GROSSETO. Arrestato, alle 4 del mattino, il 17 giugno 1983. Accusato di traffico di droga e associazione camorristica. Processato e condannato a dieci anni di carcere, poi assolto dalla Corte d’appello di Napoli, il 15 settembre 1986. Sentenza confermata l’anno dopo dalla Cassazione. 

Un errore giudiziario clamoroso, quello che vide protagonista il popolare – e amatissimo – conduttore tv Enzo Tortora, volto della Domenica sportiva e ideatore di Portobello. 

Un documentario su Rai Tre

Al fianco di Tortora, in tutta questa terribile vicenda, c’è sempre stata la sua compagna, Francesca Scopelliti, ex senatrice e giornalista che è stata anche assessore allo Sviluppo economico del Comune di Grosseto, dove vive da anni. 

“Ho voglia di immaginarmi altrove” è il titolo del documentario che verrà trasmesso venerdì 13 ottobre alle 21.20 su Rai Tre. Ma è anche una frase che Enzo Tortora, vittima di un vergognoso caso giudiziario,  scrisse alla sua compagna Francesca Scopelliti dal carcere di Regina Coeli. 

Il documentario, realizzato dalla Rai insieme alla Moviheart, offre emozioni e sorrisi, indignazione e amarezza, rabbia e dolore insieme a delle belle pagine della televisione di ieri. Un documentario che offre esplicite e chiare dichiarazioni di personaggi importanti, giornalisti, giuristi, politici, testimoni diretti di quella triste vicenda.

Il tutto avvalorato da un eccezionale “colpo” giornalistico: per la prima volta, dopo tanti anni, parla il giudice Michele Morello, l’uomo che – in Appello – senza enfasi mediatiche, con la forza della sua cultura giuridica e la pace della sua coscienza, studiò le carte processuali che avevano condannato Tortora riportando la vicenda giudiziaria sui binari della verità. E della piena assoluzione. Una operazione-verità con la quale la Rai vuole riportare Enzo Tortora su quegli stessi schermi.