Cardiologia a Piombino, la vera battaglia è un'altra | MaremmaOggi Skip to content

Cardiologia a Piombino, la vera battaglia è un’altra

Il problema della cardiologia a Piombino è analogo a quello di altri piccoli centri. Il Villamarina non è attrattivo. Ecco perché serve un’altra battaglia
L'ospedale Villamarina di Piombino
L’ospedale Villamarina di Piombino

PIOMBINO. «Continueremo a lavorare per reperire medici cardiologi in modo da assicurare continuità»: le parole dell’Asl sulla cardiologia a Piombino sono spiazzanti. Ma non troppo.

Perché il problema del reparto di cardiologia a Piombino è analogo a quello di altri ospedali in centri non capoluogo di provincia e logisticamente scomodi. In un contesto generale nel quale è difficile reperire medici, quale che sia la specializzazione.

Deve essere chiaro a tutti il percorso.

I giovani medici cardiologi, in Toscana, si laureano a Pisa, Siena e Firenze. Nelle tre grandi sedi di aziende universitarie, Ospedali Pisani, Le Scotte e Careggi. E, come primo obiettivo, appena hanno la laurea e la specializzazione in mano, cercano di restare nell’azienda dove si sono formati. O comunque in strutture di eccellenza, come quelle gestite dalla Fondazione Monasterio (ospedale San Cataldo-Cnr di Pisa e l’ospedale del Cuore di Massa).

I posti in questi centri di eccellenza, però, sono pochi. In alternativa, restando in Toscana, i nuovi medici cercano collocazione negli ospedali di primo livello, sono 12 in Toscana, quasi tutti nei capoluoghi di provincia (a parte il San Giuseppe a Empoli, il Versilia a Viareggio, il Lotti a Pontedera e il Ss Annunziata a Bagno a Ripoli).

Non mancano, fra questi, le eccellenze. Una su tutte il reparto di cardiologia di Grosseto, dove attorno al primario Ugo Limbruno si è creato un gruppo di professionisti che attira pazienti da tutta la Regione e anche da fuori.

A volte i nuovi laureati vengono anche attratti dal settore privato. Che, come nei vasi comunicanti, riempie gli spazi che vengono lasciati vuoti dal pubblico.

Ma non mancano le opportunità anche fuori dalla Toscana e, in qualche caso, dall’Italia.

Piombino, ospedale non attrattivo

Piombino ha un ospedale di livello base come, tanto per fare un paragone con località vicine, Portoferraio e Cecina o Massa Marittima e Orbetello in Maremma. 

E, nonostante il Villamarina garantisca prestazioni di ottimo livello, sotto la guida della dottoressa Frediani, che dirige la struttura complessa Piombino-Elba, non è attrattivo. Lo dimostrano i numerosi bandi di ricerca di cardiologi per Piombino andati deserti.

E c’è un altro aspetto, non di secondo piano. I medici chirurghi per mantenere il proprio “ranking” devono effettuare un certo numero di interventi all’anno. Cosa che a Piombino, numeri alla mano, è impossibile.

I due chirurghi cardiologi che lavorano a Piombino, per qualche tempo, hanno mantenuto i numeri operando a Pisa e Livorno pazienti di Piombino. L’Asl aveva poi impedito questa pratica ma, da qualche mese, grazie all’intervento del sindaco Francesco Ferrari, è stata riattivata. Almeno non c’è il rischio di perdere anche queste due eccellenze.

In cardiologia al Villamarina al lavoro ci sono solo tre medici. I turni h24, ripristinati nell’estate scorsa, vengono coperti grazie alle sostituzioni di medici di altre zone e anche di altre Asl, pagati molto bene (100 euro all’ora di giorno, 600 di notte, cifre lorde) che, su base volontaria, accettano di spostarsi ogni tanto al Villamarina.

Un sistema su più livelli

Del resto il sistema sanitario toscano funziona così, su più livelli. E, fatte salve le urgenze, che nella cardiologia capitano spesso, i pazienti che non possono essere trattati a Piombino vengono trasferiti. Spesso a Grosseto e Livorno, nei casi più gravi a Pisa e Siena.

La battaglia per la cardiologia, quindi, non può essere fatta solo su Piombino. O su Cecina, dove c’è un altro ospedale base. Il problema non è legato alle risorse, ma a un sistema che rende il Villamarina meno appetibile di altri ospedali.

Intanto il progetto dell’ospedale unico con Cecina, che sarebbe il 13° di primo livello, è al momento fermo. E nonostante la rabbia dei sindaci della Val di Cornia, è ben lontano dal ripartire. Forse non si farà mai.

Se davvero un investimento vuole essere fatto, dovrebbe quindi tornare di attualità l’ospedale unico Piombino-Cecina. Ma la Regione ha appena messo a disposizione 315 milioni per il nuovo ospedale di Livorno, nella stessa provincia e nella stessa Asl Toscana Nord Ovest. Pare difficile che un investimento analogo venga fatto a breve poche decine di km più a sud.

Questo non toglie che l’ospedale di Piombino abbia comunque bisogno di un “revamping”, tanto per usare un termine che in città è ben conosciuto.

Così com’è adesso rischia di spegnersi lentamente, come una candela accesa.

