ROCCASTRADA. Hanno chiamato a casa, chiedendo di parlare con il proprietario. Si sono presentati come carabinieri, e non si trattava di un tentativo di truffa. Ma dei militari della stazione di Roccastrada, che dovevano notificare a un 33enne, un ordine di carcerazione. L’uomo infatti, che aveva beneficiato della sospensione condizionale per un vecchio episodio di furto e spaccio, si era messo di nuovo nei guai. Un’altra volta per spaccio.
Per questo il giudice ha deciso che fosse arrivato il momento di sospendergli il beneficio e farlo accompagnare in carcere. Ma la sua compagna, al telefono, ha detto ai militari che non erano a casa, nonostante la loro auto fosse parcheggiata vicino alla loro abitazione, in pieno centro a Roccastrada.
La compagna: «Siamo da mio padre a Chiusdino»
È stata la compagna dell’uomo a dire ai carabinieri che entrambi non erano in casa, perché era andati a trovare il suocero a Chiusdino, in provincia di Siena.
I militari della stazione di Roccastrada sono quindi saliti in auto e, dopo aver cercato il 33enne, senza fortuna, da tutti i parenti e amici che ha nel Roccastradino, hanno deciso di andare a Chiusdino, dopo aver avvisato i colleghi.
Arrivati però a casa del suocero, la coppia non c’era. Stupito e preoccupato che fosse successo qualcosa alla figlia, l’anziano ha detto ai carabinieri che non la sentiva da qualche giorno ma che a casa sua non si era presentato nessuno.
I carabinieri sono quindi saliti di nuovo in auto e sono tornati a Roccastrada. Quando, dopo ore, hanno suonato di nuovo al campanello, se lo sono trovati di fronte e lo hanno arrestato. Difeso dall’avvocata Francesca Tancredi, l’uomo è ora in carcere a Siena.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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