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Castiglione piange il due volte premio Oscar

Nei giorni scorsi si è spento a 86 anni il montatore Arthur Schmidt: frequentava il borgo dove aveva una casa sua moglie. Ha vinto la statuetta con Forrest Gump e Chi ha incastrato Roger Rabbit
Arthur Schmidt e, a destra, le immagini di alcuni suoi film

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Nei giorni scorsi si è spento, a 86 anni, nella sua casa di Santa Barbara in California, negli Stati Uniti, Arthur Schmidt, due volte premio Oscar. In pochi però sapevano che Schmidt veniva con regolarità a Castiglione della Pescaia che frequentava da decenni, grazie al matrimonio con Susan Craig, che insieme alla sorella Gillian, vedova del pilota aeronautico Giovanni Dal Pra avvenuta nel 2017, dove possedevano una casa nella pineta di Roccamare voluta dai genitori.

«Arthur ha sempre visto la Maremma e Castiglione come un luogo del buen ritiro – ha detto Gillian Craig da Londra ricordando il cognato – un posto rigenerante, e almeno un paio di volte all’anno il volo dall’America era immancabile, per ritemprarsi dalle fatiche del cinema di Hollywood».

Arthur Schmidt con l’Oscar

Tanti i film di successo

La carriera di Arthur Schmidt è iniziata sulle orme del padre, facendo il montatore di film che poi hanno fatto la storia del cinema mondiale: Roger Rabbit, la serie Ritorno al futuro e Forrest Gump, tra le tante pellicole lavorate.

Schmidt proprio per Roger Rabbit e Forrest Gump aveva anche vinto, nella categoria appunto per il montaggio, due Oscar ed era insomma l’uomo di fiducia del regista Robert Zemeckis con cui ha sempre avuto una collaborazione strettissima. Nel 2009 aveva anche ricevuto, proprio dalle mani di Zemeckis, il premio alla carriera dall’American Cinema Editors.

Arthur Schmidt e Robert Zemeckis

Schmidt aveva iniziato a frequentare Castiglione della Pescaia dopo il matrimonio, e si era insomma innamorato anche della tranquillità e della natura che circonda la Maremma, come tanti personaggi: vicini di casa erano Italo Calvino e Fruttero e carlo Fruttero, ma anche la famiglia Veronesi, con Giovanni da alcuni anni direttore artistico del Festival del cinema di Mare che scatterà a Castiglione il prossimo 24 agosto.

Ad Hollywood Arthur Schmidt è considerato una vera leggenda, anche perché ha saputo evolversi con i decenni, passando dal montaggio analogico attraverso il taglio della pellicola di celluloide per arrivare ai computer dell’era digitale, ma sempre con quel tocco particolare che gli spettatori di tutto il Mondo hanno saputo apprezzare, non conoscendo di fatto l’autore della magia.

Arthur Schmidt, una vita alla moviola e l’eredità del babbo

Sui siti specializzati di cinema Arthur R. Schmidt è stato ricordato con molti articoli. Conosciuto come “Artie”, Schmidt non avrebbe potuto scegliere una carriera diversa dal cinema, né avrebbe mai potuto svolgere una mansione diversa dal montatore: suo padre era infatti Arthur P. Schmidt, editor nomination all’Oscar addirittura per Viale del tramonto (1950) e Sayonara (1957), ma alla moviola anche per Sabrina, L’asso nella manica, A qualcuno piace caldo, e Arthur ha così continuato sulle orme del padre lasciando anche lui un segno indelebile.

Quando il padre morì prematuramente a 52 anni, la Paramount offrì ad Arthur degli stage pagati verso la metà degli anni Sessanta, e Schmidt iniziò da assistente montatore, venendo finalmente accreditato il suo lavoro per Il maratoneta (1976). Il suo primo lavoro da responsabile fu però Io, Beau Geste e la legione straniera (1977), esordio alla regia del comico Marty Feldman.

Il 1985 fu l’anno della svolta, non solo perché firmò il montaggio di Fandango con Kevin Costner, ma anche perché incontrò sulla sua strada Robert Zemeckis per Ritorno al futuro, dividendosi il lavoro ex-aequo con Harry Keramidas, per ragioni di tempistiche strette.

Il suo primo Oscar arrivò, dopo che l’aveva sfiorato per La ragazza di Nashville, con l’immortale Chi ha incastrato Roger Rabbit, che gli garantì più avanti una seconda statuetta per Forrest Gump. Dopo il faticoso 2000, quando montò Cast Away e Le verità nascoste, Schmidt ha diminuito la sua presenza in sala di montaggio, nonostante avesse imparato a gestire il digitale in Avid, sempre aggiornandosi di continuo.

Tra gli ultimi lavori le consulenze accreditate per Pirati dei Caraibi – La maledizione della Prima Luna (2003) e Flight (2012).

 

 

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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