accoltellamento tra extracomunitari – aggiunge Fabrizio Rossi – è la cartina di tornasole delle scellerate politiche a maglie non larghe, ma larghissime, della sinistra del passato. Non si tratta di coloro che sono sbarcati ieri, ma soggetti che da anni gravitano illegalmente nel Paese o che ormai sono dediti alla delinquenza. La stessa premier ha dovuto denunciare alla procura antimafia il malaffare dietro l’immigrazione illegale, e ancora vogliamo dire che il problema è lo ius soli?».

No allo ius soli, quindi. Ma anche no all’integrazione a tutti i costi e alla liberalizzazione delle droghe leggere. «Il governo Meloni – commenta Rossi – come vorrebbe far credere il Dem Simiani, non ha certamente fallito sulle politiche contro l’immigrazione clandestina o contro l’uso e spaccio di droga, tantomeno sulla sicurezza come anche i dati recentemente illustrati dal sindaco di Grosseto testimoniano. I numeri non sono interpretabili in base alla volontà politica del Pd. Parlano chiaro. Gli sbarchi in Italia, in special modo nell’ultimo periodo, sono calati vertiginosamente e la lotta contro l’immigrazione clandestina sta funzionando con le espulsioni anche queste più che raddoppiate ed effettive».

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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