GROSSETO. La giudice per le indagini preliminari di Grosseto Cecilia Balsamo ha archiviato il procedimento per diffamazione avviato dall’imprenditore Tommaso Becagli contro Roberto Barocci, difeso dall’avvocato Massimo Ceciarini, e Matteo Della Negra, difeso dall’avvocato Marco Meconcelli, ritenendo che non vi siano elementi probatori sufficienti a giustificare una condanna.
Anche il pubblico ministero Giampaolo Melchionna aveva richiesto l’archiviazione, riconoscendo che i due esponenti del comitato Grosseto Aria Pulita hanno esercitato legittimamente il diritto di critica.
Le accuse e l’archiviazione
La presunta diffamazione sarebbe avvenuta a seguito di un’intervista video rilasciata dai due attivisti il 6 gennaio 2023, in occasione di sversamenti maleodoranti nei fossi campestri adiacenti agli impianti a biogas di Tommaso Becagli.
Tali episodi erano stati documentati anche dalla stampa locale.
Campioni d’acqua prelevati quell’occasione e analizzati da un laboratorio privato avevano confermato l’inquinamento da sostanze organiche in fermentazione, in particolare da ammoniaca. Nella sua ordinanza, la Gip ha sottolineato che “gli indagati si sono limitati ad offrire un’ipotesi plausibile, fondata su elementi concreti come il colore e l’odore del liquido e la vicinanza del luogo di sversamento agli impianti”.
Inoltre la giudice ha evidenziato che “come segnalato dal pubblico ministero nella richiesta di archiviazione, sul punto è attualmente pendente un procedimento penale in ambito del quale sono tuttora in corso indagini volte a verificare se si tratti di uno sversamento isolato o se sia riconducibile al trattamento delle biomasse”.
Sulla vicenda del 6 gennaio 2023 ha riferito in consiglio regionale l’assessore all’ambiente della Regione Toscana, allegando un rapporto dell’Arpat regionale che informa dell’avvio di indagini da parte di organi di polizia giudiziaria a carico della Site, amministrata dal signor Tommaso Becagli.
Pertanto il Gip scrive nella sua ordinanza di archiviazione: “Il Della Negra e il Barocci, nella loro veste di rappresentanti di organizzazioni volte alla tutela dell’ambiente, si sono limitati a fornire una possibile lettura dei fatti, esprimendo valutazioni critiche sulla gestione degli impianti a biogas che permangono certamente entro i confini dell’esercizio del diritto di critica”.
Barocci e Della Negra non si fermano
Per Della Negra e Barocci, questa archiviazione conferma la legittimità della loro azione: «Querelare per diffamazione semplici cittadini che rivendicano trasparenza sull’uso di beni comuni come l’aria e l’acqua è un atto dimostrativo molto forte».
Questa decisione segue l’archiviazione di altre tre querele presentate dall’imprenditore del biogas Amedeo Vasellini e l’assoluzione in un altro procedimento intentato dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
«Anche stavolta la giustizia ha fatto rapidamente chiarezza – proseguono i due esponenti del comitato Grosseto Aria Pulita – e siccome purtroppo il problema dei cattivi odori resta ancora un nodo irrisolto vogliamo rassicurare tutti, sia chi si impegna insieme a noi, sia chi non sopporta il nostro impegno: per la tutela dell’ambiente e della salute dei grossetani continueremo a esercitare il nostro diritto di critica».
Impianti riconvertiti in biometano: «Il problema aumenta»
«Abbiamo appreso dall’Albo pretorio del Comune – aggiungono Barocci e Della Negra – che le società di tre impianti a biogas di Grosseto hanno ricevuto pareri favorevoli dall’Amministrazione comunale per la riconversione a biometano».
«Tuttavia i documenti pubblicati indicano un significativo aumento delle quantità trattate: si prevede il raddoppio del materiale organico in ingresso, composto principalmente da letami dell’industria zootecnica proveniente da fuori regione. Questo comporterà inevitabilmente un incremento della quantità di digestato da distribuire nei terreni agricoli della zona, con tutte le conseguenze che ne derivano».
«Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha dichiarato lo scorso 17 gennaio che “il revamping avverrà avvalendosi di tecnologia innovativa che garantirà la risoluzione della problematica dei miasmi”. Ma i precedenti ci inducono a dubitare: anche in passato gli impianti a biogas erano stati autorizzati con la garanzia che non avrebbero generato cattivi odori».
«Nel novembre 2019, in una nota del Comune di Grosseto dal titolo “Miasmi: il tavolo tecnico registra la sostanziale conformità sugli 8 impianti del territorio” lo stesso Vivarelli Colonna rassicurava i cittadini affermando che gli impianti rispettavano le normative. Ma la realtà, che è sotto il naso di tutti, ha raccontato un’altra storia».
«In base alla legge 108/2001, ai cittadini è garantito il diritto a essere informati sin dalle prime fasi dei progetti che hanno ricadute ambientali, cioè “quando tutte le opzioni e soluzioni sono ancora possibili”. Eppure, ad oggi, non riusciamo ad avere informazioni puntuali su questi progetti né dal Comune di Grosseto né dalla Regione Toscana».
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