Irma, Gina Aldo e le altre vittime delle “marocchinate”
GROSSETO. Alla fine di luglio si era rivolto alla procura militare e ai carabinieri affinché si svolgessero accertamenti sul “pozzo sprofondatoio”, nel comune di Roccastrada. Una “foiba” dove, dopo l’8 settembre 1943, avrebbero gettato anche i cadaveri di diversi prigionieri.