GROSSETO. Da una parte la stretta di mano con il generale dell’Esercito D’Ubaldi e la promessa che il personale del Cemivet resterà al proprio posto e che verrà sviluppata una nuova progettualità che riguarderà quello che resta del comparto ippico, dall’altra, la sensazione che in 10 anni non sia cambiato nulla.
Nemmeno le parole pronunciate dallo stesso generale, identiche a quelle dell’allora sottosegretario alla Difesa, in riposta al parlamentare Luca Sani che nel 2014, sul trasferimento dell’allevamento dei cavalli a Montelibretti. Ipotesi che oggi è diventata realtà e che ha suscitato la reazione del Comitato dei cittadini che da giorni sta raccogliendo le firme contro il trasferimento delle scuderie.
L’attacco del comitato: «Delusi da questa decisione»
Il Comitato cittadino No al trasferimento del Cemivet sbotta: «Sono 10 anni che viene minacciato il trasferimento del Centro militare veterinario – scrivono sulla pagina facebook del Comitato – ed è inaccettabile che oggi qualcuno si presenti a Grosseto senza uno straccio di progetto».
Il primo cittadino non ha aspettato a rispondere. «Ho espresso le mie perplessità rispetto al trasferimento ribadendo che tale manovra produrrebbe la morte dell’allevamento stesso. Così ho detto – scrive Vivarelli Colonna – Nel complesso il confronto, che è il primo eventualmente di altri, lo ho ritenuto soddisfacente visto che più volte il generale D’Ubaldi ha ribadito di essere qui per costruire ponti e che altre progettualità molto interessanti di sviluppo sono state valutate e prese in seria considerazione».
Dieci anni fa l’Esercito aveva annunciato un piano di razionalizzazione che prevedeva il trasferimento dell’allevamento dei quadrupedi a Roma.
Un’ipotesi vecchia 10 anni
Fa impressione leggere oggi, dieci anni dopo, la cronaca degli eventi. Nel 2014 il parlamentare Luca Sani (Pd) aveva chiesto lumi proprio sull’ipotesi del trasferimento dell’allevamento dei cavalli a Montelibretti.
«La Forza armata sta valutando la possibilità di trasferire l’attività di allevamento dei puledri dal Centro militare veterinario (CeMiVet) di Grosseto al Centro militare di equitazione di Montelibretti (Roma), mantenendo al CeMiVet la capacità cinofila ed il Centro ippico militare che potrebbe così continuare a svolgere le attuali attività, compresa l’ippoterapia». Le stesse parole che oggi il generale D’Ubaldi ha detto a Vivarelli Colonna, dieci anni fa le aveva pronunciate il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano rispondendo all’interrogazione di Sani sul trasferimento del Centro militare veterinario da Grosseto a Montelibretti.
La lettera di Bonifazi alla ministra
Sindaco di Grosseto era Emilio Bonifazi. Che prese carta e penna e scrisse all’allora ministra della Difesa Roberta Pinotti.
«Tale spostamento ha creato allarme presso i lavoratori e le istituzioni locali», aveva detto Sani durante la sua interrogazione, che aveva riportato una lettera del sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi al Ministro della difesa, Roberta Pinotti.
Per il sindaco Bonifazi tale scelta non avrebbe avuto alcun senso, né dal punto di vista finanziario né in termini di principio. «Lo spostamento del centro cavalli lascerebbe infatti inutilizzati pascoli e spazi particolarmente idonei, causerebbe l’interruzione dell’apprezzata attività anche nel campo dell’ippoterapia oltre, naturalmente, a portare all’abbandono di strutture veterinarie, scuderie specializzate e mezzi che non sono trasferibili, oltre che di edifici di un certo pregio storico e architettonico. Per il primo cittadino di Grosseto lo spostamento del CeMiVet causerebbe quindi ulteriore «spreco di denaro pubblico», aveva scritto l’allora primo cittadino di Grosseto.
Per dieci anni, le cose sono andate avanti sempre con la spada di Damocle sulla testa delle scuderie. Oggi, con le parole di D’Ubaldi però, si ha quasi la sensazione che un passo avanti, verso il trasferimento a Montelibretti delle scuderie, sia stato fatto.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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