L’Asl su cardiologia: «Difficile reperire medici»

Ecco perché le parole dell’Asl sulla situazione della cardiologia a Piombino sono spiazzanti, ma non troppo.

«In questi mesi abbiamo attivato tutte le possibili forme contrattuali che potessero “attirare” cardiologi disposti a prendere servizio a Piombino. Sottolineiamo quanto la nostra  volontà e quella della Regione  coincida con quella della popolazione delle Valli Etrusche».

«Se fino ad oggi siamo riusciti a tenere aperto il reparto è grazie alle diverse azioni che in questi mesi abbiamo avviato. Grazie al sostegno dell’assessorato regionale abbiamo siglato accordi con le altre aziende sanitarie che garantissero la copertura dei turni».

«Non solo, nel corso del tempo sono stati pubblicati diversi bandi specifici senza, purtroppo, raggiungere il risultato sperato, mentre altri cardiologi e cardiologhe della nostra Asl hanno accettato di garantire la turnazione».

«Inoltre, con l’entrata in vigore delle nuove norme contrattuali, non è più concesso spostare personale medico fuori dalla sede di assegnazione, se non su base volontaria. Sicuramente continueremo a lavorare per reperire medici cardiologi in modo da assicurare continuità nelle diverse attività,  purtroppo la carenza di personale che sta penalizzando il sistema, non solo in Toscana, non ci sta aiutando».

Il sindaco Ferrari: «La Regione deve investire su Piombino»

La preoccupazione per la cardiologia di Piombino è trasversale fra i sindaci delle Valli Etrusche, non interessa solo Francesco Ferrari, primo cittadino di Piombino. I pazienti che rischiano di morire per un infarto, in fondo, sono sia di sinistra che di destra. La battaglia, fra gli altri, è condotta anche da Sandra Scarpellini, che è anche presidente della Provincia e della Società della salute Valli etrusche.

Un documento siglato da tutti i sindaci delle Valli Etrusche risale ormai al 2023, ma i temi sono rimasti gli stessi. E da allora non è cambiato niente.

Un’ultima riunione sul tema si è tenuta, nella sala del consiglio comunale di Piombino, nel novembre scorso. Era presente anche Federico Gelli, direttore Sanità welfare e coesione sociale della Regione Toscana. C’era una promessa di rivedersi a breve, un mese o poco più ma, da allora, non c’è stato nessun altro incontro.

«Tante promesse – dice il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari – ma dalla Regione, per ora, nessun investimento concreto. Ci era stato assicurato che sarebbero state trovate risorse per l’ospedale Villamarina ma, al momento, non abbiamo risposte. Parlo al plurale perché so che gli altri sindaci delle Valli Etrusche la pensano come me. Per noi è fondamentale, intanto, avere l’emodinamica. E un pronto soccorso migliore e più funzionale. Su quest’ultimo aspetto, per fortuna, pare che si riesca a far partire i lavori a breve».

Fratelli d’Italia: «La responsabilità è di Giani e del Pd»

Sulla questione sanità interviene anche Fratelli d’Italia di Piombino.

«La sanità piombinese – scrivono – ancora una volta subisce un lento e inesorabile impoverimento dei suoi servizi, minandone il diritto alla salute. Stavolta sotto attacco è cardiologia».

«La responsabile unica di tutto ciò è la Regione Toscana di Giani e del Pd. Loro dovrebbero dare spiegazioni sugli atti che emanano, infatti nella delibera di giunta regionale n. 717 del 17/6/2024 troviamo: “linee di indirizzo regionali per le reti cliniche tempo dipendenti. Rete emergenze cardiologiche. Infarto miocardico acuto”.  Qua si legge che gli ospedali vengono suddivisi in ospedali di tipo A, B, C, D, E».

«Piombino corrisponde a tipologia B: ospedale con unità di terapia intensiva cardiologica senza emodinamica. Ospedale sede di pronto soccorso (come Cecina), e pertanto con indispensabile presenza del medico cardiologo h 24. Siamo di fronte a delibere carta straccia che ricordano le “Grida” di manzoniana memoria, puntualmente inapplicate».

«Il nostro Don Rodrigo Giani imperversa in regione a colpi di tagli nastro e banchetti, senza mai risolvere davvero nulla, o peggio ancora privilegiando la piana fiorentina a discapito della costa e della nostra città».

«Ricordiamoci pure che il 14 agosto 2024 con comunicato stampa la Asl prometteva una cardiologia efficiente lavorando per la gestione e l’utilizzo della graduatoria del concorso smart per garantire stabilità al reparto, nulla di tutto ciò è avvenuto».

«La stessa Asl, il braccio operativo della Toscana a guida Pd, ai giorni nostri ammette le difficoltà e fa spallucce dicendo che non si trovano cardiologi e i trasferimenti sono solo su base volontaria».

«Infine, imbarazzante il Pd locale che ancora una volta fa finta di non avere contribuito al disastro del Villamarina, avendo subito le decisioni prese in altre sedi senza batter ciglio».

«Dati statistici ci dicono che nel nostro territorio l’86% dei casi di infarto miocardico acuto non è trattato nei tempi salva vita. Non c’è tempo (è proprio il caso di dire) da perdere, il grido di allarme lanciato da questa sottoscrizione va sostenuto e devono arrivare risposte concrete».









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  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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