GROSSETO. Complice la serata tiepida, in Maremma anche a fine ottobre capitano giornate così, sabato 23 il centro storico di Grosseto era pieno come in poche occasioni. Difficile trovare un tavolo per mangiare qualcosa e anche i consumatori dell’aperitivo sono stati “spalmati” su tavoli appoggiati un po’ ovunque. Tanti giovani, ma anche famiglie.
Alcuni locali nuovi, o riaperti da poco, figli del coraggio di qualche imprenditore che ancora crede nel meraviglioso cuore della città, stanno contribuendo alla riscoperta della Grosseto dentro alle Mura.
Ma c’è ancora molto da fare. E il neonato assessore al centro storico, nelle mani di Assopigliatutto Fabrizio Rossi, dovrà dimostrare con i fatti un’attenzione particolare a una parte di città che non è solo di chi ci vive, ma è di tutti i grossetani. E anche Bruno Ceccherini, che ha la delega all’economia, insiste da tempo sulla rinascita del centro.
Bene, noi siamo qui a misurare i progressi e a valutare le idee.
Intanto ci permettiamo di segnalare sette temi, sui quali aprire un dibattito, con la città, le categorie e, ovviamente, l’Amministrazione.
Sette temi per il rilancio del centro storico
- LE MURA – Le Mura medicee sono la chiave di tutto. E non ci prendiamo in giro, sono sfruttate un centesimo di quello che potrebbero essere. Il Maiano è, di fatto, abbandonato. E il collegamento con il parcheggio di sotto è rimasto nei progetti. La Cavallerizza è stata riqualificata, ma il cancello toglie ogni poesia. Certe aree devono essere date in concessione a chi abbia voglia di fare impresa. L’esempio di Hottimo, sopra a Porta Corsica, dovrebbe insegnare qualcosa. È chiedere troppo immaginare di camminare, la sera, da un locale all’altro sopra alle Mura?
- IL CASSERO E LA SALA EDEN – Sono realtà collegate alle Mura. Ci sono due progetti in corso che promettono bene. Ma deve essere chiaro a tutti che non possono restare isolati, per funzionare devono essere inseriti in un percorso che comprenda tutto l’esagono. Insomma, non ci si deve andare apposta, devono essere parte di un contesto.
- IL MARRACCINI – Promesse, accuse, contropromesse, contenziosi legali. Dietro all’ex cinema è stato detto di tutto, è anche diventato tema caldo da campagna elettorale. Ma una cosa è certa: così fa schifo. Chi cammina in centro, quella via la evita. Sono coraggiosi un paio di locali a resisterci. Insomma, la nuova amministrazione, che poi è quella vecchia, deve mettere il caso-Marraccini in testa alle cose da fare.
- IL CARCERE – Andrà alla caserma Barbetti. Ma il futuro, quando si parla di progetti pubblici, fa sempre paura. Pensate a una frase come “La Tirrenica sarà un’autostrada”, dentro ci sono 50 anni di promesse mancate. Quindi, nonostante l’intervento sia inserito in quel curioso acronimo che è Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) ci aspettiamo che il trasferimento avvenga in fretta. Con due conseguenze: il recupero di un palazzo che è correlato al percorso delle Mura e, soprattutto, condizioni più decenti per i carcerati, ora tenuti in una situazione insostenibile. Chiedete a don Enzo Capitani cosa ne pensa.
- PIAZZA DANTE E I PORTICI – Altra nota dolente, i portici di piazza Dante. Sono stati sistemati a toppe, un po’ come un patchwork della ristrutturazione. Sotto ci sono almeno dieci colori diversi delle pareti e tre pavimentazioni, fili che penzolano, luci rotte. Una roba che non sarebbe tollerabile in periferia, figuriamoci nella piazza principale della città. Anche Canapone, se ci fate caso, è voltato dall’altra parte. Un motivo ci sarà.
- PIAZZA DELLA PALMA – Anche qui è bene essere chiari, la mezza pedonalizzazione è un compromesso senza senso anche se, nella parte libera, qualcosa è stato fatto grazie alla buona volontà dei titolari di un locale. Forse non tutti lo sanno, ma quest’area era nata per diventare una “piazza delle erbe“. Un mercatino in questo senso, solo al mattino, sentendo le associazioni degli agricoltori, sarebbe un’attrazione non da poco.
- IL MERCATO DEL GIOVEDÌ – Altro grande tema, che meriterebbe un approfondimento importante. E sappiamo bene che le associazioni degli ambulanti non sono così morbide quando si parla di cambiare qualcosa. Ma davvero siamo convinti che l’attuale collocazione sia funzionale? Che non si possa fare qualcosa di meglio? Una cosa è certa: il mercato del giovedì paralizza parte della città, perché toglie la circolazione attorno alle Mura e toglie una parte considerevole di parcheggi. C’era, anni fa, uno studio di Confcommercio che dimostrava che il “mercato diffuso“, quindi inserito dentro alle Mura in più location, sarebbe possibile. Quindi piazza Nassiriya, via Saffi, piazza della Palma, piazza San Francesco, anche, perché no, piazza Dante. Un mercato così avrebbe più vantaggi: riporterebbe il traffico alla normalità, restituirebbe parcheggi a servizio del centro e del mercato stesso, obbligherebbe i clienti dei banchi a entrare nel centro storico. Con vantaggi anche per i negozi.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